5 SORPRESE TECNOLOGICHE CHE ABBIAMO VISTO SU MTB ED EBIKE NEL 2022

Quando ci sono stati annunciati questi sistemi telefonicamente abbiamo sgranato gli occhi, ma dopo averli visti dal vivo e provati possiamo dire che sono state le più interessanti e utili sorprese che la mountain bike potesse farci in questo 2022…

Nel 2022 abbiamo visto cose che voi biker non sapevate neanche di voler vedere su Pianetamtb. Quest'anno abbiamo visto dove è arrivato il mondo della mountain bike grazie all'automotive, alle sperimentazioni e alla crescita del segmento ebike. Il 2022 ci ha portato alla scoperta di tantissime novità e innovazioni che rivediamo in questo articolo. Componenti per e-mtb, tecnologie per migliorare alla guida e molto altro, sembra solo l'inizio della svolta di tutto il settore.

 

 

LEE COUGAN RAMAPAGE INNOVA - L'ISS, TECNOLOGIA ITALIANA

 

Siamo volati in terra veneta nella prima metà di quest'anno per vedere da vicino qualcosa che sulle mountain bike non si è mai visto. In realtà i ragazzi di Lee Cougan sembrava quasi non volessero farci vedere cosa sfruttasse la nuova Rampage Innova. Non era una balestra, non era un ammortizzatore, né elastomeri, ma un sistema di sospensione strutturale.

 


L'ISS (Innova Structural Suspension) è una tecnologia sviluppata in collaborazione con Roberto Gallo e Leonardo Paez che si basa sulla presenza di un sistema idraulico composto da due cilindri riempiti con olio pressurizzato. Il tutto è collegato a una lamina di carbonio collegata ai foderi alti del carro e l'insieme offre 30 mm di travel. Non può essere definito come ammortizzatore, perché non ammortizza, piuttosto frena, frena le forze che arrivano dal posteriore, dalla ruota che impatta contro gli ostacoli in fase di avanzamento.

 

 

L'ISS è una tecnologia che prende spunto dal mondo moto (Gallo docet) e ha un funzionamento molto particolare. L'ISS reagisce a tutto ciò che arriva dal terreno, ma non dal rider, quindi non vi è affondamento in fase di pedalata e questo fa in modo che non vengano disperse energie, ma allo stesso tempo assorbe le asperità creando un cuscinetto su cui esprimere al meglio la potenza. Un sistema che permette di risparmiare tanto peso e fare l'essenziale per la performance.

 

 

 

Leggete il nostro test: TEST NUOVA LEE COUGAN RAMPAGE INNOVA, LA BICI PERFETTA PER VINCERE NELLE GRANFONDO ITALIANE

 

SHIMANO XT DI2 AUTO SHIFT & FREE SHIFT: DAL GIAPPONE IL CAMBIO AUTOMATICO PER E-BIKE

Pensate di buttarvi in discesa e ritrovarvi dopo un po' di fronte a una salita ripidissima e poco spazio per cambiare rapporto, Shimano ha inventato una soluzione da sogno. Per le e-mtb Shimano ha pensato a un nuovo cambio XT Di2, che permette di interagire con i nuovi motori Shimano EP6 ed EP801, che hanno centraline intelligenti. Sulla emtb ci si potrà permettere di non pensare più alla cambiata, no seriamente!

 


E chi ci pensa a cambiare rapporto sulle nostre emtb? Diciamo qualcun altro, che si trova all'interno della power unit, un sistema intelligente che attraverso una serie di sensori permette all'ebike di offrire il rapporto più idoneo a un determinato tratto in maniera automatica, ossia senza dover utilizzare il comando al manubrio.

 

 

 

 

L'Auto Shift è di fatto un sistema di cambiata automatica che in base alla cadenza di pedalata e alla velocità offre il miglior rapporto. Il Di2 in combinazione con la centralina dell'EP8 o EP6 nei tratti di salita si occupano di questo aspetto.

 

 

Ma torniamo invece a quando vi trovate in discesa sulla vostra emtb. Shimano ha studiato un modo anche per cambiare senza aver necessariamente bisogno della pedalata. Il Free Shift agisce proprio quando ci si trova in discesa e in lontananza si intravede un tratto ripidissimo di salita senza un pezzo di transizione in pianura o falsopiano. Cambiando con il manettino il Di2 sposta direttamente la catena sul pignone scelto mentre non si pedala.

 


Lo Shimano XT Di2 lanciato quest'anno verrà proposto su molte delle motorizzazioni Shimano che vedremo nel 2023 e le due tecnologie per ebike saranno molto interessanti da provare. La prima e-bike di serie che lo monta è la Orbea Oiz M-Team 2023.

 

DALLA SVIZZERA BMC L'AUTODROP

Meno pensieri, più sicurezza e migliore gestione della bicicletta. Questa è sembrata la direzione presa dai grossi brand nel corso di questa stagione e BMC ci ha dato una conferma quando siamo andati a vedere da vicino la nuova Fourstroke 01 - 2023, il primo telaio nella storia che... deve essere gonfiato.

 

 

Avete presente lo scherzo dalla sedia? Stai per sederti e credi di avere la sedia proprio dietro di te, ma finisci in terra perché qualcuno l'ha levata? All'inizio con la Fourstroke 01 ci siamo sentiti un po' così come se avessimo un vuoto.

 

 

BMC ha introdotto per la prima volta nella storia un reggisella telescopico che si abbassa in maniera automatica, cioè senza la necessità di sedercisi sopra per abbassarlo. Ma come ha fatto? Il funzionamento è semplice, ma il sistema è abbastanza complesso, in pratica il telaio deve essere gonfiato, no non è impossibile.

 

 

All'interno del tubo obliquo è stato collocato un serbatoio di aria compressa che può essere riempito con una semplice pompa. Quest'aria viene rilasciata attraverso il comando del telescopico per comprimere il reggisella e abbassare la sella in maniera automatica. Ma a cosa servirà mai tutto questo? Abbiamo fatto un giro con Carod quel giorno sul percorso che simulava quello di Tokyo e una volta che abbiamo capito come usarlo ci è servito non poco.

 

 

Si entra nei tratti tecnici più composti e allineati con la bici perché si mantiene la stessa posizione, ma con la sella che nel frattempo si è abbassata. Sui tratti tecnici di un percorso di cross country olimpico è fondamentale, abbassarsi e alzarsi spreca energie e tempo, con l'Autodrop tutto diventa automatico e voi dovrete unicamente pensare ad arretrare nei tratti più ripidi. Il dropper così può arrivare a 100 utilizzi circa, tra l'altro si può utilizzare anche in maniera meccanica, ma il bello è che una volta gonfiato con la pompa il serbatoio il gioco riparte.

 

CANYON SPECTRAL, SULLE BICI TEDESCA IL KIS. LO STABILIZZATORE PER LO STERZO

Un'altra incredibile sorpresa del 2022 è stato il K.I.S. (Keep It Stable), una tecnologia sviluppata da Syntace e Canyon che secondo noi porta la pratica della mountain bike e della emtb su un altro livello. Il sistema introdotto sulla Spectral CF 8 è uno stabilizzatore di sterzo, un sistema perfettamente integrato nel telaio della Canyon Spectral che funziona con due molle collegate a due nastri di Dynema che a loro volta sono fissate a uno spessore nella serie sterzo.

 

 

Normalmente lo sterzo se spinto da uno dei due lati anche con poca pressione, cade dal lato opposto e durante una curva quando si raggiunge con il sovrasterzo il punto di wheel-flop ci si trova praticamente in terra. Il K.I.S. ha lo scopo di riportare sempre lo sterzo in una posizione neutra, per questo sono impiegate le due molle, e questo lo si percepisce già da fermi e infatti la prima cosa che si sente è uno sterzo un po' più duro.

 

 

Il KIS sulla Canyon Spectral ci ha dato l'impressione di poter guidare con un po' più di leggerezza e compostezza nei tratti di salita anche particolarmente tecnica, aspetto utilissimo per una ebike. Ma anche di poter affrontare curve sporche senza la paura di perdere trazione, il KIS perfeziona l'allineamento tra anteriore e posteriore perché permette di controllare al meglio il drift, senza perdere il controllo all'anteriore.

 

 

Il KIS è il salvavita dei biker nelle superfici più instabili e nelle curve impostate male. SI usa meno il fisico, si scende più sicuri, si sprecano meno energie, ci si diverte di più. Una tecnologia che crediamo si vedrà molto di più nel 2023 sulle biciclette a pedalata assistita.


TQ HPR50 IL MOTORE TEDESCO GRANDE COME UN PUGNO

Più di una volta durante la stagione ci siamo trovati a pedalare emtb che non sembravano tali. Sulla Trek Fuel EXe, sulla Scott Lumen eRIDE e sulla BMC Fourstroke AMP LT, abbiamo potuto capire come saranno i motori del futuro. Il TQ HPR50 è ciò che rappresenta il nuovo standard di motori. Poca potenza, 50 nm, 1,85 chilogrammi, la grandezza di un pugno chiuso e il silenzio di una mountain bike acustica.

 


Il TQ HPR50 è un motore che si distingue principalmente per il fatto che ha permesso alle emtb light di essere davvero light e quasi irriconoscibili, pochissimo ingombro, infatti il Fattore Q rimane esattamente lo stesso e una silenziosità per cui si capisce sempre poco se lo si abbia acceso oppure no. Tutto questo è stato possibile grazie all'impiego di meno ingranaggi all'interno e un grosso cuscinetto.

 

 

La tecnologia di trasmissione chiamata Harmonic Pin-Ring non sfrutta ruote dentate che possono causare rumore e attrito. In quanto a spinta la potenza e i picchi inferiori fanno sì che ci si metta più potenza propria, del rider, che si può sentire aiutato ma allo stesso tempo vicino all'utilizzo di una bicicletta acustica. Questa tecnologia ha permesso alle aziende di abbassare ulteriormente il peso delle ebike light e non dover mettere in primo piano come responsabile assoluto di divertimento le batterie di grosse dimensioni.

 

 

Abbinato al motore TQ HPR50 si ha una batteria da 360 Wh, capacità giusta ma peso basso. Una volta terminata l'autonomia quindi ci si può divertire con una pedalata fluida a motore spento, con i pesi di una mountain bike da enduro.


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