Che qualcosa in casa RockShox si stia muovendo ormai lo si è capito da un bel pezzo. Tutti i team ufficiali utilizzano dei prototipi, Blackbox si sarebbero chiamati una volta, sia di forcella SID sia di ammortizzatore SIDLuxe.
Martina Berta ha gareggiato a La Thuile con un prototipo di blocco al manubrio Rock Shox, ma la sorpresa più grossa arriva proprio da Nino Schurter che qui a Lenzerheide ha utilizzato nelle prove libere, vedremo se lo userà anche nel XCC, le nuove sospensioni RockShox, ma con controllo elettronico del bloccaggio Flight Attendant.
TECNOLOGIA VS. ANALOGICO
A fianco della Scott Spark di Nino con il Flight Attendant c’era anche la Scott Scale 899 del 2008. Davvero incredibile come in poco più di 15 anni siano cambiate le MTB: la “piccola” 26 pollici con manubrio strettissimo e tubolari dugast incollati sembra arrivare da un pasato lontanissimo, soprattutto se messa al fianco della Spark con mono integrato e sistema di sospensioni elettronico wireless.
ROCKSHOX FLIGHT ATTENDANT
Il sistema Flight Attendant non è certo nuovo, ma finora non era mai stato montato sulla forcella da XCO da RockShox, infatti il suo utilizzo era limitato alle RS Pike, Lyrik e ZEB, mentre ora lo vediamo utilizzato da Nino proprio sulla nuova Sid e sul nuovo SidLuxe (sempre se manterranno questi nomi).
Il sistema RockShox Flight Attendant "ascolta" il rider e risponde in tempo reale utilizzando una serie di sensori che leggono i suoi input e quelli del terreno per scegliere la posizione delle sospensioni. I sensori sono posizionati sulla forcella, sull'ammortizzatore posteriore e sulla guarnitura. Quello di pedalata registra i dati dal rider ed è il componente chiave per la parte "umana" del sistema. Il sensore di pedalata è il motivo per cui il Flight Attendant è predittivo invece che reattivo ed è parte essenziale del sistema, per assicurare la pedalata più efficiente.
JOLANDA NEFF GAREGGIA CON LA TREK TOP FUEL
Parlando di “mondo trail riding” trasportato al mondo Cross Country ancora più sorpresi ci ha lasciato la scelta di Jolanda Neff di utilizzare qui a Nove Mesto la Trek Top Fuel al posto della consueta Supercaliber.
Come vi avevamo raccontato nel nostro test la nuova Trek Top Fuel uscita nel 2022 ha radicalmente cambiato “anima” rispetto al modello precedente. Se quella uscita nel 2020 potremmo considerarla come una delle primissime MTB Downcountry racing, il modello attuale invece è proprio per impostazione ben più vicina a una bicicletta da trail riding, una “piccola “ Fuel EX piuttosto che una bicicletta da gara.
Proprio per questo ci ha davvero stupito sentire il meccanico di Trek risponde alla nostra domanda: “per chi stai preparando la Top Fuel?” “Per Jolanda. Corre con questa”.
Il tracciato di Lenzerheide vero è uno dei più tecnici e dove serve avere una vera e propria full suspended, ma la Top Fuel in gara dal nostro punto di vista è una bicicletta ben più “lenta” in fase di rilancio e con un carro non reattivo come quello di una XCO pura.
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Il fatto che la bicicletta che il meccanico stava preparando per Jole fosse una taglia S (lo si nota dal tubo orizzontale incurvato) potrebbe essere il modo della Neff di rendere la bici più reattiva, anche perché la Trek Top Fuel ha un Reach davvero lungo, tipico appunto del mondo trail.
La bici è montata anch’essa con le nuove sospensioni RockShox, ma senza Flight Attendant, e averla montata al top del top, ma con lo sportellino per mettere camera d’aria e kit antiforatura sotto al tubo obliquo fa un po’ specie.
Vedremo se Jolanda Neff gareggerà davvero con questa Top Fuel… magari domenica sarà la volta in cui dovremmo smentire un nostro test e dire che la Trek Top Fuel attuale è ancora una XCO pura.