Nel mondo dell'alimentazione sportiva, numerosi miti e leggende possono confondere gli atleti e le persone che cercano di migliorare le loro performance. Oggi abbiamo il privilegio di ascoltare Emanuele Triberti, biologo nutrizionista che lavora con alcuni dei top rider italiani, che ci guida attraverso alcuni dei più discussi argomenti riguardanti il digiuno, il bicarbonato e la coca-cola. Con la sua esperienza, Triberti cerca di chiarire le verità nascoste dietro queste "leggende" e tendenze.
IL DIGIUNO E L'ALLENAMENTO: COSA DICE LA SCIENZA?
Il concetto di digiuno, oggi spesso etichettato come "fasting" per aggiungere un tocco di modernità, è divenuto un tema centrale nel dibattito sull'allenamento e sull'alimentazione. Il digiuno comporta l'astensione dal cibo per un determinato periodo, e molti lo applicano agli allenamenti, preferendo allenarsi a digiuno al mattino. Questa pratica ha suscitato grande interesse e, a volte, confusione.
Allenarsi a digiuno significa che il corpo è privo di riserve immediatamente disponibili di carboidrati, che normalmente sono la principale fonte di energia durante l'attività fisica. Senza questi carboidrati, il corpo deve fare affidamento sui grassi come fonte di energia, attivando un processo chiamato lipolisi.
Questa condizione può essere vantaggiosa per chi ha bisogno di perdere peso o migliorare il proprio profilo lipidico. Tuttavia, non tutti gli allenamenti traggono beneficio dal digiuno.
Per esempio, per atleti professionisti o per chi svolge attività ad alta intensità, allenarsi a digiuno potrebbe non essere la scelta migliore. In situazioni di competizione o di prestazione intensa, l'assenza di carboidrati disponibili può compromettere significativamente le prestazioni.
Inoltre, Triberti sottolinea che il corpo umano è altamente adattabile. Se ci si allena regolarmente a digiuno, il corpo diventa sempre più efficiente nell'utilizzare i grassi come fonte di energia. Tuttavia, è cruciale mantenere una dieta equilibrata e non limitarsi esclusivamente a un tipo di allenamento o alimentazione. Combinare periodi di allenamento a digiuno con altri regimi alimentari può aiutare a bilanciare le risorse energetiche e prevenire l'esaurimento delle riserve di glicogeno, essenziale per le prestazioni ad alta intensità.
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HARIBO: DOLCI PRESTAZIONI O SOLO ZUCCHERO?
Le caramelle Haribo sono diventate popolari tra alcuni sportivi come fonte di carboidrati veloci durante l'allenamento e le competizioni. Ma quanto c'è di vero in questa pratica e quali sono i reali benefici e svantaggi?
Le Haribo, come molte altre caramelle, contengono zuccheri semplici che possono fornire un rapido apporto di energia. Questo può essere vantaggioso durante allenamenti intensi o gare lunghe, dove il corpo ha bisogno di un rapido rifornimento di glucosio. Le caramelle, essendo facilmente digeribili e rapidamente assorbite, possono offrire un boost energetico immediato che può aiutare a mantenere l'intensità dell'attività fisica.
Tuttavia, è importante considerare anche gli aspetti negativi. Le Haribo sono ricche di zuccheri aggiunti e privi di nutrienti essenziali come vitamine e minerali, che sono fondamentali per una dieta equilibrata. L'uso eccessivo di dolci come fonte di energia può portare a picchi glicemici seguiti da bruschi cali di energia, il che potrebbe influire negativamente sulle prestazioni cosa che non accade con integratori pensati specificatamente per rilasciare energia regolarmente, senza picchi e più a lungo, come EthicSport SuperDextrin Endura.
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BICARBONATO: UN PANACEA O SOLO UN MITO?
Il bicarbonato di sodio, spesso considerato una sorta di rimedio miracoloso nel mondo dello sport, è noto per la sua capacità di tamponare l'acidità nel sangue. Questa proprietà lo rende potenzialmente utile durante attività fisiche intense e di breve durata, come le gare di 400 metri, dove l'acidità prodotta può limitare le prestazioni muscolari.
L'utilizzo del bicarbonato è basato sull'idea che l'acidità accumulata durante l'esercizio intenso possa essere neutralizzata, migliorando la capacità di sostenere ritmi elevati. In teoria, questo può aiutare gli atleti a mantenere prestazioni più elevate prima che l'acido lattico limiti la loro capacità di contrazione muscolare. Tuttavia, l'uso del bicarbonato non è esente da rischi. Gli effetti collaterali più comuni includono disturbi gastrointestinali, che possono essere sgradevoli e persino debilitanti. Per questo motivo, l'uso del bicarbonato dovrebbe essere limitato a situazioni specifiche e valutato attentamente per ogni singolo atleta.
Per prestazioni di endurance più lunghe o meno intense, l'efficacia del bicarbonato è limitata. La sua utilità è più evidente in attività ad alta intensità e breve durata. Per gare di lunga durata, dove l'acido lattico non è il principale problema, il bicarbonato potrebbe non offrire vantaggi significativi. È fondamentale considerare la propria specifica situazione e le necessità individuali prima di decidere se integrare il bicarbonato nella propria routine.
LA DIETA CHETOGENICA: UN REGIME SOSTENIBILE?
La dieta chetogenica, caratterizzata da una drastica riduzione dei carboidrati e un aumento dei grassi, è stata promossa come una soluzione miracolosa per migliorare le performance sportive. Questo regime alimentare induce uno stato di chetosi, dove il corpo utilizza i chetoni derivati dai grassi come principale fonte di energia invece dei carboidrati.
Sebbene la dieta chetogenica possa avere applicazioni cliniche interessanti, come la gestione di condizioni neurologiche o la rapida perdita di peso, il suo impatto sulle performance sportive generali è controverso.
Per gli atleti, in particolare quelli che partecipano a sport ad alta intensità, la drastica riduzione dei carboidrati può compromettere significativamente la performance. I carboidrati sono fondamentali per il mantenimento di alti livelli di VO2 max e per la prestazione durante esercizi prolungati e intensi. La dieta chetogenica, limitando severamente l'assunzione di carboidrati e riducendo l'apporto di frutta e alcune verdure, può risultare poco bilanciata sul lungo periodo.
Triberti avverte che, mentre la chetosi può offrire alcuni benefici a breve termine, la dieta chetogenica non è generalmente consigliabile per la maggior parte degli atleti che cercano di mantenere alte prestazioni e sostenibilità a lungo termine. È importante adottare un regime alimentare equilibrato e adattato alle proprie esigenze specifiche per ottimizzare le performance e il benessere.
COCA-COLA: UN'OPZIONE DI RECUPERO?
Nel contesto sportivo, la coca-cola è spesso vista con sospetto, ma può avere dei ruoli utili in determinate situazioni. La bevanda, che contiene zuccheri e caffeina, può fornire un'immediata dose di energia e contribuire a migliorare la tolleranza alla fatica e la concentrazione durante l'attività fisica.
La coca-cola è una soluzione di saccarosio al 10%, e quindi può offrire una rapida fonte di zuccheri. La caffeina presente nella coca-cola ha effetti stimolanti, migliorando la concentrazione e la resistenza alla fatica. Tuttavia, la coca-cola è anche ipertonica e gasata, il che può provocare disturbi gastrointestinali se consumata in eccesso o senza diluizione. Triberti suggerisce di diluire la coca-cola con acqua per ridurre l'effetto ipertonico e per evitare problemi digestivi.
Per il recupero post-allenamento, la coca-cola può essere utile come fonte di zuccheri rapidi, ma è consigliabile utilizzarla con moderazione e in combinazione con altre fonti di nutrienti essenziali. Un modo per soddisfare la gola, ma povera in altri nutrienti importantissimi che si trovano invece in integratori specifici per il recupero come l'EthicSport Recupero Extreme.
Per il pre-allenamento, è meglio evitare la coca-cola a causa del suo contenuto di caffeina e gas che potrebbe risultare pesante sullo stomaco.
LA BIRRA... È BUONA
FARE LE COSE BENE, NON FARE LE COSE A CASO
Le parole di Emanuele Triberti offrono una guida preziosa per distinguere tra ciò che è realmente efficace e ciò che è solo un mito. Consultare professionisti qualificati e mantenere una dieta equilibrata sono fondamentali per ottimizzare le prestazioni sportive e il benessere generale. Conoscere le verità e adattarle alla propria situazione personale è il primo passo verso una performance ottimale e una salute migliore.
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Emanuele Triberti è il nutrizionista sportivo (biologo nutrizionista per la precisione) che lavora al fianco di molti atleti di punta italiani, tra cui Gioele De Cosmo dello Scott Racing Team e Jacopo Billi del Team Metallurgica Veneta.