COPPA DEL MONDO: A PETROPOLIS RE SCHURTER RISCRIVE LA STORIA DELLA MTB MONDIALE

Un gruppo compatto, poi la fuga di tre atleti: Dascalu, Marotte e Schurter, la prima prova di Coppa del Mondo 2022, si è chiusa con una volata lunghissima tra questi tre. Sul rettilineo finale Marotte sembrava poter essere il vincitore, ma il nove volte campione del mondo Nino Schurter è uscito dalla sua scia e con un guizzo ha conquistato la 33ª vittoria in Coppa del Mondo. L'elvetico torna a vincere in Coppa dopo tre anni e riscrive la storia del cross country. Bene Luca Braidot, 7° e migliore degli italiani.

Petropolis (Brasile) - Le bandiere verdi-blu non smettono di sventolare, la magia del percorso di Petropolis continua, con un programma di gare della prima prova di Coppa del Mondo di XCO 2022, e la prima in assoluto nella storia in Brasile, che giunge al main event, la prova elite maschile. Dopo la gara donne, conclusasi con la vittoria dell'inossidabile campionessa australiana Rebecca McConnell (leggi qui), gli uomini si sono posizionati in griglia con le prime file determinate dall'arrivo dello short track di venerdì.

 

Fabio Piva / Red Bull Content Pool

 

LA PARTENZA

Dopo una decisa prova di forza di Luca Braidot che ha conquistato la 10ª posizione nello short track, il friulano oggi è potuto partire proprio dalla prima parte del gruppo. Non ha potuto prendere parte alla gara invece Juri Zanotti, il giovane italiano del BMC Mtb Racing è caduto durante lo short track e l'impatto sulla mano destra gli sta causando problemi per cui sarà costretto a rimandare il suo esordio in Coppa tra i grandi. Gli altri italiani in gara sono: Luca Braidot; Gioele Bertolini; Nadir Colledani (campione italiano), Gerhard Kerschbaumer e Mirko Tabacchi. Assente il francese della Specialized Jordan Sarrou fermato dal COVID.

 

Folla Coppa del Mondo Petropolis

 Photo: Cesar Delong

 

Questo evento rappresenta un passo importante nella storia della mountain bike in Brasile e la folla lo sa. Uno dei record di presenza in una venue di un percorso di cross country fu in occasione dei mondiali di casa di Nino Schurter, nel 2018 a Lenzerheide, mentre questa prova ha generato 35.000 spettatori, un numero elevatissimo se pensiamo alla storicità nulla di questa prova.

 

Fabio Piva / Red Bull Content Pool

 

Gli spettatori ripongono in Henrique Avancini una tale devozione che sarebbe stato impensabile immaginare uno scenario diverso, tutto il pubblico sarà per lui, ma anche se giocava in casa, non è stato mai così scontato vederlo vittorioso. 

 

IL PERCORSO 

Quello sul percorso, disegnato inizialmente proprio sotto i dettami di Henrique Avancini, è stato un lungo dibattito, come abbiamo detto proprio qui. La traccia si snoda all'interno della foresta brasiliana, con una serpentina di colore rossastro e dal fondo quasi completamente battuto. La più grande incognita di questo tracciato è la presenza di salti di grande entità e in particolar modo gli step down dalle grosse rocce in cui sono presenti più linee. Tra gli uomoni c'era da aspettarsi ritmi elevatissimi per tutta la durata, ma in condizioni di altissimo tasso di umidità. 

 

Percorso Coppa del Mondo Petropolis

Photo: Ross Bell

 

INIZIA LA GARA

La partenza in perfetto orario, alle 19.35 italiane, ha dato avvia a una sfida lunga 7 giri per gli uomini e appena dopo l'arco di partenza è sembato vedere Avancini un po' svantaggiato a seguito di un mancato aggancio del pedale. Davanti si è posizionato subito il ceco Ondrej Cink seguito da Carod, Litscher, Blevins e Avancini ma il gruppo è rimasto a lungo compatto. Nella top 20 anche due italiani, Luca Braidot e Nadir Colledani.

 

Photo ©Fabio Piva / Red Bull Content Pool

 

Alla fine del primo giro un gruppo di 18 atleti compone la testa della corsa. Nel primo approccio al rock garden, Schurter ha dimostrato che la B line non è per chi non ha abilità sulle rocce, ma essendo più fluida è utile a guadagnare posizioni, il nove volte campione del mondo, dalla 6ª posizione ha guadagnato con quella linea ben tre posizioni, o forse dopo l'esperienza alla Cape Epic ha preferito preservare l'integrità dei copertoni? 

 

 

L'AZIONE DI CINK 

Uno dei rider che non è mai stato considerato un drago in termini di tecnica, Ondrej Cink, ha deciso di prendere nel corso della seconda tornata, la testa della corsa, un'azione che in un percorso come questo di Petropolisi, con un'unica linea, sarebbe utile per controllare da davanti il gruppo, imponendo il proprio ritmo agli inseguitori, utile a mantenere la testa anche in discesa e fare la differenza in salita. 

 

Cink in testa a Petropolis

Photo: Fabio Piva/Red Bull Content Pool

 

SCHURTER SFRUTTA CINK 

Il nove volte campione del mondo, legge a suo favore l'attacco di Cink, con l'occhio di un vero fuoriclasse capisce che dietro alla ruota di Cink deve stare la sua maglia iridata, il motivo? Le limitate abilità tecniche di Cink avrebbero fatto da tappo al gruppo una volta sorpassato, per creare il giusto gap. 

 

Schurter attraversa la foresta brasiliana

Photo: Fabio Piva/Red Bull Content Pool 

 

TERZO GIRO, HATHERLY PORTA VIA UN GRUPPETTO

Il fresco leader di Coppa del Mondo Alan Hatherly impone il ritmo che serviva per portare via un gruppetto ristretto, con lui, il nove volte campione del mondo Nino Schurter, Vlad Dascalu (campione rumeno), Maxime Marotte ed Henrique Avancini. I ritmi elevatissimi fanno pensare che possano essere proprio questi cinque a giocarsi le posizioni del podio, mentre dietro Cink non riesce a seguire. Ma con la presenza di Marotte in questo gruppo si è potuto osservare nuovamente quella che sembra la nuova livrea della sua Santa Cruz Blur. 

 

Marotte in azione a Petropolis

Photo: Michele Mondini

 

QUARTO GIRO, MAROTTE IN TESTA 

Il MET Trenta di Maxime Marotte brilla dalla prima posizione della corsa maschile dopo aver preso la prima posizione proprio seguendo la tattica di Schurter nello sfruttare la B Line del rock garden. Per il francese la terza posizione nello short track ha segnato il primo podio in Coppa con la maglia del Santa Cruz FSA, ma lo scorso anno non è riuscito a conquistare un podio nel cross country olimpico.

 

Un atleta dall'altissimo potenziale che lo scorso anno non è stato selezionato per i Giochi Olimpici di Tokyo, la Francia è uno dei campi di battaglia più spietati, ma con questa azione ha dimostrato di saper tenere testa a uno come Nino Schurter, creando di prepotenza un gap sul padrone di casa Avancini. 

 

Marotte conduce la gara davanti a Schurter

Photo: Michele Mondini

 

CINK CROLLA, BRAIDOT AVANZA 

Il mattatore del primo giro, Ondrej Cink perde quota, dal primo gruppo finisce in quello inseguitore di Avancini, ma la sua gamba non sembra più quella della prima tornata. Tutto a favore del nostro miglior rappresentante del momento, Luca Braidot che con una partenza in 17ª posizione per la prima metà di gara, nel corso della quinta tornata ricopre la 10ª posizione, ma con un distacco da quel podio che in questo momento è ancora chiuso da un Alan Hatherly che sembra ondeggiare in sofferenza durante la pedalata.  

 

Luca Braidot in azione a Petropolis

Photo: Fabio Piva/Red Bull Content Pool 

 

DASCALU NON HA PAURA 

Il 2019 ha segnato la prepotente avanzata del campione rumeno Vlad Dascalu, cinque prove di Coppa vinte, la generale, il mondiale e il campionato europeo, nel 2020 è approdato nel team di Marco Trentin con cui ha conquistato, lo scorso anno, due podi in Coppa del Mondo e il quarto posto ai mondiali elite.

 

Photo © Ross Bell

 

Quatto, quatto è rimasto sempre nella top cinque di questa gara senza mai affondare realmente il piede sul gas fino alla seconda metà del quinto giro in cui si è messo davanti a Schurter e Marotte. Sembrano loro tre a doversi giocare la vittoria, tre rider molto esplosivi e velocissimi anche in volata. 

 

Dascalu a ruota di Schurter

Photo: Fabio Piva/Red Bull Content Pool

 

ULTIMO GIRO 

Il settimo giro vede ancora tre atleti a comporre il gruppo di testa con Maxime Marotte che non vuole correre il rischio di rincorrere una volata come a Stellenbosch, appena suonata la campana si è riportato davanti ancora seguito da Schurter, che nella sua maschera da super eroe non mostra nessun segno di cedimento, come una pantera rimane pericolosamente in agguato alla ricerca della 33ª vittoria in Coppa per eguagliare Absalon.

 

Dascalu e Marotte si stanno giocando la prima vittoria in Coppa del Mondo elite della carriera. Il ritmo davanti è talmente elevato che nessuno riesce ad attaccare ma Nino prende in testa l'unica salita monolinea della gara in cui è impossibile sorpassare, ma gli scatti in faccia sono arrivati fino all'ultima discesa a poche centinaia di metri dall'arrivo in cui è iniziata una volata lunghissima. 

 

SCHURTER RISCRIVE LA STORIA  

Qualcuno lo avrebbe sperato, altri lo avrebbero dato per scontato, Nino Schurter è arrivato come sempre con la sola intenzione di portare a casa il trofeo più ambito, il più alto gradino del podio. Ha tenuto testa a tutti i contendenti che si sono presentati in testa dove lui è abituato a stare. Il suo sprint dalla ruota posteriore di Maxime Marotte, ha segnato nuovamente la storia della mountain bike internazionale.

 

Schurter contro Marotte in volata

Photo © Mario Piva Red Bull Content Pool

 

Lo sprint che ha portato il nove volte campione del mondo a eguagliare il record di vittorie in Coppa del Mondo di Julien Absalon (33), ma questa vittoria per Nino ha un sapore ancora diverso perché non vinceva una prova di Coppa dal 2019, nella tappa di Les Gets. Lo si è visto urlare a squarciagola alzando la sua Scott Spark RC al cielo e piangere davanti a un pubblico in visibilio. Nino Schurter è il re di Petropolis! 

 

Schurter vince in lacrime a Petropolis

Photo: Cesar Delong

 

Queste le parole di N1NO dopo il traguardo: «Mi sono serviti tre anni per arrivare a questa vittoria di Coppa del Mondo, la 33ª. Ha ancora più valore di fronte a questo pubblico e dopo una sfida così tirata con Maxime (Marotte ndr) stavo quasi per perdere la ruota di Marotte e potesse andare. I sogni diventano realtà e uno di questi è sempre stato arrivare al numero di vittorie in Coppa di Julien Absalon. Era già difficile battere absalon quando correva ed è stato difficile raggiungere questo traguardo, proverò a conquistare anche la 34ª vittoria». 

 

Schurter alza la bici al cielo, Petropolis è sua

Photo: Cesar Delong

 

Maxime Marotte, il grande sconfitto di giornata, ci ha creduto fino alla fine, così ha commentato dopo il traguardo: «Poteva essere un sogno, invece ho un forte amaro in bocca. Bello tornare ai vertici, bello tornare sul podio in World Cup dopo così tanto tempo. Ma questa volta la vittoria era dannatamente vicina e nonostante tutto sono un po' dispiaciuto. La volevo fortemente per me. Ho risparmiato e controllato senza mai fare fuori giri inutili. Sapevo che se fossimo arrivati in pochi all'ultimo giro si sarebbe deciso tutto sull'ultimo strappo ed all'ultima curva, proprio come venerdì nello short track. Mi sbagliavo! Si è deciso tutto negli ultimi 10mt. Questo fa parte del gioco, ma fortunatamente io non sono ancora stanco di 'giocare'».

 

Maxime Marotte è secondo a PetropolisPhoto: Michele Mondini 

 

GLI ITALIANI 

Dopo una convincente partenza di Luca Braidot e Nadir Colledani, l'atleta Santa Cruz FSA, è rimasto sempre all'interno della top 10, arrivando a bussare durante la quarta tornata anche alla porta della quinta posizione. Sul finale Luca Braidot è riuscito a mantenere la 7ª posizione a 1'40" dal vincitore.

 

Così Luca Braidot (Santa Cruz FSA) ha commentato la sua prova: «Nei primi giri non so cosa avessi ma mi sentivo molto ingolfato, fortunatamente davanti c'era una bel gruppo grande e quando si approcciavano le salite a tornanti con restringimenti il gruppo si allungava, così io riuscivo a riagganciarmi. Nella seconda parte di gara invece mi sono un po' sbloccato, penso che il 7° posto sia il miglior piazzamento in un esordio di Coppa. So che i due ragazzi di Orbea potevo batterli e vedere che mi siano arrivati davanti mi da anche po' fastidio, ma la stagione è ancora davvero lunga e ci saranno occasioni migliori». 

 

Luca Braidot sull'arrivo di Petropolis

Photo: Michele Mondini 


Kerschbaumer non è mai stato inquadrato dalle telecamere, ma dalle trame strette della foresta ha portato a casa una 21ª posizione finale. Anche Gioele Bertolini è riuscito a tenere un buon passo chiudendo 29° la sua prova. Mirko Tabacchi, il privateer degli italiani ha finito 41°, mentre il campione italiano Nadir Colledani ha chiuso la prova in 58ª posizione. 

 

Podio maschile coppa del mondo

Photo: UCI Mountainbike

 

ORDINE D'ARRIVO PROVVISORIO

1. SCHURTER Nino (SVI | SCOTT-SRAM MTB RACING TEAM) 1:26:52
2. MAROTTE Maxime (FRA | SANTA CRUZ FSA MTB PRO TEAM) 1:26:52
3. DASCALU Vlad (ROM | TREK FACTORY RACING XC) +3
4. CARSTENSEN Sebastian Fini (DAN | KMC - ORBEA) +55
5. COLOMBO Filippo (SVI | BMC MTB RACING) +56
6. DE FROIDMONT Pierre (BEL | KMC - ORBEA) +1:07
7. BRAIDOT Luca (SANTA CRUZ FSA MTB PRO TEAM) +1:40
8. LITSCHER Thomas (SVI | KROSS ORLEN CYCLING TEAM) +1:41
9. HATHERLY Alan (RSA | CANNONDALE FACTORY RACING) +1:50
10. CINK Ondrej (CZE | KROSS ORLEN CYCLING TEAM)+1:57

21. KERSCHBAUMER Gerhard (SPECIALIZED FACTORY RACING) +3:55
29. BERTOLINI Gioele (TRINX FACTORY TEAM) +4:41
41. TABACCHI Mirko (RDR ITALIA FACTORY TEAM) +6:49
58. COLLEDANI Nadir (MMR FACTORY RACING TEAM) +11:33 

 

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