LEE COUGAN RAMPAGE INNOVA COME NON L’AVETE MAI VISTA: BIKEPACKING TRAIL MACHINE ALLA ATLAS MOUNTAIN RACE

Abbiamo visto per tutta la stagione scorsa la Rampage Innova primeggiare sulle Gran Fondo italiane e nelle marathon internazionali con Leonardo Paez, ma la Lee Cougan ci ha appena dimostrato di essere performante anche su gare come le unsupported in cui in pochi potevano aspettarsela.

 

@Nils Laengner

 

La Lee Cougan Rampage Innova è stata caricata di borse e spinta al limite dai ragazzi del Enough Cycling nella Atlas Mountain Race in Marocco, trasformandosi nel puma del deserto, reattivo, agile, veloce e affidabile.

Tutti la pensavano una mtb da gran fondo e marathon ma i ragazzi di Enough Cycling hanno capito che la Lee Cougan Rampage Innova è perfetta anche per le gare trail adventure come la Atlas Mountain Race, 1.302 chilometri e 20 mila metri di dislivello da Marrakech a Essaouira in Marocco trasformandola in una perfetta rally. 

 

@Nils Laengner

Mattia De Marchi e Federico Bassis non solo hanno allestito la Rampage Innova come non era stato mai fatto, in puro stile bikepacking, ma hanno anche rischiato di salire sul podio. 

L’ex pro Mattia De Marchi è rimasto a lungo in testa alla gara, fino a 300 chilometri dall’arrivo, ma a causa di problemi fisici è stato costretto al ritiro, proprio mentre era al  comando. 

 

@Nils Laengner

 

L’altro rider di Enough Cycling Collective, Federico Bassis, ha invece tagliato il traguardo in 9ª posizione. Fun Fact: Federico ha chiuso la gara con un paio di occhiali comprati in un piccolo market nel deserto dopo aver perso i suoi Alba Optics: «Quella degli occhiali è una cosa seria in un ambiente come quello del deserto marocchino, a un certo punto non vedevo più nulla e mi sono fermato, ma non avevo tempo di mettermi a trattare sul prezzo così li ho pagati 25 euro, bella fregatura».

 

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L’Atlas Mountain Race per Bassis è stata un’esperienza di vita al di là del risultato, 110 ore consecutive in cui spingere a tutta, ma anche godersi l’esperienza e cercare di capire da che parte andare, proprio come nei racconti delle Dakar: «A un certo punto mi sembrava di essere passato sei volte nello stesso punto, pensavo si fosse trasformata in una gara a circuito, fortunatamente poi mi sono ritrovato sulla retta via. La parte iconica di questa gara è la strada coloniale, molto rocciosa, con tratti scorrevoli ma altri che costringono al portage. Incredibile come abbiamo incontrato uno Stelvio nel mezzo del deserto è: una salita di oltre 20 chilometri, interminabile. È stato un gran bel viaggio, lungo e faticoso, ma bello». 

 

@Nils Laengner

 

Enough Cycling è un collettivo specializzato nelle gare gravel, ultracycling e negli adventure trail, è davvero interessante come loro abituati alle biciclette gravel, abbiano visto subito nella Lee Cougan Rampage Innova la MTB perfetta per le gare più difficili,dove una gravel è troppo poco, ma una mtb tradizionale è invece troppo.

Il sistema ISS della Rampage Innova permette di avere il comfort e il controllo indispensabili quando si sta in sella per giorni e giorni senza riposare, ma allo stesso tempo non ha peso eccessivo e soprattutto non soffre il posizionamento di borse e bagagli. 

 

@Nils Laengner

 

LA RAMPAGE INNOVA VERSIONE BIKEPACKING

La Rampage Innova di Lee Cougan è una mountain bike dalle caratteristiche esclusive, che sfrutta i benefici di una hardtail abbinate a un sistema brevettato da Lee Cougan che si basa su una sospensione strutturale con pistoni a olio e 30 mm di travel una piattaforma pensata per offrire una stabilità costante in fase di pedalata, andando a smorzare tutte le vibrazioni e gli urti provenienti dal suolo, senza cioè affondare sotto la spinta del rider. 

 

@Nils Laengner

 

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Per la Atlas Mountain Race però i rider del Collettivo Enough hanno trasformato la Innova in una bici da avventura con borse da bike packing e appendici per sopravvivere nei tratti di deserto marocchino. 

 

@Nils Laengner

 

«Su 1.300 chilometri con questi 3 cm flottanti della Lee Cougan Rampage Innova a livello fisico hanno aiutato molto di più rispetto a una front. Il carro che flette in quel modo aiuta molto quando fai tanti chilometri su sterrato endurance, non ti serve una bici che disperde tanto come una full e hai un guadagno enorme in termini di spazio rispetto, non avrei potuto sfruttare quello spazio per la borsa.

 

Per il nostro utilizzo endurance si è rivelata una gran bella arma, l’ISS lavora in continuazione e si sente, inoltre ha fatto quasi 110 ore di utilizzo senza problemi, che è la cosa più importante. Dove si sente maggiormente l’azione del ISS è sulle salite sconnesse, dove hai sempre trazione perché il sistema copia in continuazione il terreno e poi dove non è molto scassato in cui il retrotreno rimane rigido e sembra di essere su una strada bianca.

 

La Innova pesava nuda 10 chili, questo ci ha permesso tanto, in gara poi il peso è diventato di 17 chilogrammi, facciamo 18,5 in partenza, faceva freddo un freddo porco, quindi le cose invernali erano fondamentali. Sulla bici tante innovazioni non le utilizziamo ma perché sono difficili da riparare nel caso di rottura in una gara del genere».

 

@Nils Laengner

 

TELAIO INNOVA 

Il telaio della Innova utilizzata da Mattia De Marchi e Federico Bassis presenta una grafica personalizzata suddiviso in due parti con il posteriore in un metallizzato color melanzana in cui è riportata anche la grafica e il nome ufficiale del collettivo Enough. La parte anteriore invece è caratterizzata da un bianco panna con il logo Lee Cougan sull’obliquo in cui si fondono in una ipnotica striatura il viola e l’oro impiegato come elemento di transizione da un tono all’altro. 

 

@Nils Laengner

 

ACCESSORI AERO

Rispetto alla versione stock sulla Innova i rider di Enough, ricercatori di posizioni aero per lunghe distanze, hanno montato sul manubrio ben due tipologie di protesi, ai lati interni delle manopole sono stati installati due “cornetti” marchiati SQ Lab, rigorosamente in carbonio. Per una presa salda nelle fasi di salita e una posizione più alta. Al centro, altre due appendici sono state installate, ai fianchi del Garmin, per una posizione bassa e aero, per aggredire i drittoni. «Ho messo - puntualizza Bassis - appendici a una distanza di 44 centimetri per raggiungere la posizione della bici da gravel».

 

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BORSE 

Per un’avventura come la Atlas Mountain Race il telaio della Innova è stato corredato di tutte le borse necessarie fornite da Miss Grape, la borsa sotto sella, la borsa triangolare tra i due tubi principali, un’ulteriore borsa di facile accesso sopra all’orizzontale e un’altra borsa da manubrio. Due piccole sacche all’interno del manubrio con chiusura a elastico hanno offerto altri due piccoli spazi, forse per il tè alla menta…

 

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TUTTO A PORTATA DI MANO 

Il manubrio, in alluminio e con un backsweep molto pronunciato, si è trasformato in una vera cabina di comando da cui controllare tutto, oltre ad avere le appendici e il comando del cambio, è stato montato a sinistra un comando remoto (Fox a due posizioni) per la forcella, ma anche un pulsante per accensione e spegnimento delle luci. 

 

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RUOTE 

La F rossa, un indizio non da poco su quale set di ruote è stato utilizzato da Bassis e De Marchi, ma la grafica della scritta Fulcrum è il vero tocco di fino, con un bordo tridimensionale in color melanzana. Le Fulcrum usate sono il modello Red Zone Carbon con un'altezza del profilo da 26 mm e un canale interno da 28 mm per un peso totale di 1.445 grammi. 

Sulle Fulcrum sono stati montati copertoni Pirelli nella scorrevole versione XC RC da 2.2”. «Le ruote Fulcrum sono state formidabili, veramente scorrevoli e molto assorbenti, ho usato pressioni alte tra i 2.1 e 2.2 Bar per sopportare il peso dei bagagli, ma anche per sfruttare la scorrevolezza del copertone».

 

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SOSPENSIONI 

Il fatto che la Lee Cougan abbia 2 sistemi sospensivi è innegabile, ed è anche questo il motivo per cui è stata scelta, all’anteriore è utilizzata una Fox 34 Factory Kashima, mentre al posteriore è parte integrante del telaio, il sistema ISS (Innova Suspension System). La innovativa tecnologia sfrutta le qualità del carbonio per flettere nei foderi bassi e la parte idraulica con pistoni a olio, regola questo comportamento. Il risultato sono ben 30 mm di travel da poter sfruttare. «Ho tenuto l’escursione anteriore a 100 mm per non alzare troppo l’anteriore».

 

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SELLA E REGGISELLA 

Nella Atlas Mountain Race non è stato utilizzato un reggisella telescopico bensì un fisso con cui mantenere la bici leggera (considerazione decisamente contraddittoria pensando alla presenza delle borse) e una sella Fizik Antares Versus Evo R3 Adaptive. «Ho scelto - commenta Bassis - di utilizzare la bici senza telescopico perché volevo risparmiare 300-400 grammi ma soprattutto perché volevo avere meno roba possibile da riparare in caso di problemi».

 

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TRASMISSIONE E FRENI 

Sulla Innova sono stati allestiti freni Magura MT8 e una trasmissione Sram Eagle con cambio AXS XX1 e gabbia Ceramicspeed OSPW X e una corona da 34 denti. «Anche quello del cambio è stato un bel test, ho consumato una batteria del cambio intera, mentre la seconda è ancora al 20%».

 

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E anche un’esperienza così provante con la Innova ha convinto i radicali e inamovibili gravelisti, Bassis tornerà alla gravel ma solo un po’: «Adesso tornerò a fare un po’ di gravel poi passerò a fare qualche marathon e la 20k Ultra Trail che ha un format simile a quello della Atlas Mountain Race, sempre con la Rampage Innova».

 

@Nils Laengner