Tutto era partito dal lancio della nuova BH Lynx SLS, attesa e stra attesa. Tutti aspettavano solamente che si levasse la benda al tubo orizzontale, sotto si nascondeva un altro sistema sospensivo ridotto... aspetta, quindi qualcosa che ci ricordava altri sistemi e altre bici.
In un reel sul nostro account Instagram avevamo proprio puntato il dito su questa somiglianza, avevamo messo insieme BH Lynx SLS, con Specialized World Cup e Trek Supercaliber, azzardando la denominazione di "Supercountry" per definire un segmento che fino al 2024 non era ancora esistito.
Qui scendiamo un po' di più nei dettagli di questo concetto, cercando di delineare le caratteristiche comuni e riprendendo un po' i modelli che rappresentano questa nuova categoria.
COS'È IL SUPERCOUNTRY
il supercountry è una categoria di fantasia inventata da Pianetamtb per racchiudere quei modelli che si accomunano per destinazione, il cross country, ma con caratteristiche del tutto differenti da altre mtb da cross country progettate finora, rompendo anche gli schemi di quello che negli ultimi anni era stato un po' lo schema diventato classico, delle bici da XC con 120 mm di travel.
Le super country sono mtb full suspended, o meglio con due sospensioni, una anteriore classica con 120 o 110 mm di travel su forcella con steli da 34 mm.
Al posteriore però sono dotate di un ammortizzatore dal travel ridotto, 60, 70 o 80 mm, e una struttura del triangolo posteriore progettata per assorbire ancora di più gli urti, ma che conserva caratteristiche di reattività e agilità per la massima espressione.
Il risultato è una bici che si va a posizionare a metà tra le hardtail, quindi le mtb con una sola sospensione e le full classiche con 100, 110 o 120 mm anteriori e posteriori. Una bici reattiva, permissiva, con un posteriore estremamente caricato e geometrie ultra moderne. in pratica lo scopo delle aziende è stato di prendere da front e full il meglio e collocarlo in questa categoria.
PERCHÉ SONO NATE?
Una domanda che ci dobbiamo porre è: perché sono nate le super country? Chi si ricorda delle Down Country? Quasi tutti quelli che stanno leggendo questo articolo avranno in casa una down country, mezzo divertente e versatile per chi non si limita solo alla pratica dell'xc ma che è anche perfetto per le gare moderne.
Proprio le gare però sembrano essere cambiate, tanto che Trek ha anche rivisto il suo modello Supercountry (la Supercaliber), ma adesso ci sono prove veloci e terreni battuti in cui tutto il travel di prima non è più necessario, o meglio, non sempre.
Le supercountry sfruttano un retrotreno agile e più piazzato che scorre meglio e permette sui terreni veloci di avere supporto a sufficienza ma soprattutto reattività e poi un avantreno aperto e permissivo. Sono nate anche strizzando l'occhio ai praticanti delle lunghe distanze.
QUANTE SONO LE SUPERCOUNTRY
Tutto era nato con il caso isolato della Trek Supercaliber, una mtb fuori dal coro, quasi strana. Nel 2019 era l'unico modello con caratteristiche che oggi sono state riprese e diffuse. Debuttava con un nome che ricordava una HC pimpata, la Procaliber, e aveva un telaio con un ammortizzatore in cui si integrava un micro ammortizzatore da 60 mm.
Era stato il primo e più visionario episodio, ma nel 2024 dopo che Trek aveva rilanciato Supercaliber con 2 aggiornamenti, arrivano anche Specialized e BH. Tre modelli che secondo noi hanno dato vita a una categoria differente da quella delle full classiche, delle ht e anche delle softail. Quasi in completa contrapposizione rispetto alle down-country.
TREK SUPERCALIBER
Non lo sapevamo ancora ma Trek stava lanciando un nuovo trend, la Supercaliber lanciata nel 2019 è diventata la prima delle full a travel ridotto a vincere in Coppa ed entrare nell'Olimpo con Jolanda Neff.
La Trek Supercaliber ha un telaio con una tecnologia denominata IsoStrut, l'ammortizzatore è essenzialmente la parte terminale dei foderi alti del carro che formano il fodero dell'ammortizzatore stesso.
La prima versione aveva 60 mm di travel mentre la versione attuale ha 80 mm di travel.
Il funzionamento posteriore si basa su uno schema sospensivo strutturale, grazie alla deflessione dei foderi alti del carro per la prima parte di affondamento. Il mono utilizzato è specifico con una lunghezza attuale di 240 mm E2E e 40 mm di corsa, che sviluppano gli 80 mm proprio con la flessione dei flexstays.
SPECIALIZED EPIC WORLD CUP
Specialized aveva presentato nel 2023 un modello che sembrava dovesse sostituire la tradizionale Epic, una nuova bestia da XC che è la Epic World Cup.
La sfida tra colossi era stata lanciata e subito è sembrato di notare alcune somiglianze, ma ben presto abbiamo scoperto che la World Cup non c'entra praticamente nulla con la Supercaliber, se non per la categoria che andava a rappresentante e di cui vi stiamo parlando qui.
La Specialized Epic World Cup è nata con un travel posteriore di 75 mm che sfrutta un ammortizzatore che assolutamente non può essere considerato normale, un SIDLuxe WCID sviluppato con RockShox.
La particolarità è che sotto a questo ammortizzatore si nasconda un mini-link, un bilanciere piccolissimo che pende dal tubo orizzontale che quindi crea uno schema sospensivo mono pivot perché sul carro non ci sono altri snodi. Aspetto distintivo è una regolazione aggiuntiva dell'ammortizzatore con 3 alternative. L'elemento comune è un design che integra un ammortizzatore dal travel ridotto, anche se poi nella pratica questa bici è tanto diversa.
BH LYNX SLS
L'azienda spagnola ha continuato questo trend lanciando proprio nel 2024 la Lynx SLS, anche questa linea sembrava aver preso spunto da Specialized e Trek ma BH ha creato un altra alternativa, un funzionamento dello schema sospensivo con Split Pivot.
La BH Lynx SLS è un'altra supercountry per la struttura in cui si raccolgono una forcella con 110 mm di travel e un ammortizzatore ridotto, la corsa qui è di 80 mm come per la Supercaliber, ma non c'è nessuna progettazione di ammortizzatori esclusivi, come hanno fatto Trek e Specy, il mono è "normale" (190x40 mm), ma ben nascosto in un design in cui è integrato e con un funzionamento Split Pivot.
Sotto al tubo orizzontale è collocato un link di piccole dimensioni con 2 semi assi e 4 cuscinetti che lavorano con un punto di infulcro nei foderi bassi del carro.
La Lynx SLS riprende una tecnologia "vecchia" per portare qualcosa di nuovo, lo schema a 4 assi ci ha proiettato su un modello con poco travel ma tanta versatilità in cui le forze di frenata e affondamento sono svincolate.
SAREMO INVASI
Le Supercountry hanno visto la luce poco tempo fa, ma sembrano destinate a invadere il mercato e probabilmente anche le nostre case.
Si tratta di modelli spintissimi pensati per le competizioni, forse più ancora per il mondo GF e marathon rispetto a quello del XCO, ma anche l'XCO sta dimostrando di avere percorsi proprio per questa categoria. Il 2025 sarà l'anno in cui vedremo molte più supercountry, per l'estetica super accattivante ma anche per la struttura che condivide il meglio del mondo full suspended e quello ht.
L'xc avrà un'altra declinazione ancora ma non dovrà confondere anzi schiarire: HT, Down County, Supercountry avranno ognuno il loro spazio.
Da non dimenticare che questi sono i primi approcci, ma ci aspettiamo che altri brand arrivino con alternative, basti pensare che Massi ha fatto usare ai propri atleti una full con telaio molto vicino al concetto delle supercountry, rimasto per ora solo destinato ai rider del team.
I vantaggi di questa categoria però sembrano a nostro parere sposarsi perfettamente con la pratica agonistica, per chi vuole la reattività in salita, poco peso, ma anche divertimento e performance.