È UNA GRAVEL O UNA MTB? LA LEE COUGAN RAMPAGE INNOVA DI DE MARCHI PER LA ATLAS MTB RACE

La Lee Cougan Rampage Innova di Mattia De Marchi per la Atlas Mountain Race è stata costruita con un solo scopo, vincere una delle gare di ultracycling più dure del mondo: 1.300 chilometri e 22.000 metri di dislivello con partenza proprio il 10 febbraio. Mattia ha un conto in sospeso con questa gara visto che nel 2023 ha dovuto abbandonare, per un problema fisico, a soli 300 km dall’arrivo quando era in testa con largo vantaggio. 

 

Nel 2023 aveva allestito la sua Lee Cougan Rampage Innova in puro stile bikepaking, ma quest’anno è andato oltre creando una Monster Gravel da gara.

Una bicicletta che è la dimostrazione vivente di un gravelista puro che sale in sella a una mountain bike. 

 

UNA BICI DA VIAGGIO… RACE

Già dall’anno scorso i ragazzi di Enough ci avevano dimostrato che una mountain bike pura nata per il marathon e la performance come la Lee Cougan Rampage Innova si adatta in maniera ottimale anche per gare di pura sopravvivenza come la Atlas Mountain Race, ma  quest’anno De Marchi ha sorpreso un po’ tutti montando, sulla bici che ha vinto la Hero Dolomites con Leo Paez, un manubrio da gravel oltre a tutte le borse e l’attrezzatura per pedalare anche di notte. 

 

 

Il setup della Lee Cougan Rampage Innova è molto particolare perché le scelte sono mirate alla massima semplicità, anche se quest’anno viene utilizzata una trasmissione elettronica, unico modo per gestire comandi Road e cambio da MTB 12V. 

 

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TELAIO RAMPAGE

Il telaio della Rampage Innova, uno dei telai più innovativi del momento, sfrutta un sistema a pistoncini idraulici, chiamato ISS, per offrire 30 millimetri di sospensione attiva posteriore.

 

Sul telaio Innova i ragazzi di Enough Cycling hanno montato un reggisella fisso con sezione da 27,2 mm in alluminio. 

 

La sospensione anteriore è invece una FOX con steli da 34 ed escursione da 110 millimetri. 

 

DE MARCHI E LA DROP BAR

Se le biciclette di Federico Damiani e Manuel Truccolo presentano prolunghe in stile triathlon per ricercare una posizione più allungata e comoda sui drittoni, le braccia si uniscono in una presa centrale, da adottare nei tratti di terreno compatti, ma che scarica la schiena e permette di pedalare con efficienza per quasi 4 giorni senza fermarsi. 

 

Mattia De Marchi ha trovato invece un’altra soluzione: adottare una drop bar, ossia una piega da gravel. Una scelta da gravelista puro, che può sfruttare così 4 posizioni, la presa bassa, la presa alta sulle leve, su cui può abbassarsi per cercare una migliore presa nei tratti più tecnici, e la presa centrale, tutto questo mantenendo spazio per le borse. La piega è una Discover Pro con 40 cm nella parte superiore e 42 in quella inferiore.

 

Utilizzando questa piega De Marchi ha scelto anche una taglia di telaio più piccolo, scendendo alla S. 

RUOTE FULCRUM, LE STESSE DELLA CAPE EPIC

Per le zone desertiche del Marocco sono state adottate ruote con inserti per gomma, per sostenere il carico delle borse e per evitare ogni sorta di rottura. 

Le ruote sono Fulcrum Red Zone Carbon con inserti Blue Vertigo di Technomousse che sono montate all’interno di copertoni Pirelli Scorpion RC, non la versione amata dai cross countristi (ossia il 2.4”), ma il 2.2” per abbassare il peso e diminuire l’attrito. 

 

TRASMISSIONE E FRENI

Freni con dischi da 140 mm e trasmissione elettronica SRAM AXS T-Type con un abbinamento corona da 34 e cassetta 10-52. Il deragliatore però ha subito una modifica con l’upgrade delle pulegge Ceramic Speed OSPW X. 

 

BORSE E PEDALI 

La Rampage innova è quasi interamente caratterizzata da componenti italiani, come le borse MissGrape con un kit ovviamente personalizzato. 

 

Nelle borse c’è tutto il necessario, nella frame gli accessori come manicotti, gambali e scaldacollo, nella sacca da manubrio è presente il sacco a pelo con materassino e cuscino. 

Mentre sotto all’obliquo è presente una borraccia porta oggetti con coltello, fascette multi uso alla Toby Price, nastro isolante, multitool, una pezza imbevuta di cleaner chain ceramic, falsemaglie e vermicelli. 

 

Completamente fuori dalle righe i pedali, il focus sul peso è marginale quando si punta alla resistenza dei materiali e all’efficienza della spinta e infatti i ragazzi di Enough hanno optato per i pedali Mallet Trail con una superficie decisamente più ampia di spinta. 

 

SELLA E LUCI 

Effettuare 1300 chilometri ai ritmi dei ragazzi di Enough vuol dire pedalare anche nelle ore notturne e sui loro manubri sono infatti montate luci Supernova M99 Mini Pro B54, sistemi di illuminazione potentissimi che hanno fino a 1.600 lumen, un peso di 130 grammi e un sensore crepuscolare, ovviamente ha anche una batteria da 54 Wh, più luce supplementare sul casco. 

 

 

Per pedalare così a lungo serve anche comodità e per la sella è stata scelta la Fizik Argo 00 Adaptive, una sella stampata in 3D.

 

 

Foto: Nils Laengner