Unbound Gravel è il campionato del mondo non ufficiale del gravel racing. Terra di conquista di ex professionisti su strada che si trovano a loro agio sulle lunghissime strade bianche del Kansas dove serve poca tecnica, ma tanto tanto motore. Chi segue il mondo del gravel racing sa che sono pochi i biker puri che si cimentano nelle gare che noi di PianetaMTB riteniamo il “vero” format del gravel, ovvero quelle sopra i 300 km in autonomia se non nelle 3 o 4 feedzone.
KEEGAN SWENSON: IL TUTTOFARE
Eppure lo scorso weekend alla Unbound Gravel è andato vicinissimo alla vittoria un biker puro, l’americano Keegan Swenson del team Santa Cruz. Keegan è uno che passa dalle prove di Coppa XCO, alla Cape Epic e ora anche alle gare gravel e sempre con ottimi risultati. Lo potremmo definire il “tuttofare” dell’offroad.
LA SANTA CRUZ STIGMATA PERFETTA PER UNBOUND GRAVEL
Sfruttando un post sul suo profilo Instagram abbiamo analizzato nel dettaglio la Santa Cruz Stigmata usata da Swenson alla Unbound Gravel.
Un dato interessante è che mentre gran parte dei brand lanciano bici gravel pensate espressamente per le gare, le così dette aero-gravel, Santa Cruz rimane fedele alla sua filosofia “Fun” e nonostante questo conquista posizioni importanti.
Un allestimento minimale per la Santa Cruz Stigmata taglia 54, ma che Keegan ha ragionato a lungo al fine di avere il miglior compromesso tra funzionalità, velocità e resistenza.
Trasmissione SRAM Red AXS/Eagle con monocorona da 48t e cassetta 12v con scalatura 10-50. Interessante la presenza del guidacatena per evitare che questa cada accidentalmente. Come gran parte dei pro, non avendo vincoli per i pedali, anche Keegan sceglie l'affidabilità degli Shimano XTR
Ruote in carbonio Reserve con cerchio 34|37, mozzi Industry Nine e valvole Reserve Fillmore, su di esse una coppia di copertoni Maxxis Refuse 40c gonfiate a 30psi (2.0 bar) e 32psi (2.2 bar), quindi pressioni quasi da MTB.
Attacco manubrio Zipp in alluminio da 130 mm x -6° e manubrio sempre in alluminio Zipp Service Course SL da 40 cm, completato dalla mini prolunghe (alla Unbound sono molto usate perché ci sono infiniti rettilinei dove si mettono in posizione aero per migliorare spinta e riposare le braccia). Montato tra le aerobar un Garmin 530 con la traccia della gara.
2 Portaborraccia in carbonio sempre di Santa Cruz con sue borracce da 750 ml. Sotto di esse, non con grande stile, ma tanta efficacia, erano scocciati una bomboletta di CO2, due caccia copertoni e una camera d’aria Tubolito. Sul portaborraccia al piantone era attaccata una mini-pompa.
Per le oltre 7 ore di gara Swenson ha utilizzato lo zaino idrico, una soluzione che aveva già scelto anche alla Cape Epic. Naturalmente lo zaino è lo USWE MTB Hydro, quello più utilizzato dai pro nelle gare lunghissime e nelle gare a tappe.
Sul tubo orizzontale c’era un piccolo portaoggetti contenente un multitool, vermicelli per riparare le forature di diverse dimensioni, altro cacciacopertoni e alcune fascette. La borsetta sottosella invece conteneva altre 2 camere d’aria Tubolito, 2 bombolette CO2 e un pezzo di copertone per riparare un eventuale grosso taglio.
Immagini: @devonbalet