TEST BRAKING FIRST, L’IMPIANTO FRENANTE DA MTB “SU MISURA”

Si parla sempre di telai “su misura”, ma Braking con i nuovi FIRST ha davvero messo sul mercato un impianto frenante “tailor made” che si trasforma in base al feeling personale di ogni rider. In più è bello da vedere e un po’ più leggero degli Incas 2.0

Braking oggi, venerdì 21 aprile, lancia ufficialmente sul mercato F.I.R.S.T., il suo nuovo impianto frenante da MTB, quello che loro definiscono come il primo di una nuova era. 

 

freni Braking FIRST

 

freni Braking FIRST

 

Dei Braking First si era già parlato qui su PianetMTB.it, sia in occasione di Eurobike 2022 quando l'azienda italiana aveva presentato il nuovo impianto, ma sopratutto quando li abbiamo visti sulle Spark RC dello Scott Racing team.

 

 

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ORA ANCHE SULLA NOSTRA MOUNTAIN BIKE

Dobbiamo però ammettere che anche noi abbiamo il nuovo impianto Braking FIRST montato sulla nostra mountain bike da qualche tempo, cosa che ci ha permesso di metterlo in prova, ma soprattutto confrontarlo direttamente con il "vecchio" IN.CA.S 2.0, sistema frenante che avevamo provato nel 2020 e che da allora è allestito sulla nostra Trek Top Fuel.

 

 

FunFAct: avevamo testato i Braking INCAS 2.0 proprio in occasione del lancio della Specialized Epic, cosa che si è ripetuta esattamente quest'anno con la nuova Epic World Cup e i Braking First.

 

BRAKING FIRST 2023 IN PILLOLE

La prima cosa da dire sui nuovi Braking FIRST è perché si chiamano così. In realtà il nome è un acronimo che sta per Fully Independent Regulation Screw & Trailing-link, ovvero Vite di regolazione e Link di spostamento completamente indipendenti, questo perché la caratteristica più grande del nuovo impianto frenante Made in Italy è la possibilità di massima regolazione non solo della leva, ma anche dell'idraulica e del punto di contatto.

 

 

Insomma i Braking First possono essere davvero cuciti su misura a seconda delle preferenze del biker.

 

 

BRAKING FIRST 2023 COSA C'È DI NUOVO?

Il nuovo impianto frenante Braking FIRST, ora compatibile con dischi fino a 3 millimetri, presenta pompa e pinza più leggeri e rigidi, con un risparmio di peso di circa 50 grammi rispetto all'impianto IN.CA.S. 2.0. Presentano un nuovo sistema di regolazione per la corsa morta del pistone MC, separato dalla regolazione della portata della leva. Si ha inoltre la possibilità di cambiare facilmente il braccio di reazione della pompa, per una potenza frenante fino al 26% in più rispetto a IN.CA.S. 2.0.

 

 

INSTALLAZIONE BRAKING FIRST

Come avevamo già visto per gli INCAS 2.0 l'installazione dell'impianto Braking FIRST è davvero semplice, infatti il sistema ha ogiva e inserto non solo uguali sia nel raccordo con la pinza sia con la leva, ma soprattutto sono riutilizzabili, quindi nel caso si voglia cambiare il tubo oppure passare l'impianto da una bici all'altra non bisogna comprare un nuovo kit ogiva/inserto.

 

 

Inoltre, grazie al serbatoio superiore anche lo spurgo è molto semplice, tanto che nella maggior parte dei casi si effettua semplicemente aprendo il serbatoio aggiungendo olio (che è di tipo DOT), senza dover collegare la siringa alla pinza. Inoltre andare ad aggiungere così facilmente l'olio ci ha permesso anche di personalizzare ulteriormente il feeling della frenata.

 

PERSONALIZZAZIONE LEVA

Chi scrive è un amante del freno con un po' di gioco sulla leva, ma piuttosto distante dal manubrio, cosa che con gran parte dei freni è difficile da ottenere, non certo con i Braking FIRST che invece grazie alle nuove regolazioni permettono di posizionare la leva e il punto di contatto esattamente dove si preferisce.

 

 

La distanza della leva dal manubrio può essere regolata tramite la vite che è posta anteriormente, ma prima di effettuare la regolazione bisogna andare ad allentare il grano di sicurezza posteriore e il grano di controbattuta anteriore. Il grano di controbattuta inoltre regola anche il "gioco" della leva, quindi si può avere una leva assolutamente ferma che mette in azione il pompante appena si tocca, oppure una leva un po' più "mobile" che ha un leggero gioco prima di andare a mettere in funzione l'impianto.

 

Si può inoltre regolare il precarico della leva, questo fa sì che aumentandolo si ha una leva più secca e pronta, mentre se lo si diminuisce si ha un impianto un po' più modulabile, questo proprio per far sì che ogni rider trovi il perfetto feeling di frenata e non sia lui a doversi abituare alla tipologia di frenata dell'impianto.

 

Come detto noi abbiamo settato una leva abbastanza lontana dal manubrio e con precarico abbastanza ridotto.

 

COSA CAMBIA TRA LE DUE CARTUCCE?

Oltre alla regolazione della leva è anche possibile scegliere di montare i Braking FIRST con diverse cartucce una da 9 mm e una da 10 mm. 

 

cartuccia braking

 

- Con la cartuccia da 9 mm si ha un'azione di frenata più lineare, ma più potente. L'area minore garantisce pressioni superiori nelle tubazioni (più potenza), mentre la minore portata di fluido fa sì che occorra una maggior corsa della leva per trasferire lo stesso volume di fluido alla pinza (maggiore modulabilità)


- Con la cartuccia da 10 mm si ha un'azione di frenata più immediata all'inizio della corsa ma meno potente. La maggiore area sviluppa pressioni inferiori nelle tubazioni (minore potenza di picco), mentre la maggiore portata di fluido fa sì che la corsa della leva per trasferire lo stesso volume di fluido sia inferiore rispetto alla corsa con cartuccia da 9mm (meno modulabile, più ON/OFF).

 

 

Questo rende i Braking FIRST un impianto a 2 pistoncini tanto versatile da essere utilizzato sia in Coppa del Mondo Downhill dal team Rouge Racing, con cartuccia da 9 mm, sia in Coppa del Mondo Marathon dallo Scott Racing Team, con cartuccia da 10 mm.

 

Montando l'impianto su una bicicletta con travel da 120 millimetri racing, anche noi abbiamo preferito la cartuccia da 10 mm, in questo modo abbiamo percepito un freno molto immediato all'inizio della frenata, perfetta per le frenate secche e brevi, ma meno potente visto che i pesi e le velocità sono minori rispetto a quelle di enduro e downhill.

 

Verosimilmente, con un impianto personalizzabile come il Braking First, si potrebbe anche pensare di creare un impianto misto con cartuccia da 9 mm anteriore e 10 mm posteriore e dischi da 160 mm, risparmiando peso, ma con una frenata più simile a una combinazione di dischi 180/160mm.

 

TRE LINK DISPONIBILI

Per personalizzare ulteriormente la frenata Braking ha creato 3 diversi link per i suoi FIRST, uno corto che offre una frenata più potente, uno lungo che crea una frenata ancora più modulabile e quello standard fornito di serie all'acquisto dell'impianto, quello da noi testato, che si pone a metà strada tra i due.

 

TEST SUL CAMPO

Una cosa importante da dire è che sulla Trek Top Fuel abbiamo sostituito direttamente i Braking IN.CA.S. 2.0 con i FIRST, quindi abbiamo avuto modo di comparare direttamente i due impianti.

 

 

La prima cosa che abbiamo notato è stato un incremento della potenza frenante nella prima parte della frenata, frutto anche dell'accoppiata tra i FIRST e i nuovi dischi Epta Stage 0  sempre realizzati da Braking.

 

 

Le prime due uscite le abbiamo passate a rodare l'impianto e a trovare le giuste regolazioni per rendere i FIRST cuciti addosso al nostro stile di guida. Il rodaggio suggerito da Branking è quello classico: una 20ina di pinzate in pianura a velocità bassa, in stile "parcheggio", un'altra ventina di pinzate un po' più decise e lunghe, ma sempre in una situazione controllata. Poi una prima uscita tranquilla, su un tracciato prevalentemente pianeggiante, dove non ci sono grandi frenate da fare e dove la temperatura del disco non sale troppo, ma allo stesso tempo le pastiglie si assestano sul disco.

 


Da lì in poi si può iniziare a spingere sul gas, anche se le prime 2 o 3 uscite è sempre meglio non farle su percorsi dove ci si "appende ai freni". Anche la personalizzazione della frenata si può fare tranquillamente sul sentiero per provare diverse impostazioni, tanto tutti i registri sono regolabili tramite brugola, quindi un bel multitool che parte dalla 2 mm e si riesce a fare tutto al volo.


I freni oltre che di potenza hanno anche dato prova di grande linearità, soprattutto nelle discese più lunghe dove il punto di contatto è rimasto sempre lo stesso anche man mano che si scaldava l'impianto. Anche la distanza tra pastiglia e freno rimaneva invariata e non finivamo le discese con il disco che sfregava, cosa che invece ci era capitata con gli IN.CA.S. negli ultimi tempi di utilizzo (bisogna anche dire, senza mai averli revisionati in quasi 3 anni).

 

 

Un'ottima impressione ci hanno fatto i dischi nelle giornate di pioggia, non solo per la frenata, ma soprattutto per la silenziosità. Un po' di rumore nelle prime frenate, poi man mano che si asciugavano non hanno mai "urlato". Solamente sotto la pioggia battente si facevano sentire ad ogni frenata, ma in tutte le altre situazioni, anche di grande umidità, sono davvero molto silenziosi.

 

QUANTO PESANO I BRAKING FIRST?

I nuovi freni da mtb Braking First pesano 271 grammi per singolo impianto completo, quindi attorno ai 550 grammi per la coppia. Non sono i più leggeri sul mercato, ma considerando quante possibilità di regolazione hanno, quanti registri e soprattutto il fatto che non hanno una sola parte in plastica, non è niente male.

 

Peso freni Braking FIRST

 

 

TUTTO PERFETTO? TUTTO TRANNE IL PREZZO

Dal punto di vista delle performance e della costruzione dobbiamo dire che i Braking FIRST risulterebbero davvero perfetti, ma questa perfezione si paga e si paga anche cara, perché l'impianto completo ha un prezzo di 949,00 euro senza dischi, che nel caso degli Epta Stage 0 180 mm e 160 mm come quelli in test, vorrebbe dire aggiungere 245 euro, per un totale di 1.194 euro per l'impianto completo.

 

Un prezzo davvero alto, giustificato dalla lavorazione artigianale al CNC completamente in Italia, dalla possibilità di completa personalizzazione e dalle altissime performance, ma rimane un costo che davvero in pochi possono permettersi.

 

 

A CHI LI CONSIGLIAMO?

Senza dubbio i Braking First sono freni che guardano a chi vuole qualcosa di particolare, vale a dire unico e iper-performante sulla sua bicicletta. Sono un componente per chi guarda poco al peso e tanto alle performance, oppure per chi vuole allestire una Dream Bike di quelle che fanno cadere la mascella solo a guardarle, ma che poi danno soddisfazioni vere anche quando si portano su tracciati MTB veri. Il fatto che siano davvero facili da manutenere, smontare e rimontare li rende anche un'ottima scelta per chi gareggia tanto e ha bisogno di prodotti "da gara" pensati non solo per performare sul campo, ma anche per facilitare le operazioni in officina.

 

INFO LINE

www.braking.com/it/products/bike.html

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