Il Periodo di scarico: come va effettuato, quanto riposare?

Il nostro esperto nei prossimi tre lunedì di questo mese di novembre risponderà a Vostre domande su questo argomento che coinvolge tutti i biker in questo periodo della stagione

Dopo aver parlato di ciclocross nel mese di ottobre, in novembre la nostra rubrica sulla preparazione atletica per biker tratterà un nuovo argomento molto attuale in questo periodo della stagione.

 

 

Il Periodo di scarico: come va effettuato, quanto riposare?

Ci troviamo esattamente in questa fase, definita dalla periodizzazione classica come Fase di Transizione, quindi il passaggio dalla stagione appena conclusa alla fase preparatoria della stagione successiva.


Essendo una "transizione" è ovvio che i volumi e le intensità possono ridursi, e spesso si inseriscono alcuni o diversi giorni di riposo; per fare questo però, personalizzando il riposo, va dato uno sguardo al recente passato per quantificare lo stato di accumulo di fatica attuale (grazie anche ai tanti marker che tengono traccia nel tempo della "fisiologia" dell'atleta) ed uno sguardo al prossimo futuro.

 

Le caratteristiche degli eventi da preparare (tipo di eventi e collocazione degli eventi obiettivo) e loro distanza temporale dal T0 (T0 = primi giorni di ripresa degli allenamenti).


Un errore nella programmazione della fase di transizione può compromettere l'intera stagione o gran parte di essa, ad esempio iniziare una preparazione con un residuo di fatica addosso può far fallire il processo di adattamento e super-compensazione, trovando un sistema biologico affaticato che poco e male risponde agli stimoli.

 

Una transizione al contrario troppo lunga (troppi giorni di riposo) può portare l'atleta in de-training eccessivo quindi in ritardo poi rispetto agli obiettivi prefissati.

 

2 ESEMPI DI ERRORI DA NON COMMETTERE IN QUESTA FASE

La nostra pratica quotidiana è piena di esempi del genere, soprattutto al primo approccio con un nuovo atleta (di esperienza quindi "autogestito", o passato a noi dopo altro preparatore).

 


1 - Un esempio di transizione "scarsa" lo abbiamo con un ragazzo esperto preso in carico lo scorso anno (dicembre), come tutti gli atleti di buon livello vede con un po' di preoccupazione il riposo con la paura di prendere peso ed andare in de-training.

 

Si rivolge a noi pronto per ripartire, in realtà la sua transizione è stata insufficiente (per un mese non ha cambiato altro se non un giorno di riposo in più a settimana, niente più lavori specifici ma sempre una buona intensità), quindi Test di ingresso molto buono (troppo...) cosi come il primo mesociclo di lavoro specifico.

 

Già al secondo mesociclo però mostra le prime difficoltà con una fatica elevata già alla seconda settimana di carico (di un classico ciclo 3:1), spendiamo 2-3 settimane in più per avere chiara la situazione fino alla soluzione, ovvero 10gg di riposo assoluto a marzo. Da li in poi, tutto è andato liscio...

 


2 - Un esempio all'opposto, quindi transizione "eccessiva" lo abbiamo sempre la stagione scorsa con un atleta arrivato "finito" ad ottobre decide di staccare un mese intero. Viene da noi quindi in forte detraining (VO2max di poco superiore a 50, circa 6kg in più di peso), andremo a spendere tutto il periodo invernale per trovare un peso decente e rifare una buona base aerobica, di conseguenza tutte le corse di febbraio e marzo saranno inserite in un contesto di preparazione senza la ricerca del risultato.

 

Con questo atleta abbiamo ottenuto buoni risultati da aprile/maggio in poi.

 


TU COSA NE PENSI? Se hai domande ti risponderemo nelle prossime settimane di questo mese.

 

 

Scrivete le vostre domande sull'argomento a info@pianetamountainbike.it.

 

 

1 - QUI puoi leggere la risposta del 11 novembre. Riguarda un rider che ha pedalato per 12.000 km e fatto 30 gare in un anno. Il Trainer gli ha detto quanto deve riposare.

 

2 - QUI puoi leggere la risposta del 18 novembre. 17.000 km percorso, pochissime gare e a fine stagione mentalmente ancora "carico". Deve fermarsi o no?

 

3 - Risposta alla domanda del 25 novembre: Biker turnista della pianura padana, il meteo inclemente gli scombussola i piani degli allenamenti

 

 

Chi è il Dott. Alessio Cellini che risponde alle vostre domande

 

 

- Dott. Alessio Cellini

- Direttore del Centro CTM, Responsabile Area Tecnica

- Dottore in Scienze Motorie

- Dottore Magistrale in "Scienze e Tecniche dell'attività sportiva"

- Direttore Sportivo 3° livello "Categorie Internazionali", Federazione Ciclistica Italiana

- Preparatore Fisico, Federazione Ciclistica Italiana


- Maestro MTB, Federazione Ciclistica Italiana


- Sport Performance Specialist (qualifica Europea EQF 3-4-5)

 

- Slimming Specialist

 

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