Periodo di scarico in mountain bike. Gli effetti del meteo su biker turnista della pianura padana

10.000 km - 20 gare in un anno. Stop in estate, ora con la pioggia non riesce ad allenarsi. Che fare l'anno prossimo? Oggi con la terza risposta sul periodo di scarico, concludiamo l'argomento. Il mese prossimo ne prenderemo in considerazione un altro.

Questo mese la nostra rubrica sulla preparazione atletica per biker si è focalizzata periodo di scarico: come va effettuato, quanto riposare? Dopo averlo trattato il primo lunedì di questo mese, facendo anche un paio di esempi, oggi il Trainer risponde alla terza ed ultima domanda arrivata. In dicembre verrà trattato un nuovo argomento.

 

LA DOMANDA DELLA SETTIMANA

Ciao, mi chiamo Alessandro B. ed ho 33 anni, faccio il turnista così ho il tempo di allenarmi il pomeriggio (esco in bici 6 giorni su 7). Abito in provincia di Reggio Emilia a due passi dal Po, le uniche salite sono i cavalcavia e gli argini dei fiumi. Non stacco mai in inverno, sto fermo 2 settimane a fine luglio, quando dalle nostre parti fa caldo e c'è tanta umidità.

 

Quest'anno il meteo è strano e mi ha incasinato i piani, sono quasi 3 settimane che piove e sto saltando tantissime uscite. (non faccio i rulli perché li odio..) Rischio di presentarmi alle granfondo di marzo non in condizione. Le chiedo, visti i cambiamenti climatici e se le piogge si ripeteranno anche l'anno prossimo, dovrei forse evitare lo stacco a fine luglio, posticipandolo a ottobre -novembre? Io di solito faccio circa 10.000 km, 20 gare mtb, qualcuna su strada (quelle corte).

 

 

Ciao Alessandro

 

la tua domanda è molto interessante e riguarda tutti i ciclisti che con questo tempo "pazzo" vedono stravolgersi i propri piani di allenamento all'aperto. É infatti da diverse settimane che piove un po' su tutta la penisola, ed in alcune realtà italiane diventa quasi impensabile allenarsi all'aperto in questo periodo; oltre a rischiare la propria incolumità, di sicuro non saremmo in grado di fare un allenamento di qualità.

 

Tornando al tuo caso specifico, con 10.000 km/anno e circa 20 gare sei un buon agonista, per questo farei una periodizzazione più intelligente e finalizzata allo scopo. Se le condizioni climatiche ti impongono una sosta a luglio, periodo in cui evidentemente non hai gare, io manterrei tale abitudine magari riducendo il numero di giorni di stop (14 possono essere tanti).

 

Per quanto riguarda invece la fase invernale, inserirei anche qui una pausa più o meno della stessa entità di quella estiva, non tanto per le avverse condizioni meteo (che oggi te la impongono) quanto per una razionale organizzazione del processo di allenamento e di sfruttamento della propria RAA (riserva attuale di adattamento). Cosi ti troverai 2 brevi transizioni annuali che gioveranno sicuramente alla tua prestazione (sia come valori di picco, sia come mantenimento).

 

IL CONSIGLIO FINALE DELL'ESPERTO, ANCHE SE NON TI PIACE, SERVE

Piccolo riferimento all'allenamento indoor che dici di "odiare".. Abitando in pianura padana un buon allenamento indoor potrebbe essere simile ad alcuni tuoi allenamenti outdoor, basta superare il piccolo scoglio mentale che ti sei posto adesso.

 

 

Sia dentro sia fuori lavori comunque con angoli da pianura (bici sostanzialmente orizzontale), ma con un rullo ad attacco diretto ed un power-meter puoi fare praticamente ogni tipo di esercizio specifico o semplicemente far girare le gambe usando una piattaforma di allenamento video, quindi dando continuità al tuo programma di allenamento anche in giornate con meteo impossibile senza rischiare nulla in termini di salute.

 

Alla prossima.

 

 

TU COSA NE PENSI?

 

Se hai domande ti risponderemo nelle prossime settimane di questo mese. Basta scrivere quesiti pertinenti a info@pianetamountainbike.it. L'ultima risposta verrà data lunedì 25 novembre 2019.

 

- Risposta alla domanda del 11/11: Il Periodo di scarico in mtb: Rider con 12.000 km e 30 gare, ecco cosa deve fare

 

- Risposta alla domande del 18/11: Rider con 17.000 km, poche gare e ancora in condizione

 

 

Chi è il Dott. Alessio Cellini che risponde alle vostre domande

 

 

- Dott. Alessio Cellini

- Direttore del Centro CTM, Responsabile Area Tecnica

- Dottore in Scienze Motorie

- Dottore Magistrale in "Scienze e Tecniche dell'attività sportiva"

- Direttore Sportivo 3° livello "Categorie Internazionali", Federazione Ciclistica Italiana

- Preparatore Fisico, Federazione Ciclistica Italiana


- Maestro MTB, Federazione Ciclistica Italiana


- Sport Performance Specialist (qualifica Europea EQF 3-4-5)

 

- Slimming Specialist

 

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