CICLOCROSS: WOUT VAN AERT HA VINTO A DENDERMONDE, È IL RE DEI DUE MONDI

Intorno alla prova di Coppa del Mondo di Dendermonde che si è svolta oggi, domenica 26 dicembre 2021, si era creata un'attesa quasi snervante. I tre fuoriclasse di tutte le discipline (Van der Poel, Van Aert e Pidcock), si sono ritrovati qui per la prima volta dall'inizio della stagione di ciclocross. Una sfida tanto attesa quanto imprevedibile e che si era annunciata già alla vigilia ricca di colpi di scena.

 

I 3 eroi del ciclocross

 

Van der Poel non ha nascosto, con queste dichiarazioni, il suo timore nei confronti di Van Aert. Il belga non si è mai nascosto e dal suo esordio in Coppa, in una stagione compressa in un lasso di tempo ristretto e molto affollato di eventi, ha vinto la Coppa di Vermiglio in una due giorni di gare focosa. Pidcock non è stato da meno, i pochi punti lo hanno costretto a guardare la testa della corsa da lontano per inseguirla ma l'ha sempre agganciata. Da due settimane non scende dal podio: terzo a Vermiglio, primo a Rucphen e secondo a Namur. Insieme ai tre supereroi tutta la schiera di crossisti puri, Van der Haar, Eli Iserbyt, Michael Vanthourenhout e i nostri italiani. 

 

IL PERCORSO MODIFICATO

Una traccia che è stata rinnovata rispetto alle edizioni passate soprattutto per alcune strutture in metallo posizionate per evitare il fango. Il campione italiano Gioele Bertolini, prima della partenza ce lo ha descritto così: «È un percorso molto fangoso e ostico, in alcuni punti si fa fatica a mandare avanti la bicicletta. Girando largo sui pezzi erbosi si riesce a evitare di sprofondare, questo è lo scopo anche delle nuove piastre in metallo che hanno posizionato». 

 

L'anello è prevalentemente pianeggiante, i settori più tecnici sono rappresentati da un tratto di sabbia, affrontato in discesa nella seconda parte di circuito, due scalinate, una serie di ostacoli. Un percorso in cui sono richiesti grandi sforzi di potenza e ricerca della linea meno cedevole. 

 

Percorso Coppa del mondo Derdemonde

 

IL DIVIETO PER IL PUBBLICO

A pochi giorni dalla gara di Dendermonde, il Governo belga ha diramato nuove regole per la gestione dei contagi, vietando del tutto il pubblico ai bordi delle piste degli eventi sportivi. Ne ha risentito la prova di Coppa del Mondo di Dendermonde, in primis, ma subiranno questo trattamento anche altre manifestazioni minori. Una scelta coscienziosa sicuramente e condivisibile, ma un vero peccato per lo spettacolo aggiuntivo che si poteva vivere anche dall'interno per i rider. Una brutta sorpresa che ha causato non poche agitazioni tra gli addetti ai lavori che hanno appreso proprio a ridosso dell'evento questo importante limite.

 

SI SCEGLIE LO SPORCO PER NON SCENDERE DI SELLA

Lo ha dimostrato prima Van Aert e poi Van der Poel, sulle curve a novanta gradi e nelle discese sono state scelte tutte le linee che vengono reputate più sporche. Girare più larghi andando a cercare i tratti erbosi è servito, a chi ha saputo leggere al meglio la pista, per evitare di scendere di sella e consumare il meno possibile. Quasi ossimorico come ragionamento, allungare il proprio percorso con il fine però di mantenersi in sella, ma anche evitare i possibili rischi del fango. Bertolini aveva letto bene la traccia nelle prove e tutti hanno scelto queste alternative.

 

Se a Namur i passaggi tecnici e le contropendenze hanno costretto i rider a scendere a piedi, a Dendermonde i tratti a piedi sono stati ancora di più ma in sezioni totalmente differenti. Scalinate, whoops e curve sono state affrontate più spesso giù di sella. Passaggi calibrati al millimetro sull'erba e vicino alle transenne sono serviti a erogare il massimo nelle azioni decisive.

 

Van der Poel e Van Aert con Toon Aerts

©Photonews.be - Alpecin Cycling

 

VAN AERT CONTRO VAN DER POEL

Che l'olandese volante fosse uno degli atleti più attesi della tappa di Dendermonde è fuori dubbio, ma nessuno lo aveva più visto in gara sul fango. Non correva in fuoristrada dalla prova Olimpica di Tokyo 2020 finita precocemente, poi i problemi a schiena e ginocchio. Van Aert forte di una forma fisica ineccepibile ha dato dimostrazioni tangibili sin dall'esordio a Essen. I due si sono rivisti qui dopo tanto tempo e sin dal primo giro si sono scambiati posizione in maniera repentina.

 

Van Aert ha adottato una tattica conservativa nel primo giro, risparmiare e studiare gli avversari per poi cercare di raggiungere l'olandese e mettersi davanti a dare trenate spietate. Van der Poel ha giocato spesso con una mimica fuorviante, nei primi due giri è sembrato senza la gamba giusta per stare al livello di Van Aert. Ha fatto un paio di elastici, lasciato qualche gap, per poi accodarsi nuovamente alla locomotiva Van Aert che lo ha sorpassato. Dapprima ha dato l'impressione di avere momenti calanti, poi ha riprovato a fare il forcing per mettere in crisi VDP e Toon Aerts. Era il duello che tutti volevano, quello che ogni anno gli appassionati di ciclocross si aspettano di vedere e anche a Dendermonde non poteva essere diversamente.

 

Il testa a testa tra Van der Poel e Van Aert

Foto: ©Photonews.be - Alpecin Cycling

 

 

UNA GARA DA PESI MASSIMI E TUBOLARI STRETTI 

Mai entrati realmente in gara i pesi leggeri del ciclocross come Eli Iserbyt e Thomas Pidcock, con il minor peso a disposizione è calata la forza di sfondamento delle barriere create dal fango. Di statura più massiccia i rider che hanno composto la testa della corsa. Più watt sui tratti di pianura per Van Aert e Van der Poel ma anche più inerzia negli ingressi sui settori più fangosi. Per il fango gli specialisti hanno optato in questo caso per tubolari più stretti e molto artigliati per spurgare al meglio e fendere la poltiglia che si è creata. La statura e il peso dei due hanno aiutato ad affondare meglio nel fango per agguantare il fondo compatto sottostante con i rilievi più alti dei battistrada. 

 

Van Aert sabbia coppa del mondo

Photo ©Jumbo Visma

 

LOCOMOTI-VAN AERT 

Van Aert non aspetta più nessuno, la locomotiva di Herentals dalla posizione più avanzata del gruppo non si volta più, con una postura sempre composta sulla sua Cervélo R5 CX e con azioni autorevoli, ha fatto segnare regolarmente sul finale tempi sotto gli otto minuti, l'unico a riuscire a farlo, mentre Van der Poel ha cominciato a sprofondare. I primi segnali di cedimento sono arrivati al sesto giro quando ha cominciato ha sgranchirsi la schiena. Secondo tanti però, neanche in piena forma sarebbe riuscito a fermare il treno Van Aert che non ha più visto fango o sabbia ma solo l'arco di arrivo e la voglia di tagliare quella linea per primo.

 

Ha vinto Van Aert a Dendermonde

Foto: UCI Cyclo Cross World Cup 

 

Bravo Toon Aerts che nella prima parte di gara ha tenuto il ritmo dei due extraterrestri per poi cedere nella seconda metà di gara, mantenendo la terza piazza. Van Aert ha vinto sulla neve di Vermiglio e lo ha rifatto a Dendermonde, ha vinto in solitaria Van Aert senza mai girarsi. Re della neve, dominatore del fango. È il signore dei due mondi che ha inflitto un colpo letale. Van der Poel ha accusato all'arrivo, quasi un minuto di ritardo (+49").

 

Photo ©Jumbo Visma

 

COSA HA DETTO VAN AERT

«All'inizio mi sono ritrovato all'interno di un grande gruppo che mi ha fatto perdere la visione del percorso. Con l'avanzare dei giri, la situazione è migliorata e sono stato in grado di portarmi in una posizione più avanzata. Ho cercato di mettere pressione su Van der Poel e Aerts all'inizio, ma il risultato sperato non è arrivato immediatamente. - ha detto Van Aert a fine gara - Fortunatamente il secondo tentativo è stato ripagato. Il periodo intorno al Natale è il momento migliore per disputare le diverse gare di ciclocross. Mi piace l'atmosfera che circonda questo sport, anche se è stato un peccato che il pubblico non potesse essere presente oggi. Sono contento di questa vittoria e spero di poter continuare questi risultati nel prossimo periodo. La prossima sfida sarà domani».

 

Podio elite Dendermonde

Photo ©Jumbo Visma

 

GLI ITALIANI ANCORA FUORI DAI 20

Il migliore degli italiani, due in gara, è stato il campione italiano Gioele Bertolini, che ci aveva già dato un'idea sul percorso. Una performance la sua in linea con quelle delle scorse settimane, l'atleta di Selle Italia - Guerciotti ha concluso 25° con un distacco di 8'05". Giornata nera per il compagno di squadra Jakob Dorigoni che è stato fermato quando mancavano quattro giri al termine, chiudendo in 45ª posizione. 

 

ORDINE D'ARRIVO UOMINI ELITE

1. VAN AERT Wout (JUMBO - VISMA) 1:03'48" 

2. VAN DER POEL Mathieu (ALPECIN - FENIX) +49"

3. AERTS Toon (BALOISE TREK LIONS) +1'18"

4. VANTHOURENHOUT Michael (PAUWELS SAUZEN - BINGOAL) +1'52" 

5. HERMANS Quinten (TORMANS CYCLO CROSS TEAM) +2'09"

6. VAN KESSEL Corne (TORMANS CYCLO CROSS TEAM) +2'41"

7. SWEECK Laurens (PAUWELS SAUZEN - BINGOAL) +2'52"

8. PIDCOCK Thomas (INEOS GRENADIERS) +2'59"

9. ISERBYT Eli (PAUWELS SAUZEN - BINGOAL) +3'13"

10. VAN DER HAAR Lars (BALOISE TREK LIONS) +3'24"

 

25. BERTOLINI Gioele (SELLE ITALIA - GUERCIOTTI -ELITE) +8'05"

43. DORIGONI JAKOB (SELLE ITALIA - GUERCIOTTI -ELITE) -4 giri

 

In precedenza si era corsa la gara femminile, ecco l'ordine d'arrivo:


ORDINE D'ARRIVO DONNE ELITE

1. BRAND Lucinda (BALOISE TREK LIONS) 47:38

2. HONSINGER Clara (CANNONDALE/CYCLOCROSSWORLD) +4"

3. BETSEMA Denise (PAUWELS SAUZEN - BINGOAL) +36"

4. VOS Marianne (JUMBO-VISMA WOMEN TEAM) +41"

5. VAN ANROOIJ Shirin (BALOISE TREK LIONS) +41"

6. PIETERSE Puck (ALPECIN - FENIX) +46

7. CANT Sanne (IKO - CRELAN) +52"

8. VAS Kata Blanka (TEAM SD WORX) +1'10"

9. ALVARADO Ceylin del Carmen (ALPECIN- FENIX) +1'15"

10. BAKKER Manon (IKO - CRELAN) +1'18"

 

16. LECHNER Eva (TRINX FACTORY TEAM) +2'35"

17. PERSICO Silvia (VALCAR - TRAVEL & SERVICE) +2'38"

22. ARZUFFI Alice Maria (VALCAR - TRAVEL & SERVICE) +4'21"

24. REALINI Gaia (SELLE ITALIA - GUERCIOTTI) +4'54"

43. TEOCCHI Chiara (TRINITY RACING) +7'56"

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