TEST TITICI FLEXY FS: UNA PUROSANGUE DA GARA MADE IN ITALY

Se ben vi ricordate qualche tempo fa avevamo provato la Titici Flexy hardtail ed eravamo rimasti piacevolmente stupiti dal suo carattere incredibilmente racing, così quando siamo stati invitati a prendere parte alla prova del percorso della Appenninica MTB Stage Race, una gara a tappe a coppie in stile Cape Epic, abbiamo subito pensato di cogliere l'occasione per mettere alla prova anche la sorella Full Suspended che avevamo adocchiato a Eurobike.

 

Il giorno prima di partire siamo andati nella nuova sede di Titici, ad Asola (MN), dove ad attenderci c'era patron Matteo Pedrazzani che ci ha consegnato un prototipo della nuovissima TITICI Flexy FS.

 

L'INCONFONDIBILE P.A.T.

Come per tutti gli altri modelli di Flexy, anche la FS è caratterizzata dal tubo orizzontale con la Plate Absorber Technology che lo rende sottile come una lama di spada e dona alla bicicletta un design inconfondibile e che non passa certo inosservato. Dai test passati sapevamo che questa tecnologia permette di creare telai dedicati agli agonisti, ma che mantengono un ottimo livello di comfort.

 

 

A differenza di quanto pensavamo non era il P.A.T. la vera innovazione sulla TITICI Flexy FS, ma piuttosto il carro posteriore, a partire dalla sua metodologia di costruzione. Si tratta infatti di due metà monoscocca realizzate in autoclave poi unite tra loro. I foderi sono asimmetrici e pivotless, ovvero senza giunto di snodo, ma che flettono sfruttando la naturale caratteristica elastica del carbonio. Questa soluzione permette di abbassare i pesi e di ottenere una struttura più rigida, reattiva e stabile. Naturalmente standard Boost per irrigidire il tutto.

 

 

Anche il rocker arm dell'ammortizzatore con attacco Trunnion é completamente inedito, infatti è realizzato in un pezzo unico di carbonio stampato in autoclave e poi successivamente fresato per ottenere la forma desiderata.

 

 

Tutto nella TITICI Flexy FS é pensato per l'ottimizzazione del sistema, non a caso tutti i cuscinetti a sfere sono stati eliminati, sostituiti da boccole autolubrificate Iglidur che facilitano la manutenzione ed assicurano un funzionamento più longevo del sistema di sospensione.

 

 

Il triangolo anteriore invece è in carbonio fasciato con tecnologia Progressive Bandage Workmanship , che permette di creare un telaio su misura per ogni corporatura e per ogni esigenza specifica del ciclista.

 

 

Questo significa che Titici è in grado di personalizzare nel vero senso della parola ogni telaio, non solo nelle colorazioni o nei montaggi, ma anche per quanto riguarda le geometrie e gli angoli. Il prototipo messoci a disposizione da Titici aveva un carattere molto "racing" con angolo di sterzo da 70º, ma volendo è possibile fare richiesta di angoli più aperti, anche fino a 68º.

 

Nonostante questo il carattere della Flexy FS rimane quello di una bici pensata per gareggiare, la geometria non a caso è denominata Made 2 Race. Passaggio interno, predisposizione per Shimano Di2, ma anche per l'utilizzo di una doppia anteriore, insomma un vero "su misura" tipico dell'eccellenza Made in Italy.

 

 

MONTAGGIO (QUASI) MADE IN ITALY

Proprio per sottolineare il lavoro italiano TITICI ha scelto di montare le sue biciclette con componentistica per la maggior parte realizzata nel nostro paese.

 

 

Escludendo il gruppo completo SRAM XO Eagle e le sospensioni Fox, la Flexy FS che abbiamo testato era equipaggiata con sella Fi:zi'k Tundra, reggisella, attacco manubrio e manubrio 3T, collarino reggisella e topcap Carbon-Ti, ruote Reaxcion SL di Vittoria con pneumatici Barzo 2.25" all'anteriore e Saguaro 2.2" al posteriore, sempre di Vittoria.

 

 

Questo allestimento fermava l'ago della bilancia attorno ai 10,5 kg, con camere d'aria. Noi abbiamo utilizzato per il test pedali Look X-Track Race Carbon.

 

 

IMPRESSIONI DI GUIDA

Era da qualche tempo che non salivamo in sella a una bicicletta davvero "cattiva". Il trend porta sempre di più i marchi, soprattutto quelli più blasonati, a realizzare biciclette da XC e Marathon leggere, performanti, ma con geometrie più spostate verso il trail (nell'ordine del possibile) per questo le prime pedalate in sella alla TITICI Flexy FS ci hanno riportato indietro di qualche anno, quando ci si sentiva spinti in avanti e veniva naturale spingere davvero forte sui pedali.

 

 

La Flexy è un purosangue creato per la massima performance e che come tutti i purosangue non è propriamento mansueto, bisogna saperlo domane. Se si impara a guidarlo e a fargli esprimere tutto il suo potenziale diventa però velocità allo stato puro.

 

Rigida e incredibilmente scattante, con uno schema di sospensione che funziona davvero bene e che, in 4 giorni intensi di riding, non ci ha mai richiesto la necessità di andare a bloccare l'ammortizzatore, anche nei tratti in salita dove abbiamo cercato di fare "ritmo gara".

 

 

Anzi, a sospensione aperta la ruota lavora molto bene, rimane incollata al terreno e offre sempre un ottimo grip. In discesa lavora in maniera piuttosto progressiva, assorbe molto bene le piccole asperità e lavora alla grande alle alte velocità e nella prima parte della compressione, mentre è un po' più "legnoso" sulle grandi asperità, ma questo anche perché abbiamo pedalato con un sag del 20% e una compressione piuttosto dura per simulare un settaggio da amatore da classifica.

 

 

Dove la TITICI Flexy FS ci è piaciuta di più è nei rilanci e nello stretto, insomma quando c'è bisogno di reattività. Il generoso rocker arm non fa perdere minimamente rigidità laterale, anzi in molti casi si ha una risposta che si avvicina molto a quella di una hardtail. Scaricare i watt a terra è davvero facile, ci si sente subito dei veri racer.

 

 

Nonostante tutta questa rigidità, durante la 4 giorni sui sentieri di Appenninica MTB Stage Race non abbiamo mai sofferto mal di schiena o affaticamento della parte superiore del corpo, una conferma della comodità della Titici Flexy FS, merito del metodo costruttivo e della Plate Absorber Technology che riesce a smorzare vibrazioni e colpi che arrivano dal terreno, permettendo alla schiena e al busto di rimanere più riposati.

 

GUARDA IL VIDEO-TEST

 

 

A CHI LA CONSIGLIAMO

Nonostante la TITICI Flexy FS ci sia piaciuta davvero molto rimane una bicicletta pensata per chi vuole gareggiare e quindi la consigliamo vivamente a biker esperti e che come obiettivo hanno quello di salire sul primo gradino del podio.

 

 

Non è una bicicletta adatta a chiunque, serve manico per portarla al limite, ma quando ci si riesce si ottiene davvero il massimo da ogni singola fibra del telaio. Da considerare anche che la qualità costruttiva, le tecnologia e la scelta di produrre artigianalmente in Italia non la rendono un prodotto economico, ma un vero e proprio prodotto dell'eccellenza Made in Italy.

 

Se dovessimo scegliere una bicicletta per gareggiare che riesca ad accomunare le caratteristiche di una hardtail con la comodità di una full suspended non avremmo dubbi: TITICI Flexy FS.

 

 

PREZZI E COME ACQUISTARE

Come dicevamo la TITICI Flexy FS è completamente personalizzabile attraverso il configuratore che si trova sul sito ufficiale di Titici, i prezzi variano a seconda del montaggio e delle caratteristiche che si scelgono, proprio come quando ci si fa fare un vestito su misura da un sarto, ma per darvi un'idea il solo telaio ha un costo di 4.399 euro e il modello da noi testato si aggira attorno ai 7.000 euro.

 

PER INFORMAZIONI

www.titici.com

 

 

Photo Appenninica MTB Stage Race ©Edoardo Melchiori