Tra una gara e l'altra, tra un evento e l'altro noi di Pianetamountainbike.it l'Italia l'abbiamo girata un po' in lungo e in largo, eppure durante i 4 giorni di riding sui sentieri che ospiteranno le 7 tappe della Appenninica MTB Stage Race più volte ci siamo meravigliati e stupiti, ci siamo trovati a pedalare in luoghi completamente inaspettati.
Per nostra ignoranza non associavamo la parola montagne con l'Appennino subito fuori Bologna, lì nella nostra testa c'erano le colline. Invece le nostre gambe hanno scoperto che ci sono le montagne vere, che regalano salite dure e ripide, tecniche e divertenti, di quelle che arrivi in cima e sei talmente stanco da esserne felice.
In questa porzione d'Italia ancora poco solcata da GranFondo e Marathon i ragazzi di Happy Trail MTB e Tourissimo, i due enti organizzatori, hanno deciso di mettere in piedi una gara a coppie di 7 tappe più prologo (probabilmente nel centro di Bologna). Vi vieni in mente qualcosa?
UNA CAPE EPIC ITALIANA?
Chiamarla la Cape Epic italiana forse potrebbe essere un po' troppo pretenzioso, ma l'obiettivo è proprio quello, diventare la gara a tappe a coppie di riferimento della nostra Penisola, ma non solo.
La scelta di organizzarla sugli Appennini non è un caso. Sulle Alpi ci sono già delle gare che hanno un grande seguito, ma che per conformazione territoriale, tipologia di terreno e spirito non riescono a raccogliere lo stesso grande successo della gara Sudafricana, considerata ormai il Tour de France della MTB.
Qui in Emilia Romagna invece sembra che tutto stia dalla parte dei bikers: il territorio, i sentieri, i panorami, la cucina e, soprattutto, la regione. Non a caso il pettorale numero 1 sembra già assegnato a Davide Cassani, nuovo presidente dell'APT Emilia Romagna.
Arrivare a quel livello potrebbe essere molto difficile, ma da quello che abbiamo visto durante i 4 giorni dell'Appenninica Press Tour l'organizzazione è davvero attentissima ai dettagli.
IDEA NATA IN BICI
Come tante cose belle, l'idea della Appenninica MTB Stage Race è nata mentre si era in bicicletta. Happy Trail e Tourissimo sono tra i più apprezzati organizzatori di bike tour in Italia, lavorano tantissimo con gli Stati Uniti e i biker esteri. Proprio dalla voglia di proporre qualcosa di nuovo per i propri clienti hanno iniziato a spostare lo sguardo dalle ormai sovraffollate Alpi agli Appennini e ancora più nello specifico all'Alta Via dei Parchi, un percorso di 500 chilometri che partendo da Porretta Terme (BO) arriva fino a Pennabilli (RN), correndo lungo lo spartiacque tra Adriatico e Tirreno.
Beppe Salerno e Milena Bettocchi sono il fulcro intorno a cui ruota il grande e preparatissimo team organizzativo, due bikers veri che nel loro palmares hanno numerose gare a tappe alle spalle tra cui anche la Cape Epic, conclusa nel 2017. Unendo le loro esperienze di gara passate, il lavoro come accompagnatori in MTB e soprattutto la loro conoscenza del territorio hanno iniziato a guardare con occhi diversi quella linea rossa disegnata su una carta.
ALTA VIA DEI PARCHI: IL GREAT DIVIDE ITALIANO
L'Alta Via dei Parchi parte da Berceto (PR), nei pressi del Passo della Cisa e arriva fino alla rupe della Verna, protesa sul casentino, per poi raggiungere il Monte Carpegna attraversando ben due Parchi nazionali e 5 regionali. È un itinerario di 500 chilometri che corre sullo spartiacque che separa il mar Tirreno dall'Adriatico sull'Appennino fra Emilia-Romagna, Toscana e Marche, una corsa in cresta che ci ha portato a scoprire una zona tanto centrale quanto poco conosciuta della nostra penisola.
Se dovessimo trovare un aggettivo per la nostra 4 giorni in sella non avremmo dubbi: inaspettata!
Partendo dal centro di Bologna ci aspettavamo di pedalare veloci con la nostra Titici Flexy FS 2019 sulle colline romagnole, invece ci siamo trovati a sudare e spingere su salite toste e ripide che nulla hanno da invidiare a quelle delle Alpi.
Il territorio però, a differenza delle ben più conosciute montagne del Nord, è incredibilmente più frastagliato e le valli molto più intricate, tanto che dopo 1200 metri di salita non si ridiscende in valle, ma si imbocca un bel singletrack immerso tra i faggi per poi ricominciare a salire. Dopo quasi una settimana di mountain bike in queste zone possiamo affermare con sicurezza: "In Appennino si sale sempre!".
Siamo andati a provare parte del tracciato dell'Appenninica MTB Stage Race, se volete conoscere il percorso attraverso i nostri occhi e le foto di Edoardo Melchiori allora cliccate quì.
Fotografie: © Edoardo Melchiori / AppenninicaMTB