TEST DISCHI BCA Y0D4: QUANTO CAMBIA LA FRENATA CON UN DISCO HIGH PERFORMANCE?

Abbiamo sentito parlare molto dei dischi BCA #Y0D4, li abbiamo visti utilizzati soprattutto nel mondo gravity con pareri davvero entusiasmanti ed abbiamo pensato: “davvero un disco fa così tanta differenza?”. Da lì l’idea di provarli nel corso di alcuni mesi.

Quando siamo stati nella sede di High Tech BCA Performance ci siamo trovati davanti un semplice capannone anonimo, di quelli come migliaia di altri nel cuore della Brianza Lecchese, ma appena siamo entrati abbiamo respirato il profumo della passione per il proprio lavoro, dell'esperienza, il tutto mischiato a quello dell'olio e dei liquidi di raffreddamento dei torni e delle frese a controllo numerico.

 

dischi freno mtb BCA Y0D4

 

CHI È BCA

Eravamo passati solo per prendere 2 dischi BCA #Y0D4 da testare, ma alla fine ci siamo rimasti oltre 2 ore a parlare con Andrea Brioschi, uno dei titolari di High Tech BCA Performance, che ci hanno spiegato come realizzano i loro dischi, andando tanto nello specifico con sigle di materiali e misurazioni al micron che, dobbiamo dirlo, anche dei geek come noi si sono persi. 

 

Prima di tutto bisogna sottolineare che High Tech BCA Performance realizza dischi freno, come terzista e come prodotto finito, per il mondo moto da oltre 30 anni, quindi, ha un'esperienza alle spalle davvero lunga e sapientemente hanno trasferito tutta quell'esperienza direttamente nel mondo della MTB, ma anche del ciclismo in generale visto che realizzano dischi sia per bici gravel sia per bici da strada.

 

dischi freno mtb BCA Y0D4

 

Se forme e colori di BCA non vi sembrano nuovi non è un caso, infatti l'azienda lecchese è una delle manifatture che già in precedenza realizzava alcuni componenti anche per Braking Brakes, ma che ha deciso di presentarsi sul mercato con un prodotto proprio distribuito da Andreani Group.

 

dischi mtb High Tech BCA Performance #Y0D4

 

PERCHÉ TESTARE UNA COPPIA DI DISCHI BCA?

Abbiamo sentito parlare molto dei dischi BCA #Y0D4, li abbiamo visti utilizzati soprattutto nel  mondo gravity con pareri davvero entusiasmanti ed abbiamo pensato: "davvero un disco fa così tanta differenza?". Da lì l'idea di provare se nel corso di alcuni mesi, con diversi impianti frenanti, si sentisse realmente così tanta differenza tra un disco normale e un disco ad alte performance, soprattutto in un uso XC e Marathon dove i rotori sono di dimensioni più piccole ed è più difficile dissipare il calore.

 

 

DISCHI BCA Y0D4, COME SONO FATTI?

I dischi High Tech BCA Performance #Y0D4 sono realizzati da due parti: il mozzo (o spider a seconda della scuola di pensiero) e la pista frenante. Questi due pezzi sono "ribaditi" (in pratica rivettati) tra loro, questo significa che non sono dischi flottanti anche se a guardarli è la prima cosa che viene in mente. In realtà la struttura è progettata per massimizzare la rigidità e quindi la dispersione del calore, con un occhio di riguardo alla leggerezza.

 

dischi mtb High Tech BCA Performance #Y0D4

 

 

MOZZO ESAGONALE IN ERGAL

Il mozzo interno è realizzato interamente in ergal con una struttura esagonale a stella che differisce leggermente nel disegno a seconda del diametro. È proprio questa forma particolare che crea una grande rigidezza strutturale e permette di mantenere i pesi contenuti. Inoltre lo spider viene anodizzato tramite un processo molto particolare che crea un effetto "camo", tratto distintivo di BCA e che rende questi dischi una vera delizia per gli appassionati del bike tuning (un po' tamarri a dir la verità e... per questo ci piacciono).

 

dischi mtb High Tech BCA Performance #Y0D4

 

PISTA FRENANTE DA 2.1 MM RICAVATA DAL PIENO

Se il mozzo è il tratto distintivo più visibile, in realtà il vero cuore dei dischi BCA Y0D4 è la pista frenante. Questa è realizzata in acciaio AiSi420 ed è caratterizzata da uno spessore di 2.1 mm, quindi maggiore rispetto ai 1.9 mm dei dischi tradizionali. 

 

 

Non è solo una questione di spessore, ma anche di lavorazione perché la pista frenante è tagliata al laser da una lamiera di acciaio, in seguito viene passata alla macchina CNC per la prima fase di lavorazione, a cui si sussegue la seconda fase in cui viene fresata, da entrambi i lati, per andare a creare delle sezioni a spessore ridotto, ben 24 per essere precisi, che suddividono la pista frenante in 6 segmenti dal profilo ondulato.

 

 

Viene poi temprata per portare a indurimento il cuore dell'acciaio e infine rettificata.  La colorazione nera delle zone a spessore ridotto è applicata per cataforesi, un trattamento speciale in grado di resistere alle alte temperature. Semplificare non è facile, ma diciamo che dovrebbe essere chiaro che  il processo di realizzazione dei dischi BCA non è per nulla semplice, né breve. I tempi di realizzazione sono ben maggiori rispetto a un disco tradizionale.   

 

A COSA SERVONO QUESTE SCANALATURE?

La pista frenante vera e propria è quella che è a contatto con le pastiglie, queste scanalature nere invece non toccano la superficie, per prima cosa agevolano il raffreddamento del disco, ma inoltre hanno la funzione di ravvivare la superficie del ferodo delle pastiglie e tenerla pulita, migliorando la frenata e portando ad un consumo minore e più regolare le pastiglie. 

 

 

QUANTO PESANO I DISCHI BCA Y0D4?

I dischi BCA Y0D4 in nostro possesso pesano 117 grammi in versione 6 fori da 160 mm, mentre 139 grammi in versione 6 fori 180 mm. Non pesi bassissimi, ma equiparabili a quelli dei rotori Shimano XTR, ma va tenuta presente che la pista frenante dei BCA è più spessa, 2.1 mm contro 1.9 mm, un valore che permette di aumentare la vita del rotore oltre che conferire maggiore rigidità anche in risposta ai possibili impatti con gli ostacoli del suolo. 

 

 

 

PRIMA USCITA

High Tech BCA Performance Y0D4 ci ha dato una coppia di dischi con diametro 180 mm e 160 mm a fine 2021 e da allora li abbiamo montati prevalentemente sulla nostra MTB "laboratorio" (clicca qui per vedere il Dream Build), ma anche  su quasi tutte le bici XC testate, soprattutto li abbiamo usati sulla Cannondale Scalpel HT.

 

dischi freno mtb BCA Y0D4 - test Trek Top Fuel

 

Li abbiamo accoppiati soprattutto con impianti Shimano XT ed XTR, ma anche con Braking Incas2 e SRAM Level Ultimate.

 

La prima uscita effettuata è stata proprio in sella alla Scalpel HT, quindi con impianto Shimano XT e pastiglie praticamente nuove. Il fissaggio è semplice come un normale 6 fori e lo spessore maggiorato non incide minimamente sulla centratura delle pastiglie. Quello che si nota però è che la corsa della leva diventa più corta, come se la pastiglia entrasse in contatto con il disco prima, ed in effetti così è.

 

dischi freno mtb BCA Y0D4 - test Cannondale HT


Le prime 5 o 6 pinzate sono state un po' strane, il freno ci è sembrato un po' pastoso, ma crediamo che sia successo più perché tutto l'impianto dovesse allinearsi al nuovo disco, infatti passato questo primo "rodaggio" la frenata è diventata immediatamente più potente e precisa. 

 

POTENTE NON SIGNIFICA SECCO

Un aspetto su cui vogliamo soffermarci è come cambia la sensibilità della frenata. Con un disco più spesso si potrebbe pensare che la frenata diventi più immediata, potente, ma al tempo stesso anche più secca. In realtà si avverte la potenza aumentata, ma non è una pinzata secca e immediata, piuttosto rimane tutta la modulabilità tipica dei freni Shimano, solo che ci si trova a frenare di meno, nel senso che una volta presa confidenza con il nuovo set si comprende come con una frenata più potente ci si può permettere di frenare un attimo dopo nelle entrate in curva.

 

 

Altra caratteristica che cambia riguarda i tratti veloci, dove il freno serve soprattutto per controllare la stabilità della bicicletta. Con i  dischi BCA Y0D4 tenevamo il dito sulla leva e bastava una minima pressione su di essa per dare quella "strisciata" che ci faceva rimettere in asse la bicicletta senza praticamente perdere velocità, una cosa che viene molto più facile e con molto meno sforzo rispetto ai dischi normali.

 

 

Il disco resta più preciso e di conseguenza va a valorizzare la prontezza e le doti dell'impianto. La base di partenza di un buon impianto frenante ci deve essere, sono dischi che migliorano le performance, ma non possono fare miracoli. Si ritorna poi sempre allo stesso discorso, non ha senso mettere 200 euro di dischi su un impianto entry level.

 

UNA BICI XC SUL PISTINO

Le sensazioni del primo giorno con i dischi BCA Y0D4 non sono cambiate nel corso dei 4 mesi di test e soprattutto con nessun impianto frenante, quello che è cambiato è stata la nostra confidenza  con la frenata che ci ha portato a ottimizzare questa parte del nostro riding che in parole povere si è tradotto in migliori tempi in discesa.

 

 

Negli ultimi tempi stiamo girando tanto con la nostra 120 mm su alcune discese "enduro" della nostra zona, proprio per provare a mettere al limite i dischi BCA, portarli ad alto calore e vedere come si comportano. Soprattutto abbiamo preso come test una discesa di quasi 3 chilometri e circa 10 minuti di tempo, tecnica, tortuosa e con tratti molto ripidi. Una di quelle dove le Enduro si trovano a loro agio e le downcountry iniziano un po' a essere al limite. si lavora tanto con il freno anteriore con pinzate secche per le staccate e più leggere e prolungate nei tratti ripidi, ma quello posteriore è sempre un po' "in tiro" per tenere la bici ben allineata e controllata.

 

 

I dischi BCA Y0D4 si sono comportati egregiamente anche in questo frangente, non li abbiamo mai sentiti andare in surriscaldamento completo. Quello anteriore da 180 mm ha sempre tenuto una grande linearità di frenata dall'inizio della discesa alla fine, non ha mai modificato la sua corsa o dato dei vuoti dovuti al calore, così come il disco è sempre rimasto bello dritto.

 

 

Quello posteriore da 160 millimetri lo abbiamo sentito scaldarsi davvero tanto in un paio di occasioni, quelle volte in cui non eravamo al 100% della concentrazione e siamo scesi a freni tirati più del dovuto. Una volta il freno dietro si è scaldato un po' troppo ed è rimasto leggermente tirato per qualche minuto, sentivamo le pastiglie che sfregavano, ma una cosa che imputiamo quasi più all'impianto che al disco. Non abbiamo difficoltà a dire che la dissipazione del calore, anche su rotori piccoli come i 160mm, sia maggiore rispetto a dischi Shimano IceTech, che prendiamo come punto di riferimento. 

 

SILENZIOSITÀ

Una delle cose che ci ha lasciato davvero sbalorditi dei dischi High Tech BCA Performance Y0D4 è stata la loro silenziosità. Nessun rumore o fischio nelle giornate secche, ma soprattutto anche quando sono bagnati o umidi lo stridore tipico è  davvero ridotto all'osso, quasi a zero. Cosa davvero difficile da trovare con i dischi di primo montaggio.  

 

dischi mtb High Tech BCA Performance #Y0D4

 

QUANTO COSTANO I DISCHI BCA Y0D4?

Come dice il nome i dischi Y0D4 sono "High Tech Performance", quindi dei prodotti altamente performanti e tecnologici, realizzati con processi lunghi, impegnativi e costosi da una piccola azienda artigianale italiana, di conseguenza il prezzo non può essere competitivo con dischi realizzati in catena in Asia. Sono dischi che hanno un costo elevato, si parla di  99 euro per i 180 mm e 95 euro per i 160 mm, che salgono a 129 euro per la versione CenterLock. 

 

 

A CHI LI CONSIGLIAMO

Visto il prezzo e le caratteristiche i dischi BCA Y0D4 sono un prodotto destinato a biker esperti che hanno ben chiaro cosa vogliono e soprattutto che sono disposti a spendere un po' di più  per un prodotto che migliora le performance della bici. Non sono il prodotto per "grammomaniaci" perchè non sono ultralight, ma chi è più attento al feeling di guida e alle prestazioni piuttosto che alla leggerezza li apprezzerà di sicuro.

 


Cambiano la frenata notevolmente, ecco diventa una frenata da biker navigato, forse un po' troppo cattiva per un neofita. Considerando che molti gareggiano con impianti a 2 pistoncini, avere un disco che aumenta la potenza dell'impianto non è per nulla male, così come ci piacerebbe provare quelli di dimensioni più generose in chiave E-Bike, perchè in quel caso li vediamo davvero bene per aumentare la potenza frenante senza dover utilizzare dei dischi di dimensioni esagerate.

 

La base di partenza di un buon impianto frenante ci deve essere, sono dischi che migliorano le performance, ma non possono fare miracoli. Si ritorna poi sempre allo stesso discorso, non ha senso mettere 200 euro di dischi su un impianto entry level. Però sono anche quei dischi che, per esempio, migliorano un freno SRAM Level, portandolo ad essere quasi un ottimo impianto.

 

Per informazioni: Andreanigroup.com

 

 

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