La palestra e il lavoro a secco del ciclista. Kate Courtney usa anche l'accelerometro

Nel rispondere ad una domanda di Federico sull'argomento che interessa a tutti in questo periodo, il lavoro in palestra, il Dottor Cellini ci ha svelato che cosa è quell'aggeggio che l'americana ha sul braccio.

Vi avevamo parlato di ciclocross nel mese di ottobre e del periodo di scarico in novembre ora questo mese la nostra rubrica sulla preparazione atletica per biker si concentra su un nuovo argomento: La palestra e il lavoro a secco che devono fare i ciclisti. Il come, cosa, quando e quanto, ma anche i 3 errori da non commettere lo avevamo trattato la scorsa settimana, oggi rispondiamo alla prima domanda che ci è arrivata.

 

TIPI DI FORZA MOLTO SPECIFICI, DI COSA SI TRATTA

Mi chiamo Federico, sono stati incuriosito da questa frase. Lei la dice quando spiega che il lavoro di potenziamento mirato ha bisogno di almeno 3 fasi: 1 adattamento anatomico, 2 forza massima, 3 sviluppo di altri tipi di forza più specifica. Può spiegarci con termini molto semplici a cosa si riferisce quando cita il punto 3. Altri tipi di forza più specifica?

 

 

Ciao Federico


come tutti sappiamo esistono vari tipi di forza, suddivisi principalmente in base alla durata della contrazione in fase concentrica (espressa in millisecondi). Non c'è ad oggi una classificazione univoca, ma tra quelle più utilizzate (e quella che piace anche a noi) troviamo 3 tipi:


- Forza massima,
- Forza dinamica massima,
- Forza esplosivo-reattiva.


Oltre ai tempi di contrazione, in fase di allenamento, ci sarà anche uno specifico range percentuale di carico rispetto al massimale (rispetto ad 1RM) entro cui bisognerà stare per allenare quel tipo di forza e non un altro; per i più evoluti invece, ci sono dei moderni accelerometri applicabili al pacco pesi e/o al corpo umano che permettono di lavorare in base alla velocità, inserendo quindi il concetto di potenza, per un training in sala pesi davvero efficace (vedi "bracciale" applicato al braccio di Kate Courtney, è la stessa che avevamo pubblicato nel precedente articolo ma nessuno si sarà accorto di questo dettaglio).


Detto questo, per rendere più specifico il lavoro di forza finalizzato alla bici, dopo una fase completa di sviluppo della forza massima, potremmo indirizzare il focus su un lavoro che per componenti temporali ed angoli di lavoro sia più simile al gesto tecnico, non solo in sala pesi ma anche direttamente sul mezzo stesso.

 

Questo vorrà dire in terza fase non fossilizzarsi solo sui tempi di applicazione della forza massima ma spaziare anche in tempistiche diverse, prediligere esercizi con angoli di applicazione simili al gesto (tronco/femore, femore/tibia e tibia/piede), e con atleti evoluti affiancare esercizi in bici dove la componente di forza risulta prioritaria, per un transfer coordinativo ottimale.

 

Alla prossima

 


TU COME ALLENI LA FORZA? Se hai domande ti risponderò nelle prossime settimane di questo mese.

 

 

Scrivete le vostre domande sull'argomento a info@pianetamountainbike.it.

 

 

 

- QUI puoi leggere la risposta del 16 dicembre, facciamo degli esempi pratici di esercizi da fare in palestra.

 

- Risposta del 23 dicembre, circuit training alternativo al lavoro a secco in palestra.

 

- Risposta del 30 dicembre sui lavori che deve fare in palestra un ciclocrossista.

 

 

 

Chi è il Dott. Alessio Cellini che risponde alle vostre domande

 

 

- Dott. Alessio Cellini

- Direttore del Centro CTM, Responsabile Area Tecnica

- Dottore in Scienze Motorie

- Dottore Magistrale in "Scienze e Tecniche dell'attività sportiva"

- Direttore Sportivo 3° livello "Categorie Internazionali", Federazione Ciclistica Italiana

- Preparatore Fisico, Federazione Ciclistica Italiana


- Maestro MTB, Federazione Ciclistica Italiana


- Sport Performance Specialist (qualifica Europea EQF 3-4-5)

 

- Slimming Specialist

 

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