PIDCOCK - TOKIO 2020: LA VITTORIA OLIMPICA CHE NON PUÒ ESSERE FESTEGGIATA DAI BRAND

Per la prima volta, forse, non vedremo pubblicità né modelli celebrativi della vittoria olimpica visto che Pidcock nelle gare MTB non usa materiale di sponsor del Team Ineos Grenadiers

Tom Pidcock ha vinto le Olimpiadi su una bicicletta che non può essere nominata, con delle sospensioni che non possono essere fotografate, con scarpe e casco non del suo sponsor. Insomma le Olimpiadi Tokyo 2020 in mountain bike sono state vinte da un Privateer.

 

Photo ©UCI MTB SwPix

 

OK, non un privato qualsiasi, uno che ha "predestinato" scritto in faccia, o meglio uno "nato per la MTB" come dice lui stesso con la tipica sbruffonaggine degli inglesi. Fino al settembre 2020 si parlava di Marziano quando si nominava Mathieu Van Der Poel, ma il fortissimo olandese ha dimostrato proprio a Tokyo di essere umano, anzi di fare degli errori che un professionista non dovrebbe fare.

 

Photo ©Red Bull Content Pool - Bartek Wolinski

 

Ora invece è Pidders l'extraterrestre. I ciclocrossisti già lo conoscevano, ma prima del 2020 in sella ad una mountain bike non l'avevamo mai visto.

 

 

L'hanno scorso da Under 23 fece 4 su 4: Coppa del Mondo a Nove Mesto e poi a Leogang è diventato campione del mondo tra gli Under 23, ma nel mentre non si è lasciato scappare l'occasione di vincere il titolo mondiale e-MTB XCO. Polivalenza. 

 

 

 

UN 2021 DA RECORD CON BICI NO BRAND

Quello che ha fatto quest'anno Thomas Pidcock lo abbiamo visto tutti, però lunedì 26 luglio 2021 la sua vittoria ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 è stata davvero la ciliegina sulla torta, ma una torta abbastanza amara per  i suoi sponsor. Se ci pensate infatti normalmente i brand di biciclette utilizzano al massimo le Olimpiadi per farsi pubblicità, realizzano telai dorati o celebrativi, stessa cosa i produttori di caschi e di scarpe. Peccato che nulla di questo potrà accadere con Pidders.

 

Photo ©UCI MTB SwPix

 

Come tutti ben sappiamo e come qui a PianetaMTB.it abbiamo più volte raccontato (CLICCA QUI per l'analisi delle bici di Pidcock) l'inglese pedala in sella ad una bici con il marchio camuffato, che però tutti sanno trattarsi della BMC Fourstroke. La beffa per l'azienda svizzera è che non ha potuto nemmeno pubblicizzare questo successo, infatti se andate sulla pagina Facebook di BMC Switzerland non troverete post che narrano di questo epico successo a Tokyo 2020.

 

 

E questo tutto per "colpa" di Pinarello, sponsor di Ineos Grenadier la squadra ProTour che ha ingaggiato Pidcock, che non ha una mountain bike ed ha lasciato libero Tom di scegliersi la bicicletta che preferiva per gareggiare, stessa cosa per le scarpe che sono le Specialized S-Works Recon al posto delle Fizik della squadra e il casco che alle Olimpiadi era un Lazer Genesis al posto del Kask usato su strada. Cambio e freni XTR sono invece di Shimano che però è uno sponsor ufficiale della squadra british.

 

FORCELLA SR-SUNTOUR DA 1600 GRAMMI

Tom che nella MTB era libero di scegliersi la componentistica che prediligeva, ha optato per ruote e manubrio Syncros, ma soprattutto per sospensioni SR Suntour. Sul percorso di Izu aveva una forcella SR Suntour Axon Werx con steli da 34mm con un peso che sfiora i 1.600 grammi, l'ammortizzatore è invece l'EdgeAnche alle Olimpiadi sembra che Pidcock abbia usato il sistema elettronico di blocco/sblocco che avevamo già scovato in Coppa del Mondo a Nove Mesto (clicca qui per l'articolo). 

 

 

 

La scelta di Pidcock sta facendo riconsiderare a molti le sospensioni Suntour, che spesso vengono messe un gradino più in basso rispetto alle rinomate RockShox e Fox. Uno dei motivi per cui sono un po' snobbate dal grande pubblico è forse perché tra le mountain bike di media ed alta gamma in commercio non ce n'è praticamente una che monta di serie modelli Suntour, mentre sono molte quelle di livello basso a montare questo brand.


Noi non abbiamo mai avuto il piacere di avere in test una sospensione Sr Suntour, ma siamo sicuri che da lunedì 26 luglio in poi vedremo aumentare le forcelle taiwanesi sulle biciclette del gruppone amatoriale.

 

 

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