SPY SHOTS: STRANI FILI SULLA BICI DI PIDCOCK

Alla fine della gara XCC a Nové Mesto na Morave stavamo fotografando da molto vicino la MTB "no brand" del secondo classificato, cercando di cogliere il lato poetico di una bici coperta interamente di fango, ma ad un tratto qualcosa ha attirato la nostra attenzione, qualcosa che difficilmente si nota normalmente perchè si perde nel nero totale della bici di Pidders. 

 

Bici Tom Pidcock

- Photo ©Bartek Wolinski - Red Bull Media Content Pool

 

 

FILI STRANI

Sia dalla forcella, sia dall'ammortizzatore escono due fili che sono chiaramente fili elettrici. Essendo una Suntour Axon 34 all'inizio abbiamo pensato che fossero i fili per il blocco wireless che Suntour stava sviluppando (dopo quello lanciato nel 2008), ma guardando bene non abbiamo visto nessun comando né vicino alla manopola sinistra, né a quella destra.

 

 

Inoltre, il filo dalla forcella non sale verso il manubrio, ma entra nel telaio rivolto verso il basso, un po' come se corresse verso il movimento centrale.

 

 

Abbiamo allora voluto indagare e siamo andati a guardare l'ammortizzatore. Anche lì c'è un filo che esce da una scatoletta posta tra tubo piantone e ammortizzatore ed entra nel telaio.

 

 

 

UN DSAS DA MTB?

Abbiamo sbattutto un po' la testa contro quelle foto per cercare di capire di cosa si trattasse. Poi ad un tratto l'illuminazione. Pidders corre per Ineos Grenadiers che è sponsorizzata Pinarello. L'azienda trevigiana nel 2019, in occasione delle Classiche del Nord, aveva lanciato una Dogma FS con sospensione anteriore e posteriore. Una bici realizzata in collaborazione con l'azienda italiana HiRide.

 

 

Su quella bici c'era quello che veniva  definito come il primo sistema di sospensione intelligente per bici da corsa, che prendeva il nome di eDSS, ed era la versione personalizzata per Pinarello della Endurance Smart Adaptive Suspension (ESAS).

 

In altre parole, una sospensione elettronica intelligente e capace di adattare la propria rigidità ai diversi fondi stradali, impiegata per ammortizzare il carro posteriore della Pinarello K10S. ESAS era un'invenzione di HiRide, una giovane azienda milanese nata con l'obiettivo di portare nel mondo del ciclismo un carico di idee, tecnologie ed innovazione, frutto delle passate esperienze maturate dal suo team nel mondo motociclistico e off-road ai massimi livelli. 

 

- 6 fili sulla BMC Fourstroke usata in allenamento

 

- 4 filli sulla stessa bici usata nello Short Track

 

ESAS... SEMBREREBBE LA RISPOSTA

Nel sito di Hiride.com si legge: "La logica alla base di ESAS è semplice, una soluzione capace di adattare automaticamente e in tempo reale il telaio alla specifica situazione stradale. ESAS annulla ogni esigenza di compromesso: grazie a sofisticati algoritmi, il sistema elettronico intelligente analizza le vibrazioni sul telaio e la dinamica della bici, adattando di conseguenza il grado di rigidità del telaio, bloccando o sbloccando le sospensioni.

 

Il sistema è composto da una sospensione elettro-idraulica, capace di adattare elettronicamente la propria rigidezza, e una control unit (smart battery pack), vero e proprio "cervello" del sistema, che integra diversi sensori. Inoltre, ESAS è dotato di una user interface, grazie alla quale il ciclista può interagire con il sistema e collegare altri dispositivi, come ad esempio Smartphone e ciclocomputer, attraverso protocolli Bluetooth e ANT+".

 

In parole povere una sorta di LiveValve Fox oppure di Brain elettronico.

 

PERCHÉ PENSIAMO NON SIA UN LIVE VALVE?

 

Prima di tutto perchè le sospensioni sono Suntour, o almeno la forcella, perchè l'ammortizzatore è senza loghi ed ha una forma che ricorda il Raidon di Suntour, ma le dimensioni non sembrano essere le stesse di quello in commercio attualmente, inoltre la LiveValve di Fox ha una sorta di pomello sopra allo stelo destro e non un filo che esce, in più ha i sensori anteriori e posteriori di cui si dovrebbero vedere i fili spuntare da sopra l'archetto della forcella. Anche la "centralina" posta vicina all'ammortizzatore sembra essere molto più piccola e squadrata di quella della LiveValve Fox.

 

 

QUALCOSA BOLLE IN PENTOLA

 

Tutto questo sembra portare proprio al fatto che Pidcock starebbe provando qualcosa di nuovo sulle sue sospensioni, magari proprio il sistema HiRide per MTB che sul sito dell'azienda italiana viene dato come "Coming Soon" (anche se da ormai quasi 2 anni). Questo potrebbe spiegare come mai l'inglese ha scelto una forcella Suntour, brand sempre molto attento all'innovazione e più libero dalle logiche di mercato rispetto a Fox e Rock Shox, soprattutto u brand che potrebbe lavorare più facilmente con i tecnici Pinarello.

 

Thomas Pidcock in azione a Nove Mesto

- Photo ©Bartek Wolinski - Red Bull Media Content Pool

 

Insomma... due semplici fili ci hanno fatto ragionare molto e fantasticare. Vedremo se in futuro scopriremo qualcosa di più approfondito. 

 

- Comando del telescopico

 

 

Altre News