Ricordate la Scott Scale da 6,2 kg? Siamo andati a conoscere Dangerholm, il suo creatore

Completamente diverso da come ce lo aspettavamo, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Gustav “Dangerholm” Gullholm, il creatore delle 2 Scott (Scale e Spark) più leggere al mondo. Ci ha svelato con quale criterio sceglie i componenti e cosa molto importante, se li ha pagati lui o se gli sono stati forniti gratis dalle aziende. Ci ha anche svelato alcuni dettagli da maniaci del tuning.

Dopo avervi presentato i suoi due capolavori, la Scott Spark SL da 7,33 kg e la Scott Scale SL da 6,22 kg, e aver letto tutti i vostri commenti a riguardo abbiamo deciso di trovare la risposta a molte delle nostre (e vostre) domande parlando direttamente con chi queste due biciclette le ha realizzate.

 


Pensavamo di trovarci di fronte un bikenerd mingherlino interamente dedito alla ricerca della leggerezza e invece ci siamo ritrovati a parlare con un vichingo di 80kg appassionato di rock'n'roll e Chuck Norris.

 

Gustav Dangerholm

 

Per continuare la lettura scegliete un pezzo dei Motörhead su YouTube, alzate il volume al massimo ed entrate con noi nel mondo di Dangerholm.

 

 

Ciao Gustav, piacere di conoscerti, partiamo da una domanda classica: quanti anni hai e di dove sei? Ho 31 anni, sono nato in Norvegia, ma vivo a Mora, una città nel centro della Svezia. Credo che alcuni italiani appassionati di sci di fondo la conoscano perché qui si svolge la Vasaloppet, l'equivalente della vostra Marcialonga (una Marathon, ma sugli sci da fondo, n.d.r.).

 

Che lavoro fai? Lavoro in un negozio di articoli sportivi, vendiamo prodotti per tutte le attività, naturalmente anche Mtb, Scott e Trek.

 

 

Da dove viene il nome Dangerholm? Io un altro paio di amici siamo molto influenzati dal rock'n'roll e da band come i Motörhead e dai film anni '90 con protagonisti action star come Chuck Norris. Ci siamo sempre presi poco sul serio e vogliamo sempre strappare un sorriso. Così quando ho aperto il mio profilo Instagram ho pensato a usare Dangerholm al posto del mio cognome Gullholm, come se fosse un nome di un personaggio di un film d'azione. All'inizio era solo una cosa tra amici, usavo l'account per condividere filmati scherzosi, ma ora invece e molto seguito da ciclisti di tutto il mondo per le fotografie delle mie biciclette, per questo ora posto al 90% solo fotografie delle mie creazioni o dei miei giri in bici.

 


Questo e anche il motivo per cui quando pedalo non indosso quasi mai semplici indumenti tecnici, anche quando gareggio. Faccio sempre ridere i miei compagni quando mi presento al via di una gara, il pubblico urla più forte quando passo e i ragazzini mi fanno domande e vogliono salire in bicicletta.

 

In tanti ci hanno chiesto quanto pesi? Sono alto 183 cm e in estate peso circa 75 kg, mentre in inverno sono sopra gli 80 kg poiché mi concentro molto sulle attività in palestra piuttosto che sull'andare in bicicletta. Tutte le mie biciclette hanno parti limitate a biker di 85 kg, quindi parti che posso pedalare senza problemi.

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Quando hai iniziato ad andare in bici? La Mtb è sempre stato uno dei miei principali interessi fin da bambino, ho corso molto in BMX e nel 2001 ho comprato la mia prima bicicletta da downhill, ho anche gareggiato nel trial per molti anni. Mora e a meno di 20 km dal miglior bikepark di Svezia, quindi mi sono dato soprattutto al downhill, poi nel 2013 ho scoperto il cross country e mi ci sono subito appassionato.

 

Invece quando hai scoperto la passione per il biketuning? Tutto è cominciato con il trial. Una bicicletta più leggera rendeva tutto più semplice, così ho iniziato a customizzare parecchi componenti. Allora era facile perché tutto era in alluminio. Poi ho semplicemente continuato, per esempio ho costruito tre biciclette da downhill molto leggere, che penso potrebbero aspirare al titolo di più leggere del mondo. Per esempio ho costruito una Trek Session che ferma l'ago della bilancia a 12,65 kg, davvero un niente per una bici con 200mm di escursione. Naturalmente poi arrivato all'XC questa passione si e intensificata.

 

 

Pedali sulle tue biciclette o sono solo degli esercizi di stile? No, le pedalo, eccome se le pedalo. Entrambe le bici (la Scale e la Spark) hanno percorso più di 2000 km ciascuna quest'estate, quindi posso affermare che molte parti sono state testate alla grande. Addirittura un giorno ho messo i pedali flat e il telescopico sulla Spark e sono andato a girarci in bikepark. Il mio obiettivo è sempre quello di costruire delle biciclette che posso pedalare sul serio. Pedalo per passione e per divertimento, ma ogni tanto non mi dispiace mettere il numero sul manubrio. Non sono uno da parti alte della classifica, ma neanche un fermo. Diciamo che nella Marathon CykelVasan di 94 km, la più importante in Svezia con oltre 800 partenti e mi sono classificato attorno alla 100esima posizione.

 

Quando hai iniziato a pensare di costruire la bicicletta più leggera in assoluto? Era tempo di cambiare bicicletta e quando ho visto il telaio Scott Scale SL e Spark SL ho fatto due calcoli al volo e ho pensato che avrei potuto facilmente creare una hardtail sotto ai 7 kg e una full attorno agli 8 kg. Sapete cercare le parti più leggere in circolazione, come penso tutti i veri biker sappiamo, non solo è piuttosto facile, ma anche molto divertente, un po' come per una donna appassionata di moda andare a comprare scarpe. Ho deciso di ordinare i telai e poi le cose, senza quasi rendermene conto, sono diventate piuttosto serie. Sono partito per puro divertimento, ma poi ho iniziato a chiedermi quale fosse il limite massimo di leggerezza possibile per una Mtb, una vera mountain bike.

 

Hai scelto i telai Scott solo perché erano i più leggeri? Diciamo che e stata la ragione principale, ma ero già possessore di una Scale e mi piaceva molto. E stato quindi naturale fare l'upgrade ai due modelli più recenti.

 

 

Domanda fondamentale, paghi di tasca tua tutte le parti oppure hai delle partnership con alcuni produttori? Sfortunatamente per me e per il mio conto in banca ho dovuto acquistare ogni singolo componente. Durante lo sviluppo sono però venuto in contatto con i ragazzi di Garbaruk, Schmolke Carbon e Hopp Carbon Parts e loro cercano sempre di venirmi incontro e per questo motivo io cerco sempre di scegliere i loro componenti e dargli visibilità. Scott e attenta al mio lavoro e naturalmente un grande aiuto lo ricevo da Mattias Hellöre di Experimental Prototype, un artigiano del carbonio Svedese che realizza le mie folli idee, come quella di saldare con il carbonio manubrio e attacco invece di usare le viti.

 

Ora che il mio profilo Instagram sta riscuotendo successo e, soprattutto all'estero, il mio lavoro richiama l'attenzione di siti internet e riviste,  tutto sta diventando molto più professionale, spero quindi di riuscire a chiudere qualche accordo con le aziende in futuro. Il nome Dangerholm sta diventando famoso (per questo dico grazie anche a Pianetamountainbike.it) e questo mi spinge a andare oltre i miei limiti e anche a quelli delle aziende, un lavoro che credo sia interessante anche in ottica di sviluppo dei prodotti.

 

In questo video si vede come ha realizzato il comando remoto sulla Spark.

 

 

Quando scegli una parte per la tua bicicletta l'unico criterio a cui ti affidi e il peso? No direi che è più una combinazione di peso, resistenza e performance e, naturalmente, stile. Gran parte del divertimento sta nel creare biciclette che siano anche belle da vedere. Un esempio e il reggisella integrato sulla Scale: probabilmente avrei risparmiato qualche grammo se avessi scelto di utilizzare un sistema a forchetta, ma ho preferito questa soluzione per avere una struttura più comoda durante le Marathon più lunghe, quindi ho scelto il comfort rispetto al peso. Un altro esempio sono le leve dei freni, avrei potuto sceglierne in carbonio, ma volevo abbinarle al colore grigio del telaio, quindi sono rimasto sulla lega. Quindi no, non è sempre il peso che comanda. 


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