Bianchi investe in 2 nuovi stabilimenti in Italia. Uno produrrà telai in carbonio, tutto grazie al boom bici

Il boom bici iniziato al termine del lockdown ha cambiato le carte in tavola nel mondo delle due ruote. In tutto il mondo la domanda di biciclette è superiore alla capacità produttiva, tutte le aziende stanno facendo utili e guardano fiduciose al futuro ma al tempo stesso, ben conoscendo le problematiche del settore, alcune stanno facendo delle scelte inimmaginabili fino a due anni fa.

 

Riportare la produzione in Europa aprendo nuovi stabilimenti di assemblaggio ma anche di produzione di telai in carbonio. Decathlon lo ha fatto in Romania e l'anno prossimo aprirà una fabbrica in grado di assemblare fino a 1.500.000 biciclette.

 

- Photo ©3T Bike

 

Ora però parliamo della nostra Italia. Vi avevamo già parlato all'inizio di giugno del progetto di 3T che con importanti investimenti sta per avviare la produzione in casa dei telai da strada e gravel in fibra di carbonio. Dalla stessa provincia, quella di Bergamo, nei giorni scorsi è arrivata una notizia simile ma dal momento che si parla del colosso Bianchi, cambiano le cifre e l'importanza della sfida.

 

Photo ©Bianchi

 

Il 28 giugno Il Sole 24 Ore, il quotidiano che si occupa di economia e che negli ultimi mesi più di una volta si è occupato del mondo bici, ha scritto che Bianchi negli ultimi tre anni ha raddoppiato il fatturato ed ha varato un grande piano d'investimenti (40 milioni di euro) per quadruplicarlo (quest'anno si ipotizzano 120 milioni di euro). Questi soldi non finiranno nel sud est asiatico ma resteranno in Italia, secondo quanto scrive il quotidiano della Confindustria, tra 13 mesi (agosto 2022) Bianchi aprirà un nuovo stabilimento di 10.000 metri quadrati che grazie all'utilizzo di robot permetterà di assemblare 1.000/1.500 biciclette al giorno, quadruplicando la produzione attuale.

 

 

Photo ©Bianchi

 

Ci vorranno invece come minimo due anni prima di iniziare la produzione nel secondo nuovo capannone, quello da 6.000 metri quadrati all'interno del quale saranno prodotti telai in fibra di carbonio, una produzione molto costosa nella quale eccelle Taiwan. Ci vuole tempo perchè bisogna trovare la soluzione tecnologica più adatta alla produzione in Italia dove i costi della manodopera sono superiori rispetto a quelli del sud est asiatico e poi serve manodopera specializzata che non è facile reperire. Per automatizzare parte dei processi produttivi saranno acquistati dei robot.

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