TEST PROTEK V9C: HARDTAIL CON DOPPIA ANIMA XC E XCM

Abbiamo provato la nuova generazione della hardtail di Protek. Una bici con geometria racing, ma che si destreggia tra XCO e XCM senza problemi.

Dopo avervela presentata nell'articolo che potete leggere qui abbiamo avuto la possibilità di testare per un po' di tempo la nuova Protek V9C, ovvero la front suspended dell'azienda di Pescara. Come abbiamo già detto nell'articolo di presentazione, questo modello rappresenta la terza generazione della hardtail di Protek.

 

Protek V9C primo piano

 

La V9C non è il telaio front suspended top di gamma di Protek, infatti la "regina" del catalogo è la Victoria (nome che già sottolinea un chiaro intento).

 

Protek V9C frontale

 

La V9C è il modello che mira a offrire il miglior rapporto qualità/prezzo, per permettere a chi cerca una bicicletta per gareggiare, magari proprio per iniziare a entrare nel mondo delle gare, che offra un alto livello di performance, ma senza andare a pesare troppo sul portafoglio dei biker.

 

Protek V9C piantone

 

Come tradizione vuole per Protek, anche la V9C è una bicicletta pensata per esprimere il meglio di sé in gara e a dimostrarlo è la geometria che lascia poco spazio all'immaginazione: angolo di sterzo da 70º, piantone da 73.5º e carro da 440mm, insomma una bicicletta nervosa e scattante, esattamente ciò che si aspetta un biker che vuole una hardtail.

 

Andiamo a vedere insieme il video, se poi volete approfondire, continuate nella lettura dell'articolo.

 

 

V9C LIMITED EDITION

Dettaglio Protek V9C

 

La Protek V9C che questo inverno ci hanno mandato da testare ha un montaggio inedito, che ancora non era presente a catalogo ufficiale Protek, ma che si aggiunge ai tre montaggi che si sono visti fino ad ora sul sito www.cicliprotek.it, un montaggio che prende il nome di Limited Edition.

 

Cambio SRAM XO1

 

Freni SRAM TLM

 

 

Il telaio è un monoscocca in carbonio che ferma l'ago della bilancia a 1.250 grammi, la maggior parte della componentistica esce dal catalogo SRAM, come il gruppo completo Eagle X01 con freni Level TLM e forcella Sid Select RL.

 

 

Il passaggio dei cavi è completamente interno, tutto entra nella parte sinistra del tubo di sterzo, c'è spazio per 3 cavi: deragliatore posteriore, freno posteriore e un eventuale reggisella telescopico con diametro da 27.2" come il KS LEV Integra (leggi il test QUI).

 

 

Nel montaggio spicca anche un po' d'Italia con le ottime ruote in carbonio Alchemist MH27, la sella Prologo e manubrio, attacco e reggisella firmati Deda Elementi.

 

 

Molto particolare e (per noi) bella la colorazione, uno dei punti di forza di Protek che offre ai propri clienti personalizzazioni e colorazioni esclusive. Quella in test per esempio, ha la parte anteriore bordeaux cangiante e a seconda di come viene colpita dalla luce del sole modifica la tonalità brillando grazie a degli inserti perlati.

 

 

Cosi allestita e in taglia M, la Protek V9C ha fermato l'ago della nostra bilancia a 9.520 grammi (10 kg esatti con pedali e Garmin), un valore piuttosto interessante per una front non "tirata" al massimo.

 

MONTAGGIO PROTEK V9C IN TEST

Telaio V9C monoscocca carbonio
Gruppo X01 Eagle
Guarnitura X01 Eagle DUB con corona 32t
Forcella RockShox Sid Select RL
Freni SRAM Level TLM
Attacco manubrio: Deda Mud Cross
Manubrio: Deda Mud Cross
Manopole ESI Grips
Ruote Alchemist MH27
Gomme MAXXIS CrossMark 2 29x2.10''
Sella Prologo X Zero
Tubo sella: Deda Mud Cross carbonio monoscocca
Taglia: M

 

 

PROVA SUL CAMPO

Abbiamo avuto la possibilità di provare la Protek V9C durante le prime settimane di gennaio, quindi su un terreno invernale e insidioso che ha permesso di portare davvero al limite questa hardtail da gara.

 

Protek V9C primo piano

 

L'abbiamo utilizzata per la maggior parte su un circuito XC ben lavorato, con curve con appoggio, drop, salite ripide e tecniche, un tracciato piuttosto corto dove per eccellere serve un mezzo capace di rilanci fulminei e con uno spirito piuttosto nervoso.

 

 

Fin da subito la bici si dimostra per quello che è: un vero e proprio cavallo da corsa. Reattiva e scattante in salita, molto precisa in discesa. Sull'ascesa iniziale del nostro pistino si percepisce chiaramente che tutti i (pochi...) watt che sprigioniamo vengono direttamente scaricati sui pedali senza neanche disperderne uno.

 

Protek V9C in azione

 

Il telaio è veramente rigido, così come deve essere una bici che vuole eccellere col numero davanti al manubrio. Una vera chicca sono le ruote Alchemist Pro Training MH27, una coppia con cerchi in carbonio che aumentano nettamente la velocità di rilancio della Protek V9C.

 

 

Terminata la salita è tempo di buttarci a capofitto in discesa per vedere se la V9C dimostra di essere veloce anche in questo frangente. La bici scorre veloce in tutte le curve, sia strette che ampie, senza farci perdere tempo, si riesce ad impostare molto bene la traiettoria in entrata di curva e se serve rilanciare in uscita il carro risponde prontamente fiondandoci fuori dalla curva.

 

 

Il telaio compatto permette di giocare bene con il corpo nei tratti tecnici dove la velocità è ridotta e bisogna controllare con le braccia e il core.

 

Per essere un hardtail non sbacchetta particolarmente ed è piuttosto fluida, non dimentichiamoci però che stiamo parlando di un mezzo da gara con angolo sterzo da 70º, quindi per controllarla al meglio serve un po' di manico e la capacità di non rallentare davanti agli ostacoli, ma lasciar scorrere la bicicletta in velocità. Nonostante ciò, il comfort di guida è veramente notevole.

 

 

Sulle lunghe distanze la posizione la posizione in sella sembra permettere di non affaticare troppo spalle, braccia e torso, il terreno si sente poco sulla sella, sempre in riferimento ad una front suspension.

 

A CHI LA CONSIGLIAMO

La Protek V9C è una hardtail vera, ma nella sua rigidità nasconde un segreto, ovvero possiede una doppia anima. È potente e precisa, quindi perfetta per un XC, ma anche comoda e confortevole, ideale per Granfondo e Marathon.

 

 

Questo, è merito del carro piuttosto lungo e alla geometria tradizionale, che allunga il wheelbase (interasse) e rende la bicicletta più comoda sulla distanza, rendendola però leggermente meno rapida nello stretto e nei cambi di ritmo.

 

 

Potrebbe essere messa un po' in crisi dai tracciati XCO ipertecnici in stile Coppa del Mondo (in Italia diremmo La Thuile, per esempio), ma largamente a suo agio sul 99% dei percorsi di Gran Fondo e Marathon nostrane (per citarne alcune: Alta Valtellina bike marathon, Dolomiti Superbike).

 

La consigliamo sicuramente a chi non vuole perdere nemmeno un watt della propria fatica e ai weekend warriors che cercano un mezzo affidabile e con un ottimo rapporto qualità/prezzo per le loro battaglie domenicali.

 

 

Proprio per esaltare la sua anima poliedrica ci sentiamo di consigliare alcune modifiche al montaggio per un utilizzo XC: sostituiremmo i Maxxis Crossmark 2 con un copertone più tassellato, come un Ikon o un Pirelli Scorpion M, ma questo poi dipende molto anche dallo stile di guida del biker.

 

Per distanze più lunghe invece, i Crossmark 2, con un battistrada molto veloce è una gomma che ha una bassa resistenza al rotolamento e uno scorrimento eccezionale, quindi il copertone perfetto per una Marathon o una granfondo.

 

 

Per quanto riguarda invece il nostro fondoschiena, la sella piatta Prologo X Zero è ideale per un utilizzo XC in quanto permette rapidi spostamenti avanti e indietro del biker, cose che accadono molto spesso in un furioso cross country, ma in una gara sulla lunga distanza opteremmo invece su una sella meno racing ma più strutturata e confortevole come, ad esempio, la SMP F30C.

 

PREZZI E DISPONIBILITÀ

La Protek V9C è acquistabile online sul sito ufficiale di Protek dove oltre al montaggio è anche possibile personalizzare la verniciatura scegliendo nella vastissima gamma di colori Protek. La V9C è disponibile in 4 versioni, la Pro con un prezzo di 2.043,00 €, la Race a 2.084€, la Elite a 3672€ e questa Limited edition a 4.086,00 euro.

 

INFO LINE

cicliprotek.com

 

 

 

 

 

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