Cannondale F-Si Team: Uno dei sogni di chi pratica XC Racing

Abbiamo provato per 3 ore la versione Replica di quella del team CFR. E' leggera e reattiva come una front deve essere ma sufficientemente confortevole e assorbente. Le geometrie riescono a far divertire in discesa senza essere penalizzanti in salita. Una hardtail completa insomma, non il solito frame granitico che rende al meglio solo su fondi lisci.

In occasione del Bike Shop Test, svoltosi all'inizio di ottobre a Zola Predosa (BO) non abbiamo resistito alla tentazione di salire sulla Cannondale F-Si Team 2016, l'hardtail replica di quella utilizzata dai top rider del Team Cannondale Factory Racing. Parliamo di Marco Aurelio Fontana, del tedesco Manuel Fumic, del brasiliano Enrique Avancini  e del neo campione del mondo XC U23, il talento neozelandese Anton Cooper.

 

 

TECNOLOGIA

 

Non si tratta in realtà di una novità 2016 in quanto la F-Si è alla sua seconda stagione di vita ma ci interessava comunque una presa di contatto il più possibile approfondita con una delle front 29 pollici più affascinanti sul mercato (ricordiamo che la taglia Small adotta ruote 27,5"). Il telaio della versione Team è quello top di gamma, composto dal carbonio BallisTec HI-MOD, carro con tecnologia Speed Save Asymmetric e forcella Lefty 2.0 Carbon, l'ultima e più prestigiosa versione dell'intramontabile sospensione monobraccio Cannondale.

 

 

CON CHE COMPONENTISTICA E' ALLESTITA

 

La F-Si Team non passa certo inosservata. Il primo impatto è quello di una bici ben rifinita e piena di grinta, i colori Team 2016 affiancano al consueto nero/verde acido il grigio metallizzato in luogo del bianco. A dominare l'estetica sono soprattutto le ruote dotate dei nuovi e massicci cerchi carbon Enve M50 (nel modello 2015 c'erano i precedenti Enve XC) con decals coordinate alla grafica del telaio. Il prestigio delle ruote, sebbene dotate di mozzo posteriore DT Swiss DT350 (di qualità ma non certo a livello del cerchio), sono sicuramente un valore aggiunto all'intero allestimento della versione Team che ricalca quindi in tutto quello delle bici utilizzate dagli atleti in World Cup.

 

La trasmissione è SRAM XX1 1x11 velocità con guarnitura HollowGram Si (Ai, BB30), dotata di corona 32t integrata SpideRing. Il sistema frenante è affidato al nuovo impianto SRAM Guide Ultimate con dischi 160/160mm.

 

 

Per quanto riguarda l'attacco manubrio, Cannondale è tornata per il 2016 al classico a vite C1, pensionando anzitempo il modello integrato OPI (One Piece Integrated).  Reggisella Save 2 Carbon Ø27.2x400mm, sella Prologo Nano Evo X8, manubrio FSA K-Force flat carbon completano il cockpit. Di listino costa 7.999,00 euro.

 

DUE PARTICOLARI SOTTO LA LENTE D'INGRANDIMENTO

 

 

Due sono invece i dettagli che non ci hanno convinto e riguardano tutta la gamma F-Si, non solo la versione Team: il passaggio cavi esterno sotto il tubo obliquo, con guaina interrotta e cavo in acciaio a vista non è un bel vedere in un telaio di ultima generazione di altissima gamma. Il routing interno dei cavi (perlomeno quelli del cambio), se ben studiato, non è certo un limite alla praticità e velocità di montaggio, a tutto vantaggio della pulizia estetica e della protezione dagli urti.

 

Altro particolare che avremmo preferito è il perno posteriore passante, alle soglie del 2016 il telaio F-Si è rimasto uno dei pochi a non adottarlo. E' vero che in gara le operazioni di cambio ruota possono trarre vantaggio in termini di tempo da un tradizionale quick-release, ma i moderni perni offrono comunque praticità e maggior precisione nell'accoppiamento mozzo/telaio. Di recente in Coppa del Modo abbiamo assistito a cambi ruota da "Formula1" anche su mountain bike dotate di perni passanti.

 

A questo proposito Cannondale ci ha risposto che l'incremento di rigidita (fino a +60%) della ruota posteriore, ottenuta grazie al carro progettato con tecnologia Ai (Asymmetric Integration) ha portato al risultato finale che l'adozione del perno passante non cambierebbe la prestazione della bicicletta.

 

SULLA BILANCIA

 

 

Per quanto riguarda il peso abbiamo rilevato 9,15 kg per la taglia M da noi testata, con ruote tubeless, senza i pedali Shimano M520 del test (9,53 kg della pesata - 375gr. della coppia pedali). Le aspettative sotto questo aspetto erano di un peso inferiore, in ogni caso è un discreto valore per un hardtail di serie, seppur di alta gamma.

 

IN AZIONE

 

Il primo approccio una volta in sella è stato positivo, la differenza rispetto alla F29 è sensibile. Si avverte subito che l'avantreno è più basso rispetto al passato. Seppure lo stem di serie sia negativo di soli 5° e sotto allo stesso ci fossero due distanziali abbiamo apprezzato fin da subito un buon assetto caricato sull'anteriore. Carico sul davanti che riteniamo importante (al fine dell'equilibrio e del contatto ruota/terreno nei tratti ripidi in salita)  in quanto il carro corto della F-Si porta a pedalare posizionati molto sulla ruota posteriore. Difficile stabilire quanto sia merito del telaio e quanto delle ruote ma la F-Si Team risponde prontissima ad ogni colpo di pedale.

 

 

IN SALITA

 

I primi metri in salita con forcella bloccata (il lockout è l'X-Lock idraulico di Rock Shox) ne hanno esaltato la reattività e la sensazione di leggerezza, sia pedalando seduti che scattando sui pedali. Le salite fuoristrada del tracciato XC del Bike Shop Test di Zola Predosa si presentavano brevi ma ripide e spesso con fondo erboso, fangoso e viscido al limite della trazione.

 

 

Nonostante le coperture Schwalbe Racing Ralph 2.1 di serie che privilegiano l'asciutto, la F-Si Team ci ha conquistato. Facilità di mantenimento dell'assetto, equilibrio e trazione ci hanno permesso di superare in sella anche tratti al limite.

 

 

ALLA RICERCA DEL CONFORT

 

Per provarne il comfort (per quanto possibile in un bike test) siamo andati a cercare poi un tratto in falsopiano ricco di rocce e buche dove poter pedalare seduti cercando velocità. Il sistema Save della F-Si sembra lavorare correttamente in questo frangente, ovvero colpi e vibrazioni vengono assorbiti (in relazione ad una hardtail naturalmente) e non trasmessi al biker pedalando seduti senza che ne risenta la reattività del telaio.  

 

 

IN DISCESA

 

Per quanto riguarda la discesa non possiamo sbilanciarci o dare pareri approfonditi in quanto i tratti erano troppo brevi e privi parti tecniche o guidate nelle quali apprezzare in pieno le doti di una mountainbike. Di certo le geometrie della F-Si quasi "gravity oriented", ovvero con carro corto e angolo sterzo aperto danno una bella mano nella guida in discesa, sia per velocità che stabilità. Il tutto affidato nelle mani della Lefty 2.0 che ci è sembrata ottima, sostenuta nei primi millimetri di corsa (senza la tendenza ad affondare subito) e progressiva poi nell'affondamento. 

 

 

LE PRIME SENSAZIONI DOPO 3 ORE DI GUIDA

 

Per concludere non possiamo nascondere che la dinamica della Cannondale F-Si Team 2016, nelle circa tre ore della prova, ci ha colpito positivamente sotto molti aspetti. E' leggera e reattiva come una front deve essere ma sufficientemente confortevole e assorbente. Le geometrie riescono a far divertire in discesa senza essere penalizzanti in salita. Una hardtail completa insomma, non il solito frame granitico che rende al meglio solo su fondi lisci.

 

Un dato interessante per gli amanti delle bici custum è rappresentato dal fatto che a quanto pare all'inizio del 2016 dovrebbe arrivare sul mercato il kit telaio, in modo da poterla montare con la componentistica di proprio gradimento.

 

Riteniamo la F-Si un buon progetto di base che non necessita per forza di un allestimento top di gamma per rendere al meglio, ci sentiamo di consigliarla quindi sia all'agonista che al biker della domenica in tutti gli allestimenti proposti dal catalogo Cannondale.

 

 

Info: www.cannondale.com

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