Alla Hero Leo Paez è imprendibile, firma la sesta. Invece per Mara Fumagalli è una prima

Questa mattina si è corsa la decima edizione, 86 km per gli uomini agonisti che avevano scelto il percorso marathon, solo 60 km per donne agoniste e il resto degli uomini.

Selva di Val Gardena (BZ): L'anno scorso all'arrivo con la mano aveva indicato il numero 5 perchè aveva vinto le edizioni 2012, 2013, 2014, 2016 e 2018 della Hero Dolomites Südtirol, oggi a 36 anni ma vicinissimo ai 37 che compirà il 10 luglio, Leonardo Hector Paez Leon è tornato a rivincere la gara più dura nel panorama italiano delle gare sulle lunghe distanze. Lo ha fatto per la sesta volta in dieci edizioni e lui vi ha preso parte per otto volte.

 

 

Quella manifestazione che tutti gli amatori vorrebbero fare almeno una volta nella loro vita per portarsi a casa quella maglietta con la scritta Hero e che è riuscita a mantenere l'appeal con il passare degli anni. 4.019 i partecipanti a questa edizione, provenienti da 41 nazioni. Una Hero che l'anno prossimo andrà prima a Dubai e poi in Tailandia grazie alle nuove Hero World Series.

 

 

La Hero 2019 è partita alle 7:10 con le donne che sono scattate per prime, seguite dopo 10 minuti dagli uomini e alle 7:30 ha preso il via l'ultimo blocco. Il programma prevedeva di affrontare il classico percorso marathon di 86 km e con ben 4.500 metri di dislivello, ma c'era anche l'alternativa rappresentata dal tracciato di 60 km che presentava un dislivello, più umano ma comunque tosto, 3.200 metri.

 

 

Dal momento che in quota c'è ancora neve, solo in un tratto intorno al Passo Pordoi del percorso da 60 chilometri è stata effettuata una breve deviazione su strada.

 

 

Lasciato l'abitato di Selva di Val Gardena (1.563 metri) i biker in sei chilometri hanno scalato la prima asperità di giornata salendo a quota 2.298 metri dove c'è il Dantercepies. Fin da subito Leo Paez (Giant Liv Polimedical) ha voluto mettere in chiaro che oggi non ce n'era per nessuno. E' arrivato in cima con ben 50 secondi di vantaggio su un gruppetto formato dal suo compagno di squadra Diego Arias, Daniele Mensi (Soudal Lee Cougan), lo svizzero Urs Huber (Bulls) e il campione d'Europa Alexey Medvedev.

 

 

La Hero poi è scesa a Corvara per affrontare poi la seconda asperità di giornata, il Pralongià (2.157 mt) per poi scendere verso Arabba passando per il Campolongo. Davanti chilometro dopo chilometro Paez ha incrementato il vantaggio, dietro sul gruppo inseguitore, grazie all'aiuto di Michele Casagrande che poi si è staccato, è rientrato il campione italiano marathon Samuele Porro.

 

 

Le prima donne a transitare erano Mara Fumagalli (Focus XC Italy team), la lituana Katazina Sosna (Torpado Südtirol) e la finlandese Sini Alusniemi. A due minuti le inseguiva da sola Elena Gaddoni (Cicli Taddei).

 

Dopo 33 chilometri è cominciato la salita al Sourasass (2.351 metri) per poi passare sul passo Pordoi (2.239 metri). Qui Paez è passato con un vantaggio immenso sul drappello che lo inseguiva, aveva 4' 15'' su Huber e Cuervo. Bisognava aspettare una trentina di secondi per vedere prima Porro e poco dopo Medvedev. Nettamente staccato passava poi Longo seguito da Mensi che a fine gara su Instagram racconterà di essere arrivato al traguardo con i forcellino piegato. Le prime donne erano ancora vicinissime tra di loro, con la Gaddoni che manteneva la quarta posizione sperando in un cedimento di una delle tre.

 

 

Queste ultime diversamente dai maschi hanno girato verso il passo Sella e proprio su questa ultima salita di giornata la campionessa italiana marathon ha costruito il suo primo successo alla Hero. Mara Fumagalli è passata con 1 minuto sulla finlandese Alusniemi e quasi due sulla Sosna. Nella discesa finale non è cambiato niente e dopo 60 km, la Fumagalli è arrivata a Selva di Val Gardena fermando il cronometro di Datasport sul tempo di 3:31:38. "Ci tenevo tantissimo a vincere la Heroin maglia tricolore e finalmente ce l'ho fatta: per me è una grandissima vittoria e vale quasi come un mondiale."

 

 

Podio completato con le altre due atlete straniere, seconda la vichinga e terza "Kata". Nella top ten leggiamo anche i nomi di Elena Gaddoni (4ª), Maria Cristina Nisi (7ª), Gaia Ravaioli (8ª) e Silvia Scipioni (10ª).

 

 

Ordine d'arrivo ufficioso donne 60 km 

1. Fumagalli Mara (Focus XC Italy team) 3:54.15,6 
2. Alusniemi Sini (FIN) +1.25,3
3. Sosna Katazina (LIT - Torpado Südtirol) +2.29,7 
4. Gaddoni Elena (Cicli Taddei) +6.35,5 
5. Pintaric Blaza (SLO) +18.18,4 
6. Tatzreiter Angelika (AUT)  +19.42,5 
7. Nisi Maria Cristina (New Bike 2008 Racing team +20.39,5   
8. Ravaioli Gaia (KTM Alchemist Selle SMP Dama) +22.01,0   
9. Ziolkowska Michalina (POL) +24.25,6 
10. Scipioni Silvia (Cicli Taddei) +26.35,7 

 

Era ancora lunga mancavano poco meno di 40 chilometri, scesa a Canazei la Hero ha affrontato la penultima lunga salita e al passo Duron (2.280 metri), quando mancavano 19 km e con i rider che avevano nelle gambe quasi quattro ore di gara, Paez incrementava il vantaggio. Passava con oltre cinque minuti sullo svizzero Huber, quindi a quasi sei primi c'era la coppia Porro - Arias.

 

 

C'era ancora l'ultimo micidiale strappo, prima della discesa finale verso Selva di Val Gardena. Non c'erano colpi di scena e per la sesta volta Leo Paez portava in alto la bandiera della Colombia, ancora una volta la Hero è sua. L'ha finita in 4 ore 30' 52'', podio per il secondo anno consecutivo per lo svizzero Urs Huber, nel 2018 terzo, oggi secondo a quattro minuti dal sudamericano. 

 

"Sono molto contento per questa vittoria. Avevo una buona gamba e sono andato via subito sulla prima salita, su un tratto un po' duro - ha commentato Leonardo Paez  - in realtà non volevo andar una fuga solitaria, ma il terreno era scivoloso e gli avversari, in un certo punto in salita, hanno fatto un'altra traiettoria: da lì ho guadagnato qualche metro e ho tenuto, visto che gli altri si staccavano e così sono andato via da solo. Nella discesa dal Duron mi sono fidato troppo, e in una curva sono scivolato procurandomi qualche escoriazione al braccio e alla gamba, ma niente di grave, soprattutto perché alla fine ho vinto".

 

 

La battaglia per salire sul terzo gradino del podio l'ha vinta Diego Arias, l'altro colombiano del team Giant Polimedical che già all'Alpen Tour aveva dimostrato di essere in grande forma. E' stato lui a completare il podio. Ha ceduto nel finale il campione italiano marathon Samuele Porro, quarto a sei minuti ma che finisce la gara con un dato importante.

 

 

A 2 settimane dal tricolore è arrivato primo tra gli italiani alla Hero. "Quarto posto amaro, è stata una bella battaglia con Arias. In Val Duron quanto Huber è scattato, pensavo fosse in crisi, in realtà poi sono andato io in difficoltà nel finale. Quando si arriva sui 1.900/2.000 di quota lui come Paez arrivando dagli altipiani della Colombia hanno marcia in più rispetto a noi. Peccato perché volevo proprio un podio".

 

 

Sesto posto per il trentino Tony Longo, sesto Alexey Medvedev, settimo l'altoatesino Fabian Rabensteiner, ottavo il bergamasco Johnny Cattaneo e decimo il livignasco Mattia Longa. Ritirato Juri Ragnoli per problemi di stomaco.

 

Ordine d'arrivo ufficioso marathon 86 km

1. Paez Leon Hector Leonardo (COL Giant Liv Polimedical) 4:30.52,3 
2. Huber Urs (SVI - Bulls) +4.02,9 
3. Arias Cuervo Diego Alfonso (COL Giant Liv Polimedical) +4.39,4 
4. Porro Samuele (Trek Selle San Marco) +6.16,8 
5. Longo Tony (Wilier 7C Force) +7.23,5 
6. Medvedev Aleksey (RUS Cicli Taddei) +8.24,4 
7. Rabensteiner Fabian (Trek Selle San Marco) +10.05,9 86

8. Cattaneo Johnny (Wilier 7C Force) +12.13,1   
9. Weber Sascha (GER) +12.31,1 
10. Longa Mattia (Scott Racing team) +12.53,4 

11. Lakata Alban (AUT  Bulls) +14.48,1 
12. Bou Martin Roberto  +15.29,6 
13. Failli Francesco (Cicli Taddei) +16.26,6 
14. Kaufmann Markus (GER) +16.46,3 
15. Tronconi Martino (Wilier 7C Force) +19.23,1 
16. Sarai Pietro (Scott Racing team) +19.58,6 
17. Dal Grande Stefano (Bottecchia Factory team) +20.39,3 
18. Casagrande Michele (Trek Selle San Marco) +21.36,0  
19. Billi Jacopo (Olympia Factory team) +21.36,1
20. Seewald Andreas (GER) +21.45,5 

 

 

Sul corto maschile (60 km) Klaus Fontana che è l'amatore che aveva vinto le ultime due edizioni oggi si è dovuto accontentare della seconda posizione visto che a festeggiare ci ha pensato il ligure Marco "Guga" Rebagliati (Wilier 7C Force). Dopo averci pedalato insieme all'inizio ha staccato i due rider che poi lo hanno accompagnato sul podio, ossia Fontana e Andrea Righettini che fino al Pordoi era insieme all'altoastesino ma poi non è più riuscito a tenere il suo passo

Ordine d'arrivo maschile ufficioso 60 km

1. Rebagliati Marco (Wilier 7C Force) 3:21.38,8
2. Fontana Klaus (Torpado SüdTirola) 3:26.51,4 
3. Righettini Andrea (Olympia Factory team) 3:27.37,5 
4. D'Agostino Marco (Bottecchia Factory team) 3:32.06,3 
5. Wohlgemuth Michael (Wilier 7C Force)  3:38.47,6 
6. Ridolfi Riccardo (CIB Montanini) 3:47.29,1 
7. Zoccarato Nicolò (OMAP Cicli Andreis) 3:49.09,0 
8. Medvedev Dmitrii (RUS - Metallurgica Veneta-GT Trevisan) 3:52.05,1 
9. Piras Michele - Team Marchisio bici 3:53.32,3 
10. Spinetti Matteo - ASD Cicli Taddei 3:54.42,3 

 

Ordine d'arrivo ufficioso donne 85 km

1. Mazzorana Sara 1995 Terni (TR) ASD TEAM BIKE MIRANDA 7:08.43,8 
2. Hug Cornelia 1983 CH-Thun Team Vibram 7:19.28,7 
3. Bertelli Francesca 1977 Nave (BS) A.S.D TEAM STEFANA BIKE 7:26.43,1 
4. Weinberg Gali 1997 D-Aalen MTB Racingteam 7:32.14,3 
5. Mistretta Beatrice 1966 Cascina (PI) NEW BIKE 2008 RACING TEAM 7:41.27,5 
6. Capra Lucia Paola 1969 Lugo (RA) Team Passion Faentina 8:16.02,2 
7. Höfer Juliane 1990 A-Mils SC Partenkirchen 8:36.29,0 
8. Cesari Valentina 1970 Montecosaro (MC) A.S.D. SUPERBIKE TEAM 8:38.52,5 
9. Brandl Michaela 1975 D-Bad Endorf 8:44.32,3 
10. Petrini Simona 1981 Tivoli (RM) asd Team Bike Palombara Sabina 8:45.59,0 

 

Photo ©Hero Wisthaler | Wilier 7C Force

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