I veri eroi della Cape Epic sono questi 3: Dax, Jaco e Stuart.

Il costaricano Jaikel perse una gamba dopo essere stato travolto da un camion, Crowford e Van Gass hanno subito le menomazioni quando erano in servizio con l'esercito in inglese mentre erano in Afghanistan

Ve lo avevamo annunciato con largo anticipo che in questa edizione della Cape Epic avremmo visto in azione 3 eroi, tre persone che hanno vinto la corsa ancora prima di iniziarla, perchè semplicemente partecipandovi hanno vinto la loro sfida personale.

 

Parliamo di 3 diversamente abili, il 42enne costaricano Dax Jaikel, amputato alla gamba destra e gli ex militari britannici Stuart Croxford, anche lui ha perso la stessa parte della gamba e Jaco van Gass che perso il braccio sinistro in Afghanistan.

 

 

Dax che corre insieme a Massimo Debertolis oggi, dopo aver pedalato per 111 km ha detto. "Siamo qui solo per finire la Cape Epic, è difficile parlare di classifica anche se siamo quarti. I percorsi sono molti tecnici, non come quelli dellaTransalp, quindi dobbiamo fare il necessario per arrivare alla fine". Il trentino oggi ci ha detto: "Dax a causa della protesi perde in discesa e poi deve cercare di recuperare, così spende molte energia ma tutto sommato anche oggi non possiamo lamentarci." Vanno comunque forte, 50esimi assoluti di tappa.

 

 

Il Team KT18 è invece formato dai due reduci della guerra in Afghanistan, uno ha perso il braccio dopo che il suo veicolo è passato su una mina, l'altro il braccio dopo essere stato colpito dall'esplosione di un RPG. 

 

 

"Abbiamo dovuto fermarci un paio di volte per occuparci dei nostri arti, abbiamo tolto dalle protesi il sudore - ha detto Croxford - ma a parte questo, ci siamo divertiti". Quello che incontra le maggiori difficoltà è Van Gass. Ha manubrio ingombro, sulla sinistra c'è un semplice accessorio rotante con la protesi inserita, con un meccanismo a sgancio rapido. A destra, è un po' più caotico, oltre al cambio ha due leve dei freni.

 

 

"Abbiamo pensato di utilizzare una leva singola per azionare entrambi i freni, ma poi si perde la precisione sulle discese ripide e tecniche, dove non si vuole usare troppo il freno anteriore." Quindi, il freno posteriore è azionato dal suo mezzo dito, e la parte anteriore dal suo dito indice. "In realtà, ho bisogno di prendermi cura anche della mia mano. C'è così tanta pressione sulle discese che azionano i due freni del genere."

 

I due sono arrivati in 465° posizione e dal momento che le coppie sono 675, vuol dire che nonostante tutte le loro sfortune, stanno andado più forte di molti normodotati.

 

Sono questi tre i veri eroi della Cape Epic.

 

 

 

 

Photo ©Josue Fernandez - Xavier Briel/Cape Epic

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