DECATHLON CON ROCKRIDER HA PRONTA LA NUOVA BICI? IL SEGRETO NEL VIDEO DEL TEAM

Decathlon la tocca pianissimo e durante la presentazione del Rockrider Racing Team fa comparire per alcuni secondi la sagoma di un telaio che in gamma non c’è. L’evoluzione del Race 900 S è già pronto con un design all’avanguardia, aspettiamo gennaio per capirne di più, se tutto sarà confermato sarà un grandissimo passo in avanti…

Giovedì 15 gennaio alle 18:00 in grande stile dalla Francia è stato presentato il Rockrider Racing Team 2023, una squadra quasi completamente rivoluzionata rispetto allo scorso anno grazie all'arrivo di quattro nuovi rider, compresa la nostra Greta Seiwald (potete leggere qui la composizione del roster per il 2023).

 

 

Un dettaglio però è balzato ai nostri occhi prima che iniziasse la presentazione degli atleti, mentre scorrevano tratti di video registrati con focus sui sei rider abbiamo scorto quelle che sembravano le forme di un nuovo telaio biammortizzato di Rockrider. Questo ci ha fatto capire Decathlon attraverso la sua squadra da Coppa del Mondo XCO con il 2023 vuole fare un balzo in avanti a livello competitivo ma secondo noi anche di prodotto e vendite.

 

 

Proprio mentre nello schermo sfilava Joshua Dubau, uno dei pochi confermati in Rockrider, ci siamo accorti che quello che teneva tra le mani non era certo il Rockrider 900 S, ossia il telaio in carbonio da competizione utilizzato quest'anno dai membri del team, come Stephane Tempier a San Zeno di Montagna, piuttosto aveva le sembianze di qualcosa ancora inesistente in casa Decathlon.

 


Siamo riusciti solamente a effettuare qualche fermo immagine, ma tanto ci è bastato per vedere dove sarebbero intervenuti i progettisti Rockrider sul nuovo prototipo. Il computer ci ha dato una mano, abbiamo dovuto schiarire l'immagine per intuirne le forme.

 


Il telaio della Rockrider Race 900 S ha tubi voluminosi e degli incroci di tubazioni anche abbastanza arzigogolate in corrispondenza del piantone sella e dello snodo dell'ammortizzatore.

 


Nelle mosse immagini, volutamente posizionate nella presentazione da Decathlon, si scorgono invece linee più morbide e profili meno ingombranti. La prima cosa che balza all'occhio è proprio l'assenza completa di tutto il sistema di cinematismi che sfruttavano grossi bilancieri nella parte mediana. Al posto di tutto questo intreccio, i foderi alti del carro si collegano a un piccolo link parallelo al tubo orizzontale, infatti rispetto alla Race 900 S, l'ammortizzatore non dovrebbe rimanere in quella posizione obliqua, ma dovrebbe allinearsi con il top tube.

 


Un elemento che sembra essere presente è anche un'asta laterale che collega i due punti di infulcro del triangolo posteriore, una sorta di braccetto che chiude quindi il triangolo, ma purtroppo l'elemento non si vede in maniera nitida. Lo schema però rimane quello con foderi pivotless, e nella parte bassa il triangolo posteriore si attacca al piantone dall'esterno con due tubi molto massicci per conferire, supponiamo la giusta rigidità allo schema.


Il triangolo anteriore presenta un design che era difficile aspettarsi, in corrispondenza del movimento centrale è stato aumentato lo spazio attraverso un modulo di transizione che distanzia il piantone dal tubo obliquo.

 

 

In questa posizione sull'attuale Race 900 S si colloca una mega scatola del movimento centrale che sembra sparire in questo prototipo e l'obiettivo pare chiarissimo: collocare un porta borraccia laddove non era presente.

 

 

Tra i tubi del triangolo anteriore sembra quindi che sarà possibile collocare due borracce, quando per il modello precedente se ne poteva installarne una sola.


Un altro aspetto avvolto nel mistero è la zona di sterzo, il telaio Decathlon - Rockrider tenuto tra le mani di Dubau, che insieme agli atleti dello scorso anno avrà certamente dato il suo contributo per lo sviluppo, ha un tubo sterzo molto basso, bisognerà capire se questo è un elemento scelto per contrastare una sospensione maggiorata (non abbiamo nessun tipo di certezza, ma Rockrider potrebbe seguire Scott nella scelta di sospensioni da 120), magari una Manitou da 110 o 120 mm.

 

 

Ma l'elemento misterioso sono le due viti dell'attacco manubrio che dalle immagini sfuocate sembrano molto, troppo vicine al tubo sterzo. Inoltre la zona sterzo è davvero molto massiccia e lunga. Più del normale. Pochi centimetri che ci hanno fatto volare con la mente ipotizzando che possa trattarsi di un attacco manubrio semi integrato nel telaio, non una novità assoluta visto che già Look impiegava sui suoi modelli l'A Stem, proprio un attacco innestato nel tubo sterzo.

 


Insomma quello che Decathlon ha voluto velatamente dimostrare è che il progetto Rockrider procede a gonfie vele con una squadra di prima qualità e prodotti in continua evoluzione. Qualcuno non si sarebbe aspettato uno sviluppo così veloce, ma Decathlon è un colosso mondiale molto capace, per conoscere qualcosa di più su questa novità però probabilmente bisognerà aspettare almeno gennaio 2023.

 

 

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