SCOTT SPARK RC DI NINO: QUEI DETTAGLI CHE NEANCHE YANICK HA SPIEGATO

Venerdì è uscito dai canali ufficiali di Scott-SRAM MTB Racing Team il video in cui Yanick, il meccanico di Nino Schurter, spiega appunto le scelte tecniche del nove volte campione del mondo in vista della Cape Epic. In occasione della Tankwa Trek avevamo già fatto un'analisi della bici di Nino, ma questa sembra ancora diversa rispetto a un allestimento che già in quell'occasione non rappresentava ciò che lui tradizionalmente utilizza in Coppa del Mondo.

 

 

RUOTE E COPERTONI

Yanick comincia dalle gomme, difficilmente il pilota svizzero smonta dalle sue ruote le Maxxis Aspen, per la Cape Epic però avrà due Aspen diverse ed entrambe con una carcassa da 120 Tpi.

 

 

All'anteriore si affida all'Aspen come tutti lo conosciamo, in sezione 2.4", che utilizza da un po'. Al posteriore però si avvale di una copertura non ancora sul mercato: la Maxxis Aspen ST. Un disegno ancora più scorrevole. Sulle pressioni, diremmo: "don't try this at home", non provatele a casa. Nino utilizza pressioni da 1.2 bar all'anteriore, 1.25 Bar al posteriore, su cerchi Syncros ma non i Silverton SL, bensì un set più permissivo, le Silverton 1.0S.

 

 

FRENI, DISCHI DIFFERENZIATI E...

Sui freni Yanick spiega che Nino utilizzerà una coppia di dischi differenziata, 180 mm all'anteriore e 160 mm al posteriore. Assetto non certamente da XC, ma ancor più stravagante è la scelta delle pinze degli impianti, ciò che sorprende è la presenza di una pinza anteriore a 4 pistoni dell'impianto Sram. La serie Level, quella progettata per il cross country non prevede questa configurazione, potrebbe quindi trattarsi di un allestimento combinato con una pinza Guide, oppure un prototipo.

 


Fatto sta che la presenza di una pinza a quattro pistoni ci allontana sempre di più da quello che è il cross country come tutti lo conosciamo. È vero che stiamo parlando di una corsa a tappe in cui le frazioni presentano anche discese di diversi chilometri, ma a questo livello in passato mai ci eravamo arrivati.

 

 

 

ALTRE SCELTE SINGOLARI

Il manubrio di Nino è uno dei più particolari sul pianeta, il Syncros Fraser iC ha un'inclinazione dell'attacco manubrio di -40°, una misura che da quest'anno è disponibile anche alla vendita e una lunghezza virtuale di 90 mm. Se vi chiedete quanto deve essere di larghezza il vostro manubrio, allora non lo chiedete a Nino, perché vi darà una risposta opposta a quello che la maggior parte dei rider utilizzano.

 

 

Per lui il Fraser è stato tagliato a 70 cm. Alle due estremità sono inoltre collocati degli speciali tappi con la grafica di un samurai, dietro a quei tappi si nascondono due strumenti fondamentali in una gara come la Cape Epic, quelli per innestare i vermicelli nella gomma in caso di foratura e sono marchiati Sahmurai Sword, un'invenzione di Stefan Sahm che di Cape Epic ne capisce qualcosa. Sul manubrio e su altre parti del telaio, comprese le ruote, si continuano a vedere degli adesivi spessi di colore nero. Nino monta già da molto tempo alcuni dissipatori di vibrazioni sulla sua bici da gara, probabilmente ancora forniti da Axxios.

 


LA BORSETTA COME GLI AMATORI

La lezione più importante che bisogna apprendere da questo setup di Nino è la presenza di tutto il necessario per affrontare una gara sudafricana, dove si possono riscontrare gli stessi problemi di una gran fondo. Sotto alla sella Syncros Tofino, è collocata una borsetta porta oggetti con un multi tool, alcune fascette tuttofare, una camera d'aria, altri vermicelli di scorta e una pezza gigante fornita Park Tool per i tagli più grandi.

 


Non manca la falsa maglia, Nino l'ha attaccata alla parte destra del manubrio. Un allestimento estremo che Nino studiava da mesi, perché conosce il Sudafrica e perché torna dopo due anni alla Cape Epic, molto affamato.

 

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