TEST LAPIERRE XR 2022, LA NUOVA FULL CHE PIACE A MARTINO FRUET

Due versioni in gamma con travel da 100 o 120 millimetri, impronta downcountry, ma un'anima radicata nel mondo racing.

Lapierre Bikes dopo una pausa di quasi 5 anni, torna nel mondo delle biammortizzate da gara per il cross country. L'azienda di Digione, facente parte del colosso olandese Accell Group (Ghost, Haibike, Atala), non progettava una biammortizzata dal 2017, quando lanciò l'ultimo aggiornamento della XR. A Rimini, durante l'Italian Bike Festival 2021, avevamo avvistato il nuovo modello di Lapierre XR, ma sembrava un ritorno sulla scena un po' in sordina, invece Lapierre aveva dato solo un assaggino di quello che sarebbe stata l'ampia gamma 2022 per il cross country racing.

 

Lapierre XR 2022 primo piano

 

Oggi possiamo dire che abbiamo atteso la nuova XR per una giusta motivazione. Siamo andati a guardare da vicino e provare la Lapierre XR 2022 a Finale Ligure, due versioni in gamma con travel da 100 o 120 millimetri, impronta downcountry, ma un'anima radicata nel mondo racing.

Lapierre con questo modello ci ha dimostrato che una biammortizzata da gara per il cross country con geometrie specifiche e uno schema sospensivo ad hoc non ha bisogno di fare affidamento su sospensioni esagerate. In Lapierre vige il conservatorismo e l'attaccamento al cross country tradizionale? No, prevale piuttosto la vena riformista con una prepotente influenza del mondo gravity, in cui Lapierre è da sempre riferimento mondiale.

 

 

Guarda il nostro video girato a Finale Ligure, se poi vuoi approfondire continua nella lettura di questo articolo.

 

 

STORIA DELLA LAPIERRE XR

Lapierre ha concepito il primo antenato dell'attuale XR nel 2013, con la sua X-Control, una biammortizzata leggera e destinata al mondo delle gare marathon e cross country. Nel 2017 Lapierre lancia la seconda generazione della biammortizzata con il nome di XR. Un modello con un solo obiettivo: massime performance racing.

 

 

Nel 2022 Lapierre lancia la terza generazione della sua XR: meno peso, cinematica specifica, design più curato e due modelli: uno per il marathon e uno per il cross country, rispettivamente XRM e XR.

 

XR E XRM, A OGNUNO IL SUO

Lapierre ha quindi deciso di rimettersi in gioco con ben due piattaforme dedicate alle esigenze di marathon (XRM) e cross country (XR). I punti in comune sono tanti, a partire dal design, dall'innovativa cinematica, l'addio allo schema a quadrilatero con la rimozione del punto di infulcro dei foderi bassi e uno studio specifico per la performance. Le differenze risiedono invece in una geometria diversa per ciascuna delle due bici, in un travel delle sospensioni differenziato e nella componentistica.

 

 

LA CINEMATICA DI XR E XRM

Il passaggio principale effettuato da Lapierre è stata l'eliminazione dello snodo posizionato sui foderi bassi del carro, quello che comunemente viene definito Giunto Horst.

 

 

Un'operazione che ha consentito il raggiungimento di due obiettivi: l'abbassamento del peso, con un risparmio di 90 grammi, che su un telaio biammortizzato da cross country fanno la differenza, e l'introduzione di un nuovo schema sospensivo che adotta una particolare costruzione dei foderi alti che flettendo contribuiscono all'adattamento del retrotreno al suolo, migliorando l'affondamento e il supporto alla pedalata in salita.

 

Lapierre XRM 2022 primo piano

 

COME FUNZIONA LO SCHEMA SOSPENSIVO?

Le nuove Lapierre XR e XRM 2022, sfruttano la soluzione che sempre più spesso vediamo nelle bici da XC: una particolare costruzione dei foderi alti che flettono e assorbono le vibrazioni provenienti dal suolo.

 

 

Allo stesso modo però questa cinematica limita anche il bobbing derivante dall'affondamento della sospensione in fase di pedalata, in pratica permettono di avere una minore dispersione di energia in fase si spinta.

 


Una tecnologia sfruttata da molte aziende, vero, ma che gli ingegneri di Lapierre, sfruttando l'esperienza della leggenda Nicolas Vouilloz, hanno riprogettato per adattarsi in maniera univoca al resto della struttura della nuova XR ed XRM.

 

 

Lo schema lavora perfettamente con un SAG al 26%, il punto in cui i foderi alti, dalla forma schiacciata e allargata, entrano in funzione. Ciò significa che c'è un'iniziale regressione dei foderi che arrivano a una posizione neutrale di carico proprio al punto di SAG, per lavorare in maniera progressiva quindi quando il rider è effettivamente in sella.

 

 

 

TELAIO DELLA LAPIERRE XR E XRM

I due telai della Lapierre XR e XRM, sono realizzati all'incirca con 300 fogli di carbonio ad alto modulo unidirezionale, disposti secondo le necessità di ogni singola parte del telaio, con rinforzi specifici ma anche riduzione degli spessori dei tubi per diminuire il peso. È cambiato quindi il procedimento di progettazione del carbonio, ora UD SLI e così la lavorazione che utilizza un nuovo mandrino rigido che ha permesso a Lapierre di raggiungere una migliore finitura anche interna del layup e la personalizzazione dei tubi.

 

 

Con questa tecnologia UD SLI, i progettisti sono riusciti a migliorare la struttura del triangolo posteriore su cui si sono concentrati maggiormente. Le fibre così raffinate hanno permesso di realizzare un profilo molto schiacciato dei foderi alti che potessero rappresentare un punto di flessione, ma anche aumentare radicalmente la rigidità laterale nella parte inferiore con una sezione maggiorata dei foderi bassi.

 

 

TRE DETTAGLI DEL TELAIO

Il carbonio ad alto modulo ha permesso così di migliorare la distribuzione dei fogli, diminuire il peso e migliorare il design. Il punto di installazione dell'ammortizzatore non è più avvolto da una gabbia come per la versione 2017, in maniera molto lineare il mono si innesta sotto al tubo orizzontale con due alette che scendono lateralmente a protezione dello stesso e aumentando la rigidità in quel punto.

 

 

Un altro dettaglio derivante dalla novità introdotta sulla costruzione e l'adozione di un flexstay è un link di dimensioni molto ridotte che collega i due triangoli, è l'unica parte realizzata in alluminio lavorata a macchina, il suo ingombro veramente ridotto ha permesso un ulteriore risparmio di peso sul totale.

 

GEOMETRIE DELLE LAPIERRE XR E XRM

Lapierre è conosciuta per la grande guidabilità delle biciclette in gamma. Infatti, il background dell'azienda francese, che ha una tra i cataloghi più completi, da sempre protende maggiormente verso il mondo del gravity, quindi con un approccio "divertente" alla mountainbike, il che si traduce in una grande facilità di guida delle sue biciclette, anche quelle create con il gradino più alto del podio in testa. Non a caso, in Italia, il biker che da sempre sposa la filosofia Lapierre è Martino Fruet, icona dell "fun-racing".

 

 

La XR e la XRM hanno geometrie moderne per il mondo racing in cui Lapierre vuole rientrare con decisione e i presupposti con i valori che si possono trovare, ci sono eccome. La XR è la versione pensata per il cross country racing con un angolo di sterzo di 67° e uno sella di 75,5°, mentre il reach ha un'estensione progressiva secondo le taglie, con un valore di 450 mm per la taglia M. Questa lunghezza cambia con un aumento di 5 mm sulle taglie piccole per aumentare di 13 mm su quelle più grandi. La posizione di guida risulta invece più bassa sulla base della taglia con un abbassamento di 15 mm nella taglia S e di 10 per M, L, XL.

 

Il valore fisso rimane invece quello della lunghezza dei foderi bassi, con 435 mm per tutte le taglie.
Sulla XRM l'angolo di sterzo è invece di 66°, con un angolo di sella che invece si attesta a 74,5°.

 

VERSIONI E DISPONIBILITÀ

Le due Lapierre sono disponibili tre allestimenti per la XR: XR 5.9; XR 7.9; e XR 9.9. La XRM è invece disponibile come 6.9 e 8.9. I cinque allestimenti sono disponibili in taglie dalla S alla XL.

 


QUANTO PESA LA LAPIERRE XR

La nuova Lapierrre XR 2022 ha un peso dichiarato del telaio di 1.970 g (per le XR e XRM in versione standard), ben 109 grammi in meno rispetto alla versione 2017. Sulla XR 9.9 Team il peso del telaio scende ancora a 1.772 grammi, con una differenza di 307 grammi. Il peso della bici completa Lapierre XR 9.9 è inferiore ai 10 kg.


QUANTO COSTA LA LAPIERRE XR /XRM

Sulla Lapierre XR 2022 non è solo il nuovo design a sorprendere, ma anche la continuità nella proposta che l'azienda francese riesce a dare sul prezzo, rappresentando una delle realtà con il miglior rapporto qualità prezzo anche sull'alto di gamma, con prezzi davvero democratici.

Ecco i prezzi per le singole versioni:


XR 5.9 prezzo  3.799,00 (SRAM GX - Fox Rhythm 32)
XR 7.9 prezzo 4.599,00 (SRAM X01 - Fox 32 Performance)
XR 9.9 prezzo 6.899,00 (SRAM XX1 - SID SL Ultimate)

XRM 6.9 prezzo 4.099,00 (SRAM GX - Rockshox SID Select)
XRM 8.9 prezzo 5.199,00 (Shimano XT - Fox 34 SC Factory)

 

La gamma nel dettaglio la si trova su www.lapierrebikes.com



SHORT TEST LAPIERRE XR 9.9

A Finale Ligure, capitale di quella che viene chiamata Finale Outdoor Region, siamo riusciti oltre che a guardare da vicino la nuova Lapierre XR 2022 nelle sue due declinazioni, anche a provare la versione XR 9.9, quella quella pensata per il cross country racing e che rappresenta il top della gamma XR. Chi conosce i prodotti Lapierre non rimarrà sorpreso se diciamo che si tratta di uno dei telai meglio rifiniti e curati provati negli ultimi tempi.

 

Lapierre XR 2022 in test

 

ESTETICA 

Il design curato della Lapierre XR 9.9 2022 non va ricercato con la lente d'ingrandimento, si può notare la cura nei dettagli attraverso ogni singolo tubo presente nei due triangoli, ma si può mettere anche la mano in prossimità dell'attacco del mono per sentire la superficie interna quanto sia liscia e senza residui di lavorazione.

 

 

Senza la gabbia del tubo orizzontale che nella versione 2017 avvolgeva il mono, questo alloggio risulta molto più pulito e aerodinamico. L'ammortizzatore nascosto sotto all'orizzontale è ben protetto anche lateralmente, ma chi si ricorda della linea 2017 potrà notare, come abbiamo fatto noi, che il grosso link presente in precedenza ha lasciato spazio a una ben più piccola biella in alluminio.

 


Anche sul carro non serve avvicinarsi troppo per notare la differenza di profili dei foderi, quello basso pensato per la massima performance in fase di pedalata ha sezioni molto abbondanti e massicce, la parte superiore presenta invece profili molto schiacciati, leggermente ricurvi e un'estensione laterale notevole. Forme diverse, scopi diversi.

 

MONTAGGIO LAPIERRE XR 9.9

Il mercato ci ha abituato nell'ultimo periodo a pensare una moderna biammortizzata da XCO con un reggisella telescopico. Lapierre XR 2022 è la declinazione più racing, in gamma non è presente con un reggisella telescopico, ovviamente il telaio è compatibile con predisposizione interna per il passaggio dei cavi.

 

 

Su questa XR 9.9 2022 è presente anche un cockpit integrato marchiato Progress, azienda spagnola con sede a Badalona, con un peso di 249 grammi. La prima impressione è quindi che questa versione sia pensata per la più elevata performance in gara. Il set di ruote in carbonio stesso è marchiato Lapierre, hanno canale interno da 27 mm e un peso della coppia che si aggira sui 1.400 grammi. Un altro dettaglio del montaggio è la presenza del comando TwistLoc per il blocco delle sospensioni RockShox.

 

SPECIFICHE DELLA LAPIERRE XR 9.9

Telaio: XR UD SLI Team
Forcella: RockShox SID SL Ultimate (100 mm)
Ammortizzatore: RockShox SIDluxe Ultimate
Cambio: SRAM XX1 Eagle 12v
Cassetta: SRAM XG1275, 10-52
Guarnitura: SRAM XX1 34T, 175 mm
Freni: SRAM Level TLM, 180 mm/160 mm
Manubrio: Progress Carbon Combo 76x40 mm
Reggisella: Lapierre Carbon light 31,6 mm
Sella: Fizik Taiga
Ruote: Lapierre Carbon XC SL 29"
Copertoni: Maxxis Rekon Race EXO TR 29X2,35" 120 TPI 3C MaxTerra
Prezzo: 6.899 euro

 

MESSA A PUNTO LAPIERRE XR 9.9

Era da un po' che non usavamo un reggisella fisso, ma Pianetamtb.it è da sempre per il cross country radicale, quello dai fuorisella pronunciati e massima efficienza in pedalata, anche se il dropper semplifica di non poco la vita. Abbiamo fissato l'altezza a 70,5 cm su una taglia M (altezza tester 173 cm).

 

Lapierre XR 2022 in test pressioni set up

 

Abbiamo regolato l'ammortizzatore Rockshox SIDLuxe con 125 Psi, mentre abbiamo portato la pressione della forcella Rockshox SID SL Ultimate a 83 Psi, un valore più alto rispetto ai nostri standard, ma abbiamo capito che il carro molto caricato spinge un po' in avanti e abbiamo preferito avere maggiore sostegno sull'anteriore. Da cross countristi puri, abbiamo abbassato lo sterzo di un centimetro netto. Molto interessante e sicuro è il fissaggio del cockpit che avviene con controdadi sia per la vite superiore sia per quella inferiore.

 

PRIME PEDALATE IN SELLA ALLA LAPIERRE XR 9.9

Ci siamo inoltrati sul percorso della 24H di Finale Ligure a Le Manie, fondo misto, battuto e mosso che si avvicina e allontana dalla costa con continui saliscendi, salite tecniche e discese altrettanto tecniche. La prima sensazione è stata di grande immediatezza nel trovare la posizione più efficiente per noi, in questo crediamo che il reach esteso abbinato ad un attacco dalla lunghezza virtuale di 40 mm abbiano aiutato particolarmente, proprio il cockpit con queste caratteristiche compensa molto la lunghezza del reach offrendo più compattezza all'anteriore.

 

 

Le prime pedalate su asfalto ci hanno fatto notare la totale assenza di scricchiolii vari, cedimenti parziali dello schema sotto il nostro peso e l'effettiva rigidità totale della versione. Qui abbiamo pedalato in modalità chiusa delle sospensioni, ma è durata poco...

 

 

LAPIERRE XR 9.9 IN SALITA

Una volta toccato il primo sterrato con il battistrada abbiamo aperto le sospensioni, poco prima di iniziare la salita della Lapide di Finale Ligure, molti la conosceranno perché si tratta di una sede larga, ma dal fondo sconnesso fino a Bric dei Corvi. Lo scopo era capire quanto lo schema potesse reagire fornendo trazione al retrotreno anche sullo sconnesso.

 

 

In questo frangente, abbiamo capito che per sollecitare lo schema sospensivo a lavorare con un buon affondamento ci vuole altro. Una volta sbloccato, il SIDLuxe ha iniziato a lavorare sulla prima parte di travel già oltre il punto di SAG, ma con un'ottima risposta alla nostra pedalata. L'affondamento limitato ci ha permesso di erogare potenza e mantenere tanta trazione sul retrotreno. In aggiunta a ciò, dobbiamo dire che la posizione centrale già conferita dal cockpit molto ristretto, non ci ha obbligato a inseguire una posizione avanzata di scalata, per rimanere molto centrali, efficienti e con braccia già a 90°.

 


Dopo la salita della Lapide abbiamo capito che potevamo tenere libera la compressione delle sospensioni, una scelta che ci ha fatto apprezzare massima trazione nei punti ripidi, con un limitato affondamento, ma tanto sostegno sui tratti misti di salita tecnica e non troppo tecnica. La piattaforma ha risposto in maniera decisa e molto progressiva quando abbiamo affrontato vari tratti di ascesa, ma è stato quando ci siamo alzati sui pedali nei tratti più compatti che abbiamo capito come questo schema lavori in maniera progressiva oltre il punto di SAG.

 

 

Con posizione avanzata o arretrata la spinta sui pedali è stata sempre murata e sostenuta dallo schema che ha permesso di esprimerci anche ad ammortizzatore completamente aperto. Non abbiamo mai chiuso la compressione semplicemente perché il lavoro fatto da Lapierre sulla curva si traduce in un comportamento attivo dei foderi alti sì in affondamento, ma anche in risposta alla spinta quando il fondo si faceva compatto.

Sul tecnico a salire la bicicletta non ci è sembrata troppo lunga nonostante gli angoli abbondanti e un carro non particolarmente corto, ma crediamo che la rigidità conferita alla parte bassa del triangolo posteriore e un cockpit rigido e contenuto, abbiano prevalso sulle effettive dimensioni. In salita in piedi sui pedali ci siamo resi conto di quanto rigida fosse la bici cercando di accelerare sia sul compatto che sullo sporco, notando che lateralmente non si avesse quella sensazione di ritardo nel ritornare in posizione centrale, sia per il manubrio che per la ruota posteriore.

 

 

Un anteriore così rigido e compatto suole essere talvolta troppo sensibile nei cambi di direzione ma con una larghezza di 76 cm e un reach abbondante, abbinati a una sospensione attiva e stabile, hanno mantenuto l'avantreno schiacciato a terra per poter trovare e impostare al meglio la linea di ascesa.

 

LAPIERRE XR 9.9 IN DISCESA

La Lapierre XR 9.9 2022 è la prova che una bicicletta per essere da cross country ha bisogno unicamente di geometrie ben bilanciate. Anticipiamo le sensazioni con questo paradigma per il motivo che ormai il cross country si associa solo a sospensioni da 120 mm. No, per il cross country il mezzo deve essere accomodante e Lapierre lo ha fatto con geometrie davvero a puntino e uno schema infinito.

 

Test in discesa Lapierre XR 2022


Il percorso della 24 H di Finale è per gran parte sconnesso e così la bici deve essere rigida ma non troppo per non spigolare sugli ostacoli mobili. In questo senso abbiamo apprezzato il binomio composto dalle ruote Lapierre XC SL con canale da 27 che hanno permesso alle Maxxis Rekon Race da 2.35" di mantenere una forma stabile senza spanci, con una pressione di circa 1.3" bar . Questa soluzione ha creato il cuscinetto perfetto per le parti smosse di sassi e in quelle veloci sul tecnico.

 

 

Sul tecnico veloce compatto, quello all'interno del bosco prima di scendere a Torre delle Streghe, ci ha sorpreso la facilità con cui si riesce a cambiare direzione in maniera immediata e affidabile, nelle curve strette il reach allungato ha lasciato spazio alle operazioni di guida per ingressi veloci e precisi. Sullo scassato invece uno schema così reattivo ce lo aspettavamo, rigido e austero, mentre anch'esso ci ha mostrato l'altra sua faccia, ossia una curva dal travel infinito adatto anche agli step down e rock garden più esigenti.

Impossibile capire di aver avuto un mono da 100 mm sotto, lo stelo si comprime nel fodero del mono, ma dietro interviene la flessibilità dei foderi che aumenta l'affondamento intervenendo in maniera fluida per offrire progressione quanto basta. Di fatto non abbiamo raggiunto il bottom out ma ci abbiamo provato, il problema è che il feeling era quello giusto, quello di una sospensione che affondava quando doveva farlo, senza mostrare nessun limite. Il comportamento è molto mite, progressivamente lineare, ecco.

 

Test in discesa Lapierre XR 2022

 

Con la Lapierre XR 9.9 abbiamo saltato, siamo entrati decisi sul compatto e sul tecnico a scendere, ma il limite del posteriore non l'abbiamo trovato. In discesa però la XR 9.9 si è dimostrata molto bilanciata anche sul veloce, perché l'angolo di sterzo e il reach esteso hanno garantito sempre una grande stabilità. Sullo stretto, sui tratti in contropendenza e quelli più tecnici non ci è mai parso che il retrotreno avesse inclinazione diversa da quella del telaio, tanta precisione arriva dal manubrio Progress ma tanta dal posteriore con i suoi massicci foderi bassi. Inoltre, sono stati scelti cuscinetti sovradimensionati per limitare la manutenzione e aumentare la rigidità torsionale.

COSA NE PENSA MARTINO FRUET

Insieme a noi durante i test a Finale Ligure era presente anche Martino Fruet leggenda vivente del cross country italiano, che non saliva su una biammortizzata da cross country da ben 4 anni. Il trentino è uno dei rider più estrosi e veloci in discesa, ma tutti i risultati raggiunti nelle ultime stagioni sono arrivati in sella alla sua Lapierre Prorace Sat quindi la front.

 

Lapierre XR 2022 in test - Martino Fruet

 

Nel passaggio alla XR ha iniziato concentrandosi sul setup delle sospensioni, ecco come ha commentato il suo primo approccio:

«Ho iniziato con una forcella da 100 per tenere un angolo anteriore più chiuso ma credo che presto passerò al 110 davanti e dietro. Sul setup mi sono reso conto soprattutto in salita quanto sui fondi rocciosi sia conveniente avere la full, non mi aspettavo così tanta reattività, pensavo di trovare qualcosa di simile alla vecchia XR che faceva perdere molta potenza, ma questa veramente non sembra una full.

Penso che la utilizzerò molto sui percorsi più rotti, su rocce e radici, ma non azzarderei a dire che la vorrei portare su un percorso da enduro. Nella forcella ho messo 70 Psi per me e nel mono prima 90 poi 100 Psi, ancora devo capirla, ma ho già compreso quanto possa andare in discesa».

 

 

COSA CAMBIEREMMO

Il test è stato short, la bici si è espressa molto e noi abbiamo cercato in poco tempo di darne un'interpretazione completa perché è difficile dire che qualcosa non andasse bene. Lo scopo sarà capire l'attitudine della XRM che ha un'anima ancora più downcountry su una piattaforma pensata però per il marathon, per poterne fare un confronto con la XR.

 

Cambieremmo il TwistLoc, è un componente sempre poco chiaro da usare, che richiede un gesto di rotazione poco intuitivo. Metteremmo poi un allestimento con telescopico, per esempio un Fox Transfer SL o perché no il nuovo Yep Podio, poca escursione e poco peso. La sensazione dei freni Shimano anche nella serie XT è impagabile e da quello standard è difficile scendere.

 

A CHI LA CONSIGLIAMO

Con due portaborracce, un telaio leggero e reattivo, la nuova Lapierre XR 9.9 2022 si candida per diventare una delle biammortizzate che porteremmo in gara. Questo allestimento pensato per un utilizzo cross country è abbastanza equilibrato anche per tutti coloro che pensano a un utilizzo marathon

 

Lapierre XR Test modello 2022

 

Alla base però c'è un concetto chiaro, con questi 100 mm e le caratteristiche del telaio Lapierre XR, anche il percorso di cross country moderno sono a portata. La consigliamo anche a coloro che vogliono spingere a lungo in escursioni da più di 4 ore perché le qualità di XR 9.9 e il peso super non richiedono moltissime energie fisiche di conduzione, inoltre la posizione in sella è comoda ed efficiente.

 

Per informazioni: lapierrebikes.com

 

 

Photo ©Alex Luise

Altre News