LEONARDI FACTORY: DENTRO AL SOGNO DEL DOTTORE PAZZO

Siamo andati a Madrid per entrare nel nuovo quartier generale di Leonardi Factory e scoprire qualcosa in più sull'avventura internazionale e sui progetti futuri di Michele e Fulvio.

Quando usciamo dall'aeroporto di Madrid il termometro segna 38º, ma è un caldo secco che fa quasi piacere. Guardiamo dall'altro lato della strada e una sagoma inconfondibile ci viene incontro anticipata solo dal brillare dei suoi occhiali arancioni. "The Headshox Doc", ovvero Michele Leonardi, ci stringe la mano calorosamente e ci fa segno di salire in macchina, direzione il nuovo quartier generale di Leonardi Factory.

 

Michele Leonardi con occhiari arancio davanti al banco di lavoro


Questo viaggio è iniziato per la verità a San Marino, alla seconda tappa degli Internazionali d'Italia XC, dove avevamo incontrato Michele con il suo famoso trailer-officina mentre si occupava delle biciclette del team Rudy Project XCR. Un saluto, un bicchiere di birra e subito si è finito a parlare della nuova avventura internazionale di Leonardi Factory.

 

 

Sono bastate poche frasi e subito lo spirito da "toscanaccio" di Michele è emerso e ci ha buttato lì una proposta: "ma venite a trovarci a Madrid, no?!". Non ce lo siamo ripetere troppe volte ed eccoci qui pronti a scoprire il nuovo corso di Leonardi Factory.

 

LEONARDI RACING IL PASSATO, FACTORY IL FUTURO

Quando si parla di Michele Leonardi si pensa subito a Leonardi Racing, un piccolo negozio di San Sepolcro (AR) che si è fatto largo nel mondo della MTB grazie all'inventiva del suo fondatore e alla sua capacità manuale.

 

Leonardi Racing

 

Michele è una leggenda nel mondo Headshox, le sospensioni Cannondale, è stato il primo a creare artigianalmente attrezzi per facilitare lo smontaggio, la revisione e la manutenzione delle forcelle Lefty. Capacità che lo hanno portato fino ai paddock del Team Ufficiale Cannondale di Coppa del Mondo.

 

Head Shock


"Ho iniziato a lavorare sulle Lefty perché in negozio vendevo Cannondale e quindi è venuto naturale. Io arrivo dalla meccanica automobilistica e così trovavo naturale realizzare al tornio attrezzi che mi permettessero di lavorare meglio e con meno fatica. Niente di speciale pensavo e invece sembrava che neanche negli Stati Uniti avessero mai pensato a realizzare qualcosa di simile". Un'inventiva che lo ha portato a diventare il primo Cannondale Store al mondo.

 

Michele Leonardi


Michele Leonardi é fatto così, se vede un problema cerca di risolverlo. Le caratteristiche fisiche di un inventore "pazzo" le ha tutte soprattutto quando indossa camice bianco e occhiali arancioni prima di mettersi a smontare una forcella, ma questo è il suo punto di forza.

 

Forcella Alike

 

Un vulcano di idee in continua eruzione. Proprio da questa colata lavica di progetti nacque la forcella Alike, un concentrato di tecnologia e inventiva italiana, un prodotto che, ci ha confidato Michele, presto non sarà l'unica forcella marchiata Leonardi Factory.

 

A quel punto il vaso di Pandora era stato aperto e Leonardi Racing inizia a realizzare spider, corone, pacchi pignoni tutti realizzati al CNC e rigorosamente da aziende italiane

 

 

Il gioco stava diventando troppo grande per Michele, nonostante il costante aiuto della sua ombra Francesca, era il momento di fare un salto in avanti e la persona giusta poteva essere solo Fulvio Ricciardi.

 


Michele e Fulvio si sono conosciuti ai tempi di Cannondale, Fulvio era il presidente di Cannondale Europa, ma da qualche tempo aveva abbandonato il mondo del ciclismo e si era trasferito a vivere in Spagna. Michele sapeva che lui era la persona giusta per far fare quel salto tanto importante alla sua azienda. L'amicizia tra i due era talmente forte e la sintonia talmente stretta che forse non sono neanche servite parole. In pochissimo tempo i due hanno dato vita a Leonardi Factory. All'inizio insieme a loro c'era anche un terzo componente della squadra, Giulio Mancini, ingegnere che si è poi separato da Leonardi Factory per dare vita a un progetto "solista": Ingrid Components.

 

INNOVAZIONE, MADE IN ITALY E TELEFILM

Ecco quindi spiegata la scelta di migrare in Spagna, Fulvio ormai radicato da anni a Madrid ha attirato a sé Michele per piazzare a pochi chilometri dalla capitale iberica il quartier generale di Leonardi Factory.

 

Qui vengono sviluppate le idee, le strategie commerciali e di marketing e vengono spediti i prodotti, che però rimangono tutti realizzati esclusivamente in Italia da aziende di alta qualità. Proprio la qualità è uno dei punti cardine di Leonardi Factory, infatti è lo stesso Fulvio a dichiarare gli obiettivi della loro azienda: "cercare di portare innovazione, differenziazione, qualità per aiutare il biker a divertirsi e ad andare più veloce".

 

Leonardi Factory officina


Che Leonardi Factory sia un'azienda atipica lo si capisce non appena si arriva nel loro Headquarter: invece che uno showroom ci si trova catapultati dentro a un'officina di quelle che un biker si sogna la notte, con tutti gli attrezzi possibili e immaginabili più alcune chicche che solo la mente irrequieta di Leonardi poteva creare. Un tornio, una fresa verticale, una pressa industriale e altri "Aggeggi" a cui non sappiamo dare un nome, il tutto condito con alcuni cimeli storici che raccontano attraverso la storia di Leonardi Racing anche la storia della MTB Italiana.


Oltre a Michele e Fulvio ci sono altri due dipendenti, spagnoli, che lavorano al piano superiore, si occupano degli ordini, delle spedizioni e del marketing. In un angolo fanno bella mostra di sé tre modellini della Dodge Charger del 1969, il General Lee, la famosissima macchina utilizzata nel telefilm Duke of Hazzard e da cui ha preso il nome uno dei prodotti più conosciuti di Leonardi Factory la cassetta SRAM compatibile a 12v 9-48 Generale Lee.

 

Generale Lee Leonardi Factory


"Sono da sempre appassionato della saga di Hazzard" ci racconta Michele. "Piuttosto che chiamare i nostri prodotti con nomi un po' banali e freddi abbiamo preferito lasciarci ispirare da quello che amiamo, un po' come ci lasciamo ispirare dal nostro amore per la bici nel momento di progettare nuovi componenti. Così il guidacatena ha preso il nome di Rosco, il reggisella BO, il manubrio Luke, la corona Daisy, il mozzo Boss Hog e così via".

 

Manubrio Luke


"Ma non solo..." aggiunge Fulvio. "Se prendiamo la corona Gecko per esempio, l'abbiamo chiamata così perché è una spiderless e il primo predatore del ragno (spider, in inglese n.d.r.) è proprio il Geco. Quindi il Gecko si è mangiato lo Spider". Ecco, se cercavate di capire chi e cosa c'è dietro Leonardi Factory queste poche righe dovrebbero bastarvi. Due appassionati di bici che lavorano e si divertono allo stesso tempo. Eppure non è tutto qui.

 

Gecko Leonardi Factory

 

CNC DAL PIENO, MA ANCHE FIBRA DI CARBONIO

Il cuore pulsante di Leonardi FActory sono i componenti lavorati al CNC, corone e cassette soprattutto. Sono stati tra i primissimi a credere fermamente nel 1x12 e nelle corone ovali, scelta che ha ripagato perché il mercato e i biker si stanno sempre più spostando verso quella direzione e loro stessi ci hanno detto che il 60% delle corone che vendono sono ovali.

 

CNC lavoro in Leonardi Factory

 

La scelta di realizzare una corona con primo pignone da 9 velocità permette una scalatura di rapporti quasi ottimale e anche l'utilizzo di corone più piccole anteriori: "con il Generale Lee un amatore medio può senza problemi montare una 30t all'anteriore e avrà sia i rapporti lunghi per il piano (30x9), sia la super agilità per le rampe più difficili (30x48)", una scelta forse difficile da digerire per molti, ma che sulla carta sembra avere un senso, anzi sembra essere davvero funzionale.

 

Leonardi Factory


Tutto viene realizzato esclusivamente in Italia da aziende che lavorano ormai da quasi 30 anni con Leonardi, in Spagna ci si occupa della distribuzione internazionale, una scelta anche di lingua visto che una grande fetta di mercato è rappresentata dal Sud America, ma dall'ultimo Interbike c'è stato anche uno sbarco in USA.


Naturalmente per un'azienda che lavora sulla componentistica arrivare a trattare il carbonio era praticamente obbligatorio. Sono partiti dai manubri, passando poi per i reggisella e finendo lo scorso anno nella progettazione di un telaio completo, sempre poi realizzato interamente in Italia.

 

LA VIDEO INTERVISTA

 

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DARK LITE: HARDTAIL VECCHIA SCUOLA

Il telaio Dark Lite di Leonardi Factory salta subito all'occhio perché ha quel carbonio a vista che ormai non si usa quasi più, ma che per i weekend warriors come noi ha un appeal e una cattiveria inarrivabili.

 

Leonardi Dark Lite


"Abbiamo cercato di progettare un telaio diverso dagli altri, con una bella differenziazione. Carbonio nudo e puro, senza verniciatura per far vedere l'anima della bicicletta. Ci sono però tutte le innovazioni e gli standard all'avanguardia tra cui anche la nostra tecnologia FlexTex. Uno speciale disegno del carro e una particolare lavorazione delle fibre che permette di flettere fino a 2cm e assorbire tutte le vibrazioni del terreno per donare maggiore stabilità, migliore trazione e aumentare il comfort di quella che rimane comunque una hardtail pensata per le gare e per chi vuole andare a podio".

 

IL LAVORO SUI CAMPI GARA

Una delle cose che caratterizza Leonardi Factory è l'esperienza accumulata in anni e anni sui campi gara a fianco degli atleti. Tutti abbiamo prima o poi visto il trailer di Leonardi alla Dolomiti Superbike, in Coppa del Mondo o nelle più importanti gare XC Italiane.

 

campi gara Leonardi Factory

 

Un vero globetrotter che dice di essere diventato un po' più sedentario con l'età che avanza. Eppure questo lavoro fatto al fianco degli atleti è proprio quello che fa migliorare i prodotti e fa nascere nuove idee. Un esempio che ha quasi del banale è la rotellina MaxSpeed Pulley. Si tratta semplicemente di un miglioramente della pulley in plastica dei cambi SRAM Eagle, una accessorio nato proprio su suggerimento di Massimo DeBertolis, uno dei tester dei prodotti Leonardi Factory insieme a tutto il team Wilier Force 7C, il quale voleva qualcosa che rendesse più scorrevole la cambiata.

 

Max Speed Pulley di Leonardi Factory

 

Ecco che allora, alla rotellina in plastica viene sostituita una in alluminio su cuscinetto che, con un peso di circa 5 grammi in più, migliora la scorrevolezza e aumenta le vita del filo del cambio. Banale, ma senza il suggerimento diretto degli atleti difficile da pensare. Per questo il lavoro con Wilier Force 7C, il team Rudy Project XCR o anche atleti iconici come Tomi Misser migliorano giorno per giorno i prodotti di Leonardi Factory.

 

Pulegge Leonardi Factory

 

OBIETTIVO NUMERO 1: IMPARARE LO SPAGNOLO

Seguire Michele e Fulvio in una giornata di lavoro è quasi come correre una Gran Fondo, non ci si ferma mai se non per un caffè "cortado" e una cerveza a fine giornata. Sono due dinamo in costante movimento. Una spedizione, una telefonata con un cliente, l'organizzazione del tour italiano di lezioni sulla manutenzione delle Lefty per i negozianti o la revisione di un nuovo prototipo in 3D (super segreto, ma possiamo dirvi di pensare a qualcosa di "telescopico"), insomma non ci si annoia mai.

 

Leonardi Factory


Prima di andarcene gli chiediamo quali sono i loro progetti per il futuro. Da buon CEO Fulvio ci dice che non vorrebbero diventare la nuova SRAM o Shimano, ma rimanere fedeli alle loro origini, ma far si che ogni biker abbia sulla sua bicicletta anche solo un singolo componente Leonardi Factory.

 

Michele Leonardi primo piano


Michele da buon toscanaccio la butta sul ridere: "Per il momento il mio obiettivo è imparare lo spagnolo per riuscire a ordinare al bar... poi si vedrà!"

 

 

 

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