IN INVERNO INGRASSIAMO... MA CON CRITERIO. LEZIONI D’INTEGRAZIONE EPISODIO 7

Il periodo di stacco invernale è fondamentale per recuperare fisico e mente, ma attenzione a non esagerare. Emanuele Triberti, nutrizionista, spiega come gestire il riposo e l'alimentazione senza perdere il controllo della forma fisica. Riposo sì, ma con criterio e buon senso per evitare eccessi e difficoltà al rientro nella stagione successiva.

L'inverno per molti atleti rappresenta il periodo di stacco tanto atteso, una sorta di pausa dalla stagione agonistica che può essere anche l'occasione per recuperare energie fisiche e mentali. Eppure, proprio durante questa fase, è importante non cedere troppo alla tentazione di "sgarrare" completamente, sebbene il termine sembri quasi sinonimo di riposo totale.

 

 

Emanuele Triberti, nutrizionista, ci ha parlato di come affrontare al meglio questo periodo di pausa.

 

 

IL VALORE DEL RIPOSO

Per gli sportivi che hanno vissuto una stagione intensa, tra allenamenti serrati e competizioni, l'inverno rappresenta una boccata d'aria fresca. È il momento per "staccare" dal rigore delle tabelle di allenamento e dal controllo costante sulla dieta. Tuttavia, Triberti sottolinea che il riposo non deve essere un totale abbandono, ma piuttosto un'opportunità per ricaricare le batterie in modo intelligente.

 

 

"Lo stacco è fondamentale", afferma il nutrizionista. "Permette al corpo di recuperare e alla mente di ritrovare la serenità, ma è essenziale farlo con criterio." Questo significa che non bisogna abbandonarsi completamente all'idea di un periodo di "vacanza" che preveda eccessi alimentari e una totale inattività.

 

 

LO STACCO SÌ, MA SENZA ECCESSI

Triberti suggerisce un approccio equilibrato: "È normale prendere qualche chilo in più durante il periodo di stacco, zero ansia su questo, ma l'importante è non eccedere. Un chilo o due di più non sono un problema, ma se alla fine dello stacco ci ritroviamo con un incremento di otto chili, potrebbe essere difficile rientrare nei ritmi della stagione successiva."

 

 

Il concetto di "svaccare, ma non troppo" (parafrasi coniata dal nostro Sabba) è dunque una regola da seguire. Mangiare i propri sfizi, concedersi qualche "sgarro" alimentare, allenarsi meno o addirittura non allenarsi affatto per qualche giorno è perfettamente accettabile, a patto che si mantenga un equilibrio. La fase di riposo è fondamentale, ma bisogna evitare che diventi un abbandono totale della propria routine di vita sana.

 

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QUANTO DURARE LO STACCO?

La durata dello stacco è un aspetto che deve essere valutato con attenzione. Sebbene un periodo di pausa di tre settimane possa essere ideale per ricaricare le energie, il livello di intensità della stagione appena conclusa e gli obiettivi futuri devono influenzare questa scelta. È sempre consigliabile concordare il piano con il proprio preparatore, in modo da calibrare correttamente i tempi di recupero, senza compromettere il livello di forma.

 

In sintesi, lo stacco invernale deve essere un'opportunità per ricaricare la mente e il corpo, ma senza perdere completamente il controllo. Con un minimo di criterio e buon senso, gli atleti possono godersi il meritato riposo, evitando che gli stravizi alimentari o la totale inattività creino difficoltà al rientro nella stagione successiva. Come sempre, l'equilibrio è la chiave.

 

 

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CHI È EMANUELE TRIBERTI?

Emanuele Triberti è il nutrizionista sportivo (biologo nutrizionista per la precisione) che lavora al fianco di molti atleti di punta italiani, tra cui Gioele De Cosmo dello Scott Racing Team e Jacopo Billi del Team Metallurgica Veneta.

 

 

 

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