Nel panorama degli pneumatici Specialized è molto conosciuta per le sue coperture da XCO Fast Track, ma si è fatta un bel nome nel enduro e trail soprattutto con i Butcher e gli Eliminator, i suoi modelli più apprezzati. Due nomi noti, due battistrada familiari che per il 2025 si presentano belli rinnovati e portano cambiamenti mirati ad aumentare trazione e feeling di guida.
Li abbiamo messi alla prova per la prima volta nella presentazione della Turbo Levo Gen4 a Madeira, in un contesto perfetto per testarne le qualità su terreni particolarmente insidiosi, ma li abbiamo poi montati sulla nostra Scor 4060 LT per un test prolungato sui trail di casa, in condizioni più familiari, ma non meno esigenti.
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LE NUOVE CARCASSE MTB SPECIALIZED 2025: LE DIFFERENZE CHE CONTANO
Specialized ha aggiornato completamente le proprie carcasse per la gamma 2025, con una suddivisione chiara e pensata per adattarsi ai vari segmenti:
Grid Trail Casing: 60 TPI, con protezione bead-to-bead e rinforzi laterali. È la carcassa polivalente per il trail ed enduro, bilanciando peso e durabilità.
Grid Gravity Casing: 60 TPI, doppio strato downhill, con protezioni laterali Apex. Pensata per l'enduro più spinto, il gravity e l'utilizzo e-bike.
MONTAGGIO BENE BUTCHER, NON BENISSIMO ELIMINATOR
Abbiamo montato i nuovi Specialized Butcher ed Eliminator in dimensione 2.4" sulle ruote Roval Traverse SL II con cerchio con una profondità di 20 mm, una larghezza esterna di 40 mm e una larghezza interna di 30 mm, con un tallone di 5 mm.
Se con le Butcher non abbiamo praticamente avuto difficoltà nel montaggio, usando il Resolvbike Tallonator, li abbiamo tallonati a mano e solo nell'ultima piccola porzione con un cacciacopertoni, mentre con le Eliminator al posteriore abbiamo sudato un po' di più, sia nel montarle normalmente, ma soprattutto quando abbiamo montato l'inserto Andreani Pac Evolite HD, è servito un po' di olio di gomito, i Krabber Andreani e una leva bella solida come il Crowbar.
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PRIMO CONTATTO
La prima cosa che abbiamo notato con i nuovi pneumatici Butcher ed Eliminator è stata la loro silenziosità, non che in uno pneumatico enduro sia così importante, ma nel primo tratto di avvicinamento in asfalto il loro non far rumore come molti altri pneumatici gravity ci ha stupito. Segno di buona scorrevolezza che all'inizio ci ha preoccupato, perché pensavamo non facesse rima con tenuta, ma nel corso del tempo siamo stati ampiamente smentiti.
L'Eliminator al posteriore nei tratti di salita da davvero un ottimo grip e anche nei tratti più tosti e tecnici, in sella a una bici non certo pensata per la salita, abbiamo avuto sempre un ottimo grip, riuscendo a passare tratti quasi da XC.
Come da nostra tradizione li abbiamo usati quasi sempre con pressioni piuttosto basse, 1.2 bar all'anteriore e 1.4 bar al posteriore.
BUTCHER: SEMPRE PIÙ VICINO AL CANNIBAL
Il Butcher resta il riferimento come copertone anteriore da trail/all-mountain, ma riceve aggiornamenti evidenti: i tasselli crescono del 12% in superficie e guadagnano in volume e altezza, soprattutto quelli laterali. Il disegno si avvicina molto al più aggressivo Cannibal, ma mantiene un'identità più versatile. La carcassa è disponibile nelle versioni Grid Trail e Grid Gravity, sempre con mescola T9, focalizzata sul grip.
QUANTO PESA?
Lo Specialized Butcher nella versione grid trail T9 da 2.4" ha un peso di 1.037 grammi.
RIDE IMPRESSION: MADEIRA E CASA
Sul terreno di Madeira, il nuovo Butcher si è distinto per l'eccellente sostegno in curva, anche nei cambi di direzione rapidi e nei tratti in contropendenza. I tasselli più massicci sulle spalle regalano un ingresso in curva più deciso, con un limite di grip chiaramente più alto rispetto alla versione precedente. Anche in frenata si avverte un miglioramento: la gomma penetra meglio nel terreno smosso, trasmettendo più controllo sul ripido.
La prima sensazione è stata di una gomma che ti invita a fidarti: puoi forzare l'ingresso curva, appoggiarti con decisione e uscire con più velocità. Anche in situazioni di off-camber o curve cieche, il Butcher mostra una transizione morbida e prevedibile da tassello centrale a spalla, elemento fondamentale per chi guida di istinto.
Tornati sui trail più conosciuti di casa - quelli scavati dalle piogge invernali, ricchi di radici, terra compatta e qualche sezione sabbiosa - il Butcher ha confermato l'impressione avuta a Madeira: grip abbondante e prevedibile, anche nei cambi di fondo improvvisi. La stabilità è un altro punto di forza: nonostante il profilo più aggressivo, non si è mai avvertita una sensazione di "galleggiamento" o di incertezza.
L'aumento del footprint, legato anche alla geometria leggermente più larga del battistrada, aiuta molto anche a pressioni più basse, senza dare la sensazione di gomma "molle" o poco precisa. Su una bici come la Scor 4060, con geometrie moderne e molto aperte, questo permette di sfruttare appieno l'avantreno senza timori.
ELIMINATOR: IL POSTERIORE CHE (QUASI) RUBA LA SCENA
Se il Butcher si evolve, l'Eliminator si trasforma. Resta una gomma posteriore polivalente, ma cambia approccio: via i tasselli centrali a piramide e spazio a un disegno più pieno, più alto, più cattivo. Il supporto in frenata migliora visibilmente e il comportamento in curva è più coerente con quello dell'anteriore. La gomma è disponibile in Grid Trail con mescola T7 (che abbiamo usato nel test prolungato) o combo T7/T9 e Grid Gravity, solo con combo T7/T9.
QUANTO PESA?
Lo Specialized Butcher nella versione Grid Trail T7 da 2.4" ha un peso di 1.050 grammi.
RIDE IMPRESSION: PIÙ SOSTANZA DOVE SERVE
L'Eliminator aggiornato è una di quelle gomme che, una volta provate, ti fanno rivalutare le versioni precedenti. A Madeira, ha impressionato per la frenata: anche su terreni scivolosi, smossi o misti, il posteriore si pianta a terra in modo più deciso e prevedibile. La transizione tra i tasselli centrali e quelli laterali è meno netta rispetto alla vecchia versione, il che rende le derapate meno brusche e più controllabili.
A casa, nelle solite uscite "da sera" post lavoro, l'Eliminator ha dato ottimi risultati anche in salita: pur essendo più aggressivo, non ha penalizzato in modo marcato la scorrevolezza. Anzi, nei tratti tecnici e ripidi, la trazione extra si è fatta sentire positivamente. Nelle lunghe discese piene di contropendenze, rock garden e tratti polverosi, ha mantenuto sempre un comportamento coerente, senza squilibri rispetto all'anteriore.
Anche su fondi più compatti o flow, dove in passato le gomme molto scolpite potevano risultare nervose o lente, l'Eliminator 2025 si comporta bene: mantiene una buona scorrevolezza e restituisce un feedback dinamico senza diventare faticoso nei rilanci.
A CHI LI CONSIGLIAMO?
Sono copertoni moderni, adattati alle esigenze delle bici odierne con geometrie aggressive e utilizzi più gravity-oriented anche nel trail riding e naturalmente nell'uso ebike. La scelta di mantenere una nomenclatura invariata potrebbe trarre in inganno: se siete abituati alle versioni precedenti, aspettatevi un feeling simile, ma con un livello di grip e supporto decisamente più alto.
La versione Grid Gravity è la scelta giusta per chi scende forte, anche in bike park o su trail alpini, mentre la Grid Trail resta una buona via di mezzo per chi pedala tanto ma non vuole sacrificare la discesa.
Li stiamo continuando a usare, e il comportamento nel lungo periodo (soprattutto in termini di usura e mantenimento delle prestazioni) sarà un altro aspetto importante da valutare. Ma per ora, il bilancio è più che positivo: Specialized ha centrato l'obiettivo, rendendo due copertoni già validi ancora più adatti al riding moderno.
QUANTO COSTANO I NUOVI PNEUMATIC SPECIALIZED?
I nuovi Specialized Eliminator e Butcher hanno un prezzo di 60 euro per le versioni Trail e 70 euro per le versioni Gravity.
Per informazioni www.specialized.com