SCHWALBE FIRST RIDE SPY SHOT, UN NUOVO COPERTONE SI AGGIRA SUI CAMPI GARA

Torna la scritta blu First Ride di Schwalbe e questa volta nasconde un prototipo riconoscibile anche visivamente. A Esanatoglia abbiamo visto la gomma che, forse, si aggiungerà alla gamma tedesca, più scorrevole e tassellato dei Racing Brothers. Ma la Scalpel...

 

 

Di combinazioni possibili per i copertoni da Cross country di Schwalbe ce n'è un'infinità, i terreni secchi chiamano agli ordini i Racing Brothers, alleati impeccabilmente affidabili per le condizioni asciutte e scorrevoli, durante la scorsa stagione abbiamo visto anche atleti correre con il Thunder Burt, ma a Esanatoglia agli Internazionali d'Italia Series ci siamo trovati un'altra volta davanti alla scritta azzurra First Ride e si è accesa la lampadina: Warning!

 

FIRST RIDE, COSA C'È DIETRO?

Tante volte ci siamo trovati a vedere la scritta blu First Ride sui copertoni dei team sponsorizzati. Una scritta azzurra posizionata in maniera diametralmente opposta al nome della gomma, che si aggiunge quindi e arricchisce il layout della spalla. Questa dicitura significa "primo giro", un modo per indicare che si tratta di un prototipo.

 

 

Spesso la si vede su gomme con disegni conosciuti, come i Racing Ralph di Simon Andreassen a San Zeno di Montagna e sta a significare che probabilmente c'è in atto qualche sviluppo di carcasse o mescole, ma a Esanatoglia Charlie Aldridge non nascondeva qualcosa di così incomprensibile, bensì molto più facile da individuare.

 

PROTO USATO DA CHARLIE ALDRIDGE

L'ex campione del mondo junior ha fatto la sua prima gara in Italia alla Santoporo XC e sulla sua bici (un'altra chicca che ci ha insospettiti), è comparsa una coppia di copertoni First Ride, con una scritta Schwalbe in bianco, ma con gomma essenzialmente "no name". Il tutto ci ha portato ad apprendere che fosse un copertone non presente in gamma, ma non solo dai loghi sulle spalle, principalmente da un disegno mai visto, o quasi.

 

 

DISEGNO SCHWALBE PROTOTIPO

Alcuni elementi del copertone usato da Aldridge si possono ricollegare ad altri modelli di casa Schwalbe, ma nel suo complesso non si può dire sia il successore o l'evoluzione di qualche modello già sviluppato. Il battistrada è essenzialmente composto da tasselli quadrati, più o meno come quelli del Thunder Burt, ma con dimensioni un po' più grandi, sia in termini di estensione, sia per quanto riguarda l'altezza. Ha quindi poco a che spartire con il Thunder Burt, non è infatti secondo noi catalogabile come un semi slick perché la superficie del battistrada è molto più estesa i tasselli coprono molto più spazio con una rotondità più marcata.

 


Il modulo si compone di una fila centrale di tre tasselli quadrati e disposti leggermente ad arco, ripetuta per tutta la circonferenza, questi tre tasselli hanno un profilo squadrato con limiti netti e una piccola rampa nel lato anteriore di ciascuno di essi, oltre ad avere un'incisione concentrica che conferisce più flessibilità e adattamento al suolo al modulo.

 

Lateralmente ad essi sono presenti, proprio paralleli agli spazi vuoti del modulo centrale, tasselli singoli intervallati da bassi rilievi lineari per un sostegno maggiore nelle semicurve e in piega, questi tasselli sono più alti di quelli centrali ma meno di quelli sulla spalla, hanno un profilo rettangolare e sono leggermente più grandi anche in estensione. La spalla ha una fila di tasselli che ricorda molto quella del Wicked Will, dimensioni più piccole ovviamente ma una struttura con orientamento all'esterno per avere più sostegno nelle curve strette e anche su superfici mosse.

 


ALTRE CARATTERISTICHE

Non sappiamo ancora quanto possa essere la sezione, ma sembra potersi aggirare tra i 2,35 o 2,4 con una superficie decisamente semi tonda. Un altro dettaglio che ci è stato possibile carpire è la scelta della mescola, la Speedgrip, riconoscibile dalla banda rossa, che nella gamma Addix, rappresenta quella dedicata esclusivamente al cross country, con alte doti di scorrevolezza e durata.

 

Una mescola che completa in maniera perfetta il copertone che dall'altro lato può contare su un grande grip conferito proprio dalla distribuzione dei tasselli su tutta la superficie. Si potrebbe collocare nella gamma proprio tra il Thunder Burt e i Racing Brothers, per le condizioni secche ma con terreni tecnici e la necessità di più prevedibilità per le curve.

 

Sulla carcassa poniamo un altro interrogativo, il marrone della spalla suggerisce una struttura interna Super Race, quella pensata per l'utilizzo gara da XCO, con due strati sotto al battistrada e tre laterali con una protezione Raceguard sotto ai tasselli e un Chafer sulle spalle, ma nessun dettaglio è riportato in maniera grafica.

 

IL MISTERO DELLA SCALPEL

La stazza di Aldridge è impossibile da trascurare e tenendo gli occhi su di lui durante la gara abbiamo scoperto anche un altro particolare, la dicitura LAB71 sul tubo sella della sua Cannondale Scalpel.

 

 

Non troppo tempo fa avevamo presentato il progetto LAB71 attraverso questo articolo, LAB71 è una divisione di Cannondale che sviluppa il mezzo definitivo, con le performance ingegnerizzate per lo specifico modello e un peso record, ed è quello che potrebbe nascondersi dietro a questo telaio, più leggero della versione originale ma con lo stesso design. La Scalpel in questa configurazione ancora non esiste nel catalogo Cannondale, ma sappiamo per certo che da ora la vedremo più spesso almeno sui campi di gara.

 

Altre News