N1NO NEL FANGO: PARAFANGHINO E GOMME DA 2.4, SARANNO SERVITE DAVVERO?

Nelle difficili condizioni della gara di domenica a San Marino Nino Schurter ha abbandonato all’ultimo la full suspended Spark per gareggiare con la front Scale, montando gomme da 2.4” e il parafanghino alla forcella. Scelta corretta?

Che Nino Schurter non sia un drago quando le condizioni meteo sono davvero inclementi non è una novità, anzi lui stesso lo ha ammesso ieri alla fine della terza tappa di Internazionali d’Italia Series a San Marino, gara corsa sotto la pioggia battente e su un percorso reso impraticabile dal fango super scivoloso.

 

 

Il campione del mondo ha detto: ”Ho provato a vincere la gara, ma queste non sono le mie condizioni favorite. Non gareggio nel ciclocross in inverno, quindi non sono proprio le mie condizioni. Ora spero che arrivi il caldo e la polvere”. E qui il nostro pensiero va subito a Mathieu Van Der Poel perchè se ad Albstadt il meteo sarà inclemente come lo scorso anno e la condizione dell’olandese la stessa dimostrata alla Amstel Gold Race, Nino avrà davvero un avversario ostico.

 

Sempre nell’intervista Schurter dice: “Avevo programmato di gareggiare con la Spark (full), ma all’ultimo ho scelto la Scale (front) e cambiato i copertoni e alcune altre cose”.

 

GUARDA L'INTERVISTA A N1NO

 

 

COSA HA CAMBIATO PRIMA DEL VIA. ANALIZZIAMO INSIEME

Nino il sabato aveva fatto preparare dal fido meccanico Yanick Gyger la sua Scott Spark RC di cui avevamo già parlato riguardo al prototipo di guarnitura con probabile PowerMeter integrato, tanto che era uscito a riscaldarsi proprio con quella, ma durante la gara femminile, viste le condizioni del percorso ha deciso per un cambio all'ultimo momento ed ha fatto preparare la hardtail Scale RC.

 

Perchè?


Prima di tutto pensiamo per una questione di peso, visto che in condizioni proibitive come quelle della Titano XCO il fango si attacca al telaio e arriva a far pesare la bicicletta anche 1 kg o 1,5 kg in più e in una full suspended ci sono molti più punti in cui il fango si blocca e accumula. Quindi di sicuro una scelta tecnica ottima, quella di Nino Schurter.

 


La scelta che invece troviamo alquanto "strana" è quella delle coperture, un paio di Maxxis Rekon Race (che vi avevamo presentato in questo articolo) normalmente utilizzate per gare su fondi molto duri e scorrevoli, ma soprattutto con sezione da 2.4". A dir poco GENEROSA e non ancora in commercio - notare la scritta Test Pilot!

 


C'è chi dice che N1NO stia utilizzando questi prototipi da 2.4" sulla hardtail già in previsione del tracciato dei Giochi Olimpici di Tokio 2020. Una gomma più cicciona sulla front migliora il controllo e il grip, permette di tenere le pressioni molto basse senza perdere in scorrevolezza, soprattutto se si utilizza una tassellatura minima come quella delle Maxxis Recon Race, e inserti antiforatura (Nino da quest'anno ha ufficializzato la scelta di PTN).

 

 

Quello che non riusciamo troppo a comprendere è perché ha scelto una gomma da terreno duro su un terreno tanto viscido come quello di San Marino. L'idea che ci siamo fatti è stata quella di scaricare piú velocemente possibile il fango ed evitare che facesse "mappazzone" sulla gomma, magari a discapito del grip, come si vede bene in questo video:

 

 

PARAFANGHINO: SERVE DAVVERO?

Sempre durante la Titano XCO lo Scott SRAM MTB Racing team, ovvero N1NO, il vincitore Lars Forster e Andri Frischknecht erano tra i pochissimi top rider (oltre a loro solo Stephane Tempier) a gareggiare con il parafanghino sulla forcella. Come si vede chiaramente dalle immagini, questa soluzione non ha certo evitato che si sporcassero di fango, ma allora perché?

 


La nostra ipotesi è che la scelta sia stata effettuata per evitare che nei tratti veloci il fango e gli schizzi d'acqua alzati dalla gomma andassero a colpire il viso del biker permettendo una visuale migliore visto che in quelle condizioni dopo pochi giri quasi tutti i rider hanno abbandonato gli occhiali perchè troppo sporchi per essere utilizzati.

 

 

Una protezione per gli occhi più che per la bici, scelta interessante anche perchè in tanti hanno sofferto questo problema, primo fra tutti Juri Zanotti che al termine della gara ci ha confessato: "Oggi per me è stata durissima, mi sono dovuto togliere gli occhiali praticamente dal primo giro e da lì in poi continuavano a entrare piccolissimi pezzi di fango negli occhi che penetravano sotto le lenti a contatto e facevano malissimo. Era come avere continuamente degli spilli negli occhi. Una sofferenza".

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