KATAZINA SOSNA UNTOLD: LA CAMPIONESSA LITUANA DICE "CIAO" ALL'AGONISMO. L'ABBIAMO INTERVISTATA.

All’età di 33 anni, Katazina Sosna, la 14 volte campionessa lituana di mountain bike, decide di abbandonare l’agonismo, uscendo dalla scena dopo aver militato per tutta la sua carriera con proprio con il team italiano Torpado Factory Team

Katazina Sosna è stata per il team di Sandro Lazzarin e per Cicli Esperia una vera e propria bandiera, un’icona del mondo marathon non solamente italiano, dove è cresciuta come atleta e si è stabilita, ma anche internazionale, rappresentando una delle più forti e costanti atlete delle lunghe distanze.

 

Katazina Sosna History 2023

 

All’età di 33 anni, la 14 volte campionessa lituana di mountain bike decide di abbandonare l’agonismo, uscendo dalla scena dopo aver militato per tutta la sua carriera con proprio con il team italiano Torpado Factory Team, una delle pochissime atlete ad aver avuto e sviluppato ciò che sembra essere il prossimo prodotto di punta di Manitou per il cross country e marathon.

 

Katazina Sosna History 2023

 

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Un’atleta che ha raggiunto la vittoria alla Hero Dolomites per ben 2 volte in carriera e che ha caratterizzato gran parte delle competizioni internazionali degli ultimi 10 anni. Un’atleta potente, gentile, spietata in sella e che parla uno splendido italiano, che nel suo palmares conta un podio al campionato europeo marathon di Sigulda nel 2016, due Hero Dolomites e doppiette alla Roc d’Azur.

 

Katazina Sosna History 2023


L’abbiamo intervistata scavando nel suo passato, scoprendo le carte sui suoi progetti, i ricordi più belli e i sogni non realizzati.

 

Katazina Sosna History 2023


Cominciamo dall’ultima pagina, questa stagione. L’hai corsa da protagonista, quali sono stati i momenti più belli di questo 2023? 


La stagione 2023 è stata ricca di successi - 14 in totale nel 2023 nda -. Forse il più bel successo è stata la prima gara della stagione, l’Andalucía Bike Race. La corsa a tappe in Spagna in cui ho corso in coppia con Irina Luetzelschwab, è successo di tutto ma poi abbiamo vinto la generale. Bella è stata anche la battaglia alla Hero per il gradino più alto del podio. Forse meno aspettato il successo alle due Coppe del mondo, sia quella di Nové Mesto anche quella di Snowshoe in America dove abbiamo corso con tanto fango ed è stata una sofferenza ma una bellissima esperienza. 

 


La tua carriera in mtb è stata segnata dalla maglia Torpado di cui sei diventata un'autentica bandiera. Quali sono stati i primi passi con il team e quanto è stato utile per te rimanere in questa squadra. 


La mia carriera da maratoneta in mtb è cominciata con Torpado inaspettatamente. Ho corso 5 anni su strada prima di allora, ma non mi piaceva più. Sandro, manager della Torpado, mi ha conosciuta già tanto tempo fa. Quando gli ho detto che avrei finito la mia carriera su strada lui non ci ha pensato tanto su e mi ha proposto di provare il Marathon. Avevo paura, perché solamente in Lituania ho corso qualche gara di marathon, ma tutte erano pianeggianti - ride nda -. Mi piaceva però l'idea di provare. Il primo anno è stato un po' disastroso... Ero forte, ma rischiavo tanto, e mi ritrovavo spesso per terra o anche con qualcosa di rotto sulla bici. Però, piano piano ho imparato da due grandi Campioni. A fianco a me il primo anno c'era Daniela Veronesi e poi per tanti anni successivi anche Roel Paulissen una vera leggenda. Devo dire grazie infinite a lui che mi ha fatto imparare ogni cosa della mtb, mi ha trasmesso tanta passione. Così sono invecchiata con la squadra Torpado. Si stava troppo bene. Ero molto coccolata. A volte ho preso anche parole, ma quelle mi hanno sempre fatto migliorare e crescere.

 

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SuperKata ha vinto tantissimo nella sua carriera, quali sono i successi che ricordi più volentieri? 


È vero ho vinto tante gare e ci sono tantissimi bei ricordi. Ognuna è stata molto diversa. Nella distanza, difficoltà, nel paesaggio e organizzazione. Forse il paesaggio è ciò che mi fa ricordare sempre la più bella vittoria, era l’anno 2021, e vincevo la Hero. Riesco costantemente a rivivere quella bellissima giornata. Sembrava destino scritto che io dovevo vincere quel giorno. Quando ho chiamato mia sorella per dire che avevo vinto lei si è messa a piangere per la felicità. Ho detto non ho mai sentito così forti emozioni che le ho trasmesso.

 

©Wisthaler - Hero


C'è stata nel corso di queste stagioni una gara che avresti voluto vincere ma in cui non sei mai riuscita? 


Non voglio sminuire nessuna gara, ma forse la gara che mi ha sempre fatto gola e mi manca è stata la Capoliveri Legend. Ma in generale avrei voluto vincere il mondiale. Ma la fortuna non è mai stata dalla mia parte.

 


In questi 10 anni è cambiata anche l'evoluzione della bici, quanto ha inciso sulle gare e nei successi? 

 

Io ho cominciato con la front ed era 27,5. Mi sono trovata bene, solamente era un handicap avere una forcella che aveva blocco /sblocco manuale. Per quello io non la sbloccavo quasi mai, perché avevo paura di lasciare il manubrio in discesa. Poi mi sono sempre molto affezionata ai marchi dei nostri sponsor che quando era ora di lasciarli, lo facevo sempre con grande fatica valeva per le gomme, le ruote, anche la forcella e freni. Poi Torpado ha fatto la sua prima full Matador, era una bomba e mi ha cambiata davvero, perché quella era la mia prima full da 27,5” .Quest’anno abbiamo avuto la bici che ha funzionato forse meglio di tutte le stagioni passate. Tutti componenti facevano il loro impeccabile lavoro sulle due bici Ribot X e Renero con sospensioni Manitou e ruote Reynolds. 

 

Katazina Sosna History 2023


La Hero è una delle gare a cui sei più legata, ci spieghi perché ti piace così tanto? Quali altre gare ti piacciono in assoluto? 

 

La Hero è una gara speciale per me. Perché da lì è nato il mio amore verso le montagne. Quelle maestose montagne delle Dolomiti. Mi ricordo quando nel 2015 cominciato con la mtb. E quell'anno i mondiali del Marathon erano proprio in Valgardena. Ricordo che ero caduta nel fosso con acqua, avevo fatto dei veri disastri quell’anno - ride nda -, però sono riuscita a finire 15ª. Poi per tanti anni non l’abbiamo fatta, perché era sempre una settimana prima dell'europeo... Pensavo di avere troppo poco tempo per recuperare, perché quella gara è molto tosta. Ma poi quando Sandro ha capito che quella era gara per me ho partecipato quasi tutti gli anni e nel mio palmares in quella gara conto due vittorie e due secondi posti. Mi piace perché si parte molto presto, quando tutti dormono e tu cominci a salire ed affrontare queste montagne. Sembra che ti parlino, ti incitano. E poi quando dopo tanta fatica arrivi al traguardo, con tutti i tifosi che aspettano è bellissimo abbracciarsi, raccontare le emozioni che ti rimangono in testa. Ci sono due altre gare a cui mi sono legata molto: Andalucía Bike Race - il calore delle persone spagnole e paesaggi. E la Roc d'Azur - gara per finire in bellezza la stagione. In Francia il percorso è molto esigente, tecnico, ma quando c'è il sole tutta la fatica viene ripagata. 

 

Katazina Sosna History 2023


Quale è stato il tuo segreto per migliorare costantemente nel corso di questi anni? Spiegaci anche delle uscite invernali nella neve della Lituania, non pensiamo che tutti lo farebbero facilmente… 

 

Il segreto della mia costanza era credere in tutto ciò che ho sempre voluto fare. Sempre a testa alta. E capire che sei solo tu e la tua voglia di diventare più forte come ciclista, ma prima di tutto come persona. A me ha aiutato molto psicologicamente. La squadra ha sempre creduto in me e nelle mie forze, quello è stato fondamentale. La preparazione non è mai facile, poi è noiosa. Non ci sono gare, non riesci a capire se vai nel verso giusto o quanto ti manca. Durante la stagione ho sempre passato più tempo in Italia che a casa in Lituania. Se fa freddo l’inverno mi piace passarlo in Lituania. Mi alleno sulla neve e quando ci sono anche -15 gradi non è facile, ma quando sai che quello che hai seminato in inverno, verrà ripagato nella stagione estiva lo fai più volentieri. 

 

Katazina Sosna History 2023

 

Hai dato tantissimo alla mountain bike marathon, ti ritiri da n.1 del ranking mondiale, il tuo futuro sarà all'interno del mondo della mountain bike? 

 

Ho deciso a metà della stagione appena conclusa che mi sarei ritirata. Che questa stagione sarebbe stata l'ultima da biker. Quando è nata questa decisione non era un periodo facile, perché non riuscivo a riprendermi al 100% dopo helicobacter. Facevo gare ma la testa diceva “mai più”. Poi quando ho comunicato la mia decisione alla squadra, la mia mente si è sbloccata. È stato il periodo più bello della mia stagione di 2023, perché ho corso per divertirmi, quello che avevo perso dal 2022. Da quando mi aveva colpito gli helicobacter. E poi è stato veramente bello fare seconda nella mia prima Swiss-Epic, terza in America a Snowshoe nella terza coppa del mondo. E poi sono riuscita così a risalire alla classifica generale di coppa del mondo UCI marathon fino al 3° posto. Poi dopo l’America ha seguito la vittoria in Francia alla Roc D'Azur Marathon. La Castro Legend è stata l’ultima gara dell'anno dove volevo vincere e la vittoria mi dava 30 uci punti, quello mi ha permesso di salire sul primo posto nel ranking mondiale UCI marathon. Non potevo chiedere di meglio e non mi aspettavo che potesse andare realmente così. Forse meglio così. Finire in bellezza.

 

Katazina Sosna History 2023

 

Ora mi sono messa in testa di fare l'allenatrice nella scuola di ciclismo dove sono cresciuta io. Spero di trovare futuri campioni per poi portarli in Italia e fargli conoscere quelle montagne di qui mi sono innamorata io. 

 

KATAZINA SOSNA HISTORY 2023


IN BOCCA AL LUPO KATA E GRAZIE DI TUTTO!

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