LE 5 GRANDI DELUSIONI MTB DEL 2021

Noi appassionati di mountainbike XCO e Marathon, all'inizio dell'anno ci facciamo tutti dei pronostici in testa e riflettiamo su chi sarà protagonista. A fine anno andiamo a guardare i voti e scopriamo che qualcuno dei nostri favoriti non ha passato l'esame... Ecco i nostri 5. 

 

Il 2021 della mountain bike ci ha regalato tantissime sorprese e momenti WOW, eppure in un certo senso ci sono state altrettante delusioni. Delusioni nel senso che tutti noi ci aspettavamo qualcosa di diverso da determinati atleti ed invece, per tutta una serie di motivi, ma anche per la natura del nostro sport che è indeterminato e indeterminabile finché l'ultimo biker ha tagliato la linea del traguardo, questi exploit non sono arrivati oppure non li abbiamo visti vincenti come ci si aspettavamo.

 

PAULINE FERRAND PREVOT

«Mi sento profondamente stanca, mentalmente e fisicamente. Non ho energia e il mio corpo chiaramente non sta recuperando dall'allenamento. Ho deciso di interrompere la mia stagione prima di fare troppi danni al mio corpo. Sono contenta della mia decisione perché so che è la migliore. Tornerò più forte l'anno prossimo».

 

Photo ©Bartek Wolinski - Red Bull Media 

 

Lo sport ad altissimo livello è una questione di sfumature e tra vincere tutto e non vincere niente il passo è davvero breve, soprattutto se si hanno tutti i riflettori puntati addosso. Si può essere i più forti, i più esperti e i più attesi, ma a volte qualcosa proprio non gira per il verso giusto e in quella situazione fare un 3° posto è visto dalla maggior parte delle persone (noi giornalisti soprattutto, nda) come un insuccesso.

 

 

Il 2021 di Pauline Ferrand Prevot è stato proprio così: una delusione dorata. Pauline ha iniziato l'anno con indosso la maglia iridata, era la più attesa di tutte insieme a Jolanda Neff. Tutti pensavamo che sarebbe stata la stagione dello scontro diretto tra le due regine del XCO, ma non è andata chiaramente così.

 

 

Eppure PFP ha fatto una stagione che per  molti sarebbe stellare, ha vinto il titolo continentale, ha preso la medaglia di bronzo al mondiale nello short race, 6° posto al mondiale, 10° posto alle Olimpiadi. Il problema è che dalla francese ci si aspettava l'eccellenza e non è arrivata, forse più sul lato mentale che fisico e questo dovrebbe far riflettere. 

 

 

GERHARD KERSCHBAUMER

«Negli anni passati non sarei stato contento del mio 17° posto ai Campionati del Mondo, ma quando guardo indietro alla stagione 2021, sono soddisfatto di aver ritrovato, almeno in parte, la strada verso il mio miglior stato di forma.»

 

Gerhard Kerschbaumer al mondiale della Val di Sole

 

Qui a PianetaMTB.it quando abbiamo parlato ad inizio 2021 con Gerhard Kerschbaumer eravamo rimasti impressionati da quanto fosse focalizzato e carico per il 2021. Se ci avessero chiesto un "cavallo su cui puntare per la stagione" probabilmente avremmo detto proprio Gery. Il passaggio allo Specialized Factory Team lo aveva galvanizzato e caricato, sembrava il giusto trampolino per tornare a vedere Gery nelle posizioni di testa della Coppa.

 

Photo ©Specialized Factory Racing

 

Purtroppo non è andata così, anzi è forse stata una delle stagioni più anonime dell'altoatesino. Avremmo tutti voluto vederlo nuovamente infiammare l'ultimo giro in Val di Sole, ma dovremmo aspettare. Noi continuiamo a credere in lui e a tifare per lui nel 2022. 

 

 

KATE COURTNEY

«È ora di resettare! Non è un segreto che questa stagione sia stata molto impegnativa e ieri la mia mente e il mio corpo hanno raggiunto il limite».

 

 

Qualcosa sembra non essere più al suo posto. Che sia la maledizione delle giovani vincenti"? Fatto sta che Kate Courtney dopo essere entrata alla corte di Thomas Frischknecht non non ha più brillato come ci si aspettava. Quest'anno Coppa del Mondo non è praticamente mai entrata in Top 5 ad esclusione della prima prova ad Albstadt dove ha chiuso al 4° posto, da lì in poi una Top10 e tanti, troppi, piazzamenti nelle retrovie. Il 2021 non è stato il suo anno, sembra proprio che vincere tutto in giovanissima età pesi poi come un macigno sulle spalle e tutto diventi più difficile.

 

 

Vedremo nel 2022 se la stessa sorte toccherà ad Evie Richards o se l'inglese che sembra "sempre divertirsi" riuscirà a distruggere anche questa maledizione. 

 

Photo ©Scott SRAM MTB Racing team

 

 

MATHIEU VAN DER POEL

«Non so cosa dire, ma tornerò».

 

Chi avrebbe pronosticato una stagione quasi "in bianco" per Mathieu Van Der Poel? Diremmo nessuno, forse solo qualche nemico che più che pronosticarla... gliela augurava. In pochissimi, siamo certi, si sarebbero aspettati che l'extraterrestre diventasse di colpo un "comune mortale".

 

Photo ©UCI MTB SwPix

 

Stiamo parlando della stagione MTB, perchè ricordiamo che il giovanotto su strada ha indossato la Maglia Gialla al Tour per 6 giorni e naturalmente l'ombra più grossa di tutte sulla sua stagione è stata la famigerata "caduta della passerella" alle Olimpiadi. Non sappiamo se per mala-comunicazione o per un po' di senso di superiorità, fatto sta che MVDP ha buttato via un'Olimpiade e forse anche una stagione intera su quella dannata passerella. 

 

Photo ©UCI MTB SwPix

 

Certo forse se non fosse apparsa la sua nemesi inglese, Pidcock, Mathieu avrebbe avuto un po' meno da sudare per stare davanti agli altri, avrebbe sentito meno la pressione mediatica e magari avrebbe fatto risultati migliori.

 

 

Ma con i se e son i ma non si fa la storia... MVDP ha fatto un 2021 da umano, andando comunque sempre forte nello short track, vedremo ora se per il 2022 si ripresenterà a bordo della sua navicella spaziale per "fulminare" ogni singolo avversario su ogni singolo tracciato. 

 

LA SWISS EPIC 

«Un frontale con un altro corridore!!!??? Dopo 20 anni di carriera ho "provato" anche questo. Oggi la nostra Swiss è finita in ospedale quando io e Fabian Rabensteiner eravamo ormai certi della vittoria».

 

Quando vai in Svizzera ti aspetti che tutto sia perfetto. In tanti anni in cui seguiamo gare in ogni parte della terra pensavamo che gli elvetici avessero un'organizzazione a prova di bomba. Precisi, pignoli, ligi al dovere, insomma perfetti.

 

 

Invece seguendo la Swiss Epic 2021 abbiamo scoperto che non è proprio così, che anche loro hanno delle lacune, il problema è che per colpa di una di quelle lacune uno dei nostri atleti più rappresentativi è stato vittima di un incidente tanto assurdo quanto disastroso. Samuele Porro, che in coppia con Fabian Rabensteiner aveva praticamente messo un bel sigillo sulla vittoria della Swiss Epic 2021 è stato coinvolto in un frontale con un altro corridore, per la precisione la seconda coppia inseguitrice, quando mancavano meno di 5 km al traguardo (se volete tutti i dettagli leggete  il nostro articolo). Scontro fortissimo, caduta, ospedale e braccio ingessato.

 

 

Il problema era che noi di PianetaMTB.it, ma credo tutti voi appassionati di Marathon italiani, avevamo riposto nel finale di stagione di Samuele grandi speranze. Un italiano praticamente in casa che sarebbe stato il suo 7° tricolore, un mondiale XCM in Italia su un tracciato perfetto per lui, una Cape Epic chiusa in al 4° posto soffrendo come pochi, insomma avrebbe potuto regalare tante, tantissime soddisfazioni e invece la "perfezione" svizzera non lo ha reso possibile.

 

Photo ©Kelvin Trautman

 

Guardiamo al 2022 con fiducia, noi i nostri pronostici in testa li abbiamo già e speriamo che tutti si avverino, perché c'è tanta Italia in quello che pensiamo. 

 

 

Altre News