CAFFEINA SI O CAFFEINA NO? IL PENSIERO DI EVIE RICHARDS

L’assunzione o meno di questa sostanza è sempre stato motivo di dibattito tra gli sportivi. La britannica Evie Richards racconta la sua esperienza.

La risposta alla domanda sul fatto che faccia bene o male assumere caffeina per uno sportivo non sempre trova gli addetti ai lavori concordi. Di studi sui pro e i contro ce ne sono a bizzeffe - basta scrivere la parola “caffeina” e “sport” su google per capire quanto sia sentito il tema - ma è sempre piacevole sentire cosa ne pensa anche un atleta di livello mondiale.

 

 

La forte Under 23 Evie Richards - nona nella recente prova di World Cup a Lenzerheide - ha detto la sua attraverso un post su Instagram, in cui ha parlato di quando e quanta ne assume.

 

La settimana prima della gara non assumo caffeina, nessun caffè e nessuna RedBull. Ho sempre fatto così, dato che questa sostanza ha un impatto negativo sul sonno - quindi immaginiamo non solo sul “prendere sonno”, ma anche sulla qualità del riposo, ndr - e sfrutto questo periodo per fare sì che il mio corpo si resetti. Poi il giorno della gara ricomincio ad assumere caffeina perché mi aiuti a svegliarmi alle 8.30. Da Junior mi ricordo di essere finita sul podio dei Campionati Europei  - nel 2016 a La Bresse, ndr - ed essere svenuta a causa dei troppi caffe e dei troppi gel assunti prima della gara; perciò ho promesso a mia madre che non avrei assunto mai più così tanta caffeina. Ora sono molto più precisa: durante il riscaldamento bevo una RedBull e mezza, che mi fornisce 120 mg di caffeina, che considero la dose corretta per me! Quindi, controlla quanta caffeina assumi durante il giorno della gara, e guarda se non ne stai assumendo troppa”.

 

 

L’assunzione di caffeina - vietata per altro fino al 2005, in quanto considerata dopante – è ampiamente dimostrato che abbia effetti positivi sulla prestazione sportiva, a patto di assumerne con criterio. Più fonti citano come valori ideali tra i 3 e i 6 mg ogni Kg del nostro peso. Evie Richard, che ne pesa 57 - fonte - ne assume circa 2 mg/Kg, quindi meno di quanto abbiamo trovato in rete. Va da sé che il quantitativo ideale non esiste: dipende infatti dal nostro metabolismo, dalla dieta che facciamo, ma anche, perché no, dalle sensazioni e dagli effetti che percepiamo sul nostro corpo. D’altronde, per molti di noi il caffè alla mattina svolge l'effetto già nel momento in cui ne respiriamo l’aroma.

 

 

La britannica - che si è sbilanciata sull’argomento anche a favore di sponsor, va detto - è arrivata al valore da lei indicato crescendo: ha imparato a conoscersi, ad osservarne gli effetti, e mettendo a punto il “setup” ideale nei minimi dettagli. D’altronde, per restare a quei livelli, ogni milligrammo - che si tratti del peso del telaio, o degli integratori assunti - può fare la differenza.

 

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