Simon Andreassen il ragazzo coccodrillo danese può diventare il futuro anti-Schurter?

Biondo, tatuato, amante dei coccodrilli e con un motore spaventoso. Andiamo a conoscere più da vicino Simonn Andreasen, il giovane danese che molti indicano come il futuro anti-Schurter.

Nella storia dei campionati del mondo cross country in mountain bike, riservati alla categoria juniores, che quest'anno a Cairns (Australia) ha incoronato il local Cameron Wright, ci sono diversi biker che hanno vinto 1 oro ed 1 argento: lo svizzero Nino Schurter, il francese Victor Koretzcky e il neozelandese Anton Cooper. Solo e soltanto uno juniores ha invece indossato la maglia iridata per 2 anni consecutivi, il giovane talento Simon Lien Andreassen.

 

 

Ha compiuto l'impresa nel 2014 a Hafjell in Norvegia e l'anno successivo sui Pirenei sul fango di Vallnord. Nel 2015 era riuscito anche nell'accoppiata mtb - ciclocross vincendo l'oro.

 

 

Se siete amanti dei segni zodiacali e dei loro significati, Simon è della Bilancia, nato il 30 settembre del 1997. È di Odense, ma da qualche anno vive a Copenhagen, capitale della Danimarca. Appena diventato maggiorenne Specialized Racing Team gli ha subito fatto firmare il contratto visto che nel giovane danese pensano di aver trovato il talento del futuro.

 

Il passaggio di categoria rappresenta sempre una difficoltà per quasi tutti gli atleti, ci vuole tempo per adattarsi ai nuovi ritmi, sia quando si passa da Junior a Under 23, sia quando si arriva infine tra gli élite. Nel 2016, con in tasca per la prima volta la tessera da U23, Andreassen pur senza nessun acuto, ma con una stagione molto regolare, aveva chiuso la Coppa del Mondo con uno splendido 4º posto assoluto, una risultato davvero stupefacente. Quest'anno, a causa di una stagione travagliata, la sua stella non ha brillato come ci si aspettava.

 

Simon Andreassen a Vallnord

 

Sfortunato fin dall'inizio, infatti il 9 aprile a Bad Säckingen una brutta caduta gli era costata un viaggio in ambulanza e qualche giorno di degenza all'ospedale, fortunatamente tante escoriazioni ma nessuna ossa rotta. Però le conseguenze di questo incidente si sono viste quando è iniziata la World Cup.

 

 

È riuscito a vincere solo una tappa, la terza in calendario a Vallnord sui Pirenei, mentre in Canada è salito sul terzo gradino del podio. In tutte le altre prove è ha sempre sofferto, come se non fosse mai riuscito a sbloccarsi a trovare il colpo di pedale magico che aveva dimostrato di possedere negli anni precedenti. 49° a Nove Mesto, non partito a Albstadt, 25° a Lenzerheide, 61° in Val di Sole. E al mondiale? Undicesimo, fuori dalla top ten. Almeno ha alzato il morale riuscendo a pilotare al sua nazionale fino all'argento nel Team Relay.

 

A fine stagione ha confessato di aver avuto problemi con la schiena che pensa di aver risolto, grazie allo Sport Therapist irlandese Gerard Hartmann.

 

 

Simon Andreassen ha due grandissime passioni: ascoltare musica, soprattuto l'hiphop di Eminem e i tatuaggi. È affascinato dai coccodrilli tanto da farseli tatuare sulla mano sinistra, ma non solo, infatti se vi ricordate nel 2016 la sua Specialized Epic, con una grafica custom realizzata da Tony Baumann davvero particolare: ricordava la pelle di un coccodrillo. A dir poco aggressiva!

 

 

A soli 20 anni è stato impegnato in prima persona nel lancio della Specialized Epic 2018. È infatti Simon Andreassen il biker utilizzato dalla multinazionale di Morgan Hill per il photo shooting del nuovo telaio da XC racing. Una cosa che gli ha portato bene, infatti l'unica vittoria di CdM 2017, nella tappa di Vallnord, è arrivata proprio in contemporanea con il lancio mondiale della nuova bici. Lui qualche giorno dopo aveva regalato ai suoi fans una grande chicca: l'allestimento della sua Epic da 9,29 kg.

 

 

La sua "faccia d'angelo" deve piacere molto alle aziende, infatti all'inizio di ottobre Simon ha prestato il suo volto anche per il lancio mondiale di un'altro prodotto, i nuovi pedali Look top di gamma da cross country, gli X-Track. I primi SPD compatibili, prodotti dai francesi. Inoltre è anche testimonial RedBull, un privilegio di pochi.

 

 

In questo periodo sta gareggiando nel ciclocross, ma non si è lasciato scappare l'occasione di allenarsi un po' sotto al caldo sole delle Baleari insieme a Jaroslav Kulhavy.

 

 

Che abbia talento nessuno lo mette in discussione, va fortissimo sui social (75.900 followers su Instagram, 61.000 su Facebook, 2.608 su Twitter) ed ha solo 20 anni, il futuro è dalla sua parte e noi speriamo sia davvero roseo. Da lui ci aspettiamo un grande 2018 e da molti è indicato come il possibile anti-Schurter. Dimenticavamo, se sentite che qualcuno lo chiama Gotse, non preoccupatevi, non si è sbagliato, è il suo nickname.

 

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