Ciclisti amatori e Pro: Bisogna guardare i km percorsi o il consumo energetico?

Il primo dell'anno avevamo pubblicato due articoli basati sul riepilogo che Strava ha fatto sull'annata 2021. Chilometri percorsi, giorni in sella e dislivello sia dei top rider che di 10 amatori di alto livello. A distanza di qualche giorno abbiamo chiesto un parere al nostro esperto Alessio Cellini che ha scritto questo interessante articolo

Chiuso il 2021, un anno che possiamo considerare "agonisticamente" normale (dopo il 2020 condizionato fortemente dalla pandemia), grazie a Strava, una delle maggiori piattaforme social ciclistiche, abbiamo le distanze totali percorse dai professionisti e dagli amatori.


Prendiamo quattro tra gli esempi più rappresentativi:

Wout Van Aert: 31.064 km (2600 km/mese, 650 km/settimana)
Samuele Porro: 24.920 km (2100 km/mese, 520 km/settimana)
Victor Koretzky: 14.854 km (1250 km/mese, 300 km/settimana)
Amatore di livello (media): 15.000 km (1250 km/mese, 300 km/settimana)

 

Notiamo differenze importanti tra gli atleti professionisti, a cosa sono dovute?

Ammesso che siano le distanze realmente percorse ovvero che sempre tutto sia stato registrato e caricato in piattaforma... va ragionato sulla specialità del ciclista e sul mezzo usato prevalentemente.

 

- Van Aert essendo un atleta top level che fa prevalentemente attività su strada e ciclocross, è giusto quindi che faccia molti chilometri con la bici da strada.

 

Strava Wout Van Aert

 

- Porro è un biker specializzato sulle lunghe distanze, anche lui fa molti chilometri e probabilmente usando molto la mountain bike il dato risulta anche un po' sottostimato (confrontato con lo stradista).

 

Dati Strava 2021 - Samuele Porro

NB: Se non l'hai ancora letto leggi il nostro articolo con i dati Strava 2021 di 10 Top Rider italiani.

 

- Koretzky è stato fino alla scorsa stagione uno specialista del cross-country, quindi è normale che i chilometri in senso assoluto siano minori rispetto ai due atleti precedenti; immaginiamo un uso prioritario della mountain bike, allenamenti anche brevi ma ad alta intensità, molto lavoro a secco e lavoro tecnico specifico, tutto questo non traspare da una analisi della sola distanza percorsa. Anche i dati di Nino Schurter seppur vecchi (2017: 5.800 km in mtb, 6.500 km su strada) non si discostano molto da quelli del francese.

 

Strava Victor Koretzky


- Infine la distanza annuale di una amatore di livello ci fa capire quanto questo parametro sia ormai non molto distante da quello di un atleta professionista, così come si è diffuso il supporto del preparatore e l'utilizzo del power-meter. A questo punto la differenza la fa la genetica, il "motore", con una selezione naturale che viene dal basso se si fanno le scelte corrette.

 

NB: Se non l'hai ancora letto leggi il nostro articolo con i dati Strava 2021 di 10 amatori italiani.

 

 

 

I chilometri percorsi indicano fedelmente il carico totale di allenamento e gara o c'è dell'altro?

La distanza percorsa è un indice aspecifico di carico, in quanto non tiene conto di molte variabili. Diciamo che valutare il carico basandosi sull'analisi stretta di questo parametro è un approccio che appartiene ad un'altra epoca, oggi abbiamo tanti dati a disposizione grazie ai quali possiamo fare valutazioni sopraffine.


Nella valutazione del carico possiamo certamente considerare la distanza percorsa, ma dobbiamo valutare nell'insieme anche:

 

- Mezzo utilizzato (in MTB, a parità di tempo e di impegno, si percorrono meno chilometri)
- Dislivello altimetrico (se maggiore diminuisce la velocità media, ma non l'impegno)
- Uscite prevalentemente in gruppo o in solitaria (in gruppo le velocità medie sono maggiori)
- Presenza o meno di attività collaterali (Run/Trail, lavoro a secco, sci di fondo, ecc..) che ovviamente non compaiono nella conta dei chilometri annuali.

 

Nino Schurter e Victor Koretzky a Albstadt

 

Esiste un parametro più preciso che possiamo considerare?

Certo. Uno dei parametri a nostro avviso più efficaci per "quantificare" il lavoro svolto dal ciclista è il consumo energetico, espresso in kJ (richiede la presenza del power-meter sulle proprie biciclette).


È calcolato in questo modo:


kJ = (Pm x t x 60 )/ 1000


NB: Pm è la potenza media espressa in Watt; t è il tempo espresso in secondi.

 

SRM PC8


Ragionare sul consumo energetico della singola seduta, del mese, della stagione intera, ci dà un'idea molto precisa del carico di lavoro svolto, e non risente di tutte le variabili indicate prima; inoltre conoscendo il costo energetico espresso in funzione del tempo delle attività collaterali praticate, possiamo con buona approssimazione quantificare il consumo ed inserirlo nel conteggio totale.


Sarà molto preciso il confronto longitudinale (con lo stesso atleta) tra le varie stagioni, se nel corso degli anni non ha avuto modificazioni importanti a livello ponderale; il confronto trasversale invece, ovvero con altri atleti, si potrà fare normalizzando il dato sul peso corporeo quindi ragionando in termini di kj/kg annuali. Esempio un atleta di 73kg da 8000 kj settimanali, 416000 kj annuali, nel confronto trasversale può dire di aver "consumato" 5700 kj/kg annuali.

 

 

 

 

Chi è il Dott. Alessio Cellini 

 

 

- Dott. Alessio Cellini

- Direttore del Centro CTM, Responsabile Area Tecnica

- Dottore in Scienze Motorie

- Dottore Magistrale in "Scienze e Tecniche dell'attività sportiva"

- Direttore Sportivo 3° livello "Categorie Internazionali", Federazione Ciclistica Italiana

- Preparatore Fisico, Federazione Ciclistica Italiana


- Maestro MTB, Federazione Ciclistica Italiana


- Sport Performance Specialist (qualifica Europea EQF 3-4-5)

 

- Slimming Specialist

 

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