Oggi, domenica 7 luglio a Les Gets prima della partenza della gara Elite maschile tutti a cambiare le gomme per cercare il giusto compromesso tra velocità e scorrimento in salita e tenuta sulle viscidissime discese ora che il terreno della sesta prova della Coppa del Mondo si stava rapidamente asciugando.
©Alessandro Di Donato
Il Cannondale Factory Team voleva rendere la gara dura fin dal principio anche sfruttando il fatto dell’assenza sia di Tom Pidcock sia quella di Nino Schurter, ma anche Victor Koretzky, quindi prima Charlie Aldridge, poi Alan Hatherly e infine Simon Andreassen hanno attaccato dal metro zero, ma sulle loro ruote c’erano entrambi i gemelli Braidot, sia Luca sia Daniele, con buoni piazzamenti sia di Juri Zanotti sia di Simone Avondetto. Insomma, l'Italia si faceva vedere in questo primo giro, ma naturalmente iniziava a mettere il naso davanti anche Mathias Fluckiger, un drago sul fango.
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E poi… e poi arriva Luca Braidot che alza il ritmo e prende in solitaria la testa della corsa. Al suo inseguimento si lanciano Alan Hatherly e Mat Fluckinger.
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All'inizio del terzo giro il terzetto di testa si consolida e iniziano le prime sfiammate tra i tre, soprattutto Flucky come sempre gareggia in modo aggressivo prendendo un sacco di rischi, con Braidot che fatica un po’ a tenere le ruote dei due.
Alle spalle di questi tre Lucas Schwarzbauer e Simon Andreassen a circa 30”, a qualche secondo da questi due un gruppetto piuttosto folto in cui ci sono Nadir Colledani, Simone Avondetto e Juri Zanotti.
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A metà gara la coppia di testa sembrava essere dentro a un ring Hatherly e Fluckiger duellavano senza esclusione di colpi, poco più dietro, a circa 30”, Luca teneva alto il ritmo difendendo un bellissimo terzo posto.
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Chi stava facendo una gran gara, non certo una sorpresa, era il campione europeo Simone Avondetto che lottava con Andreassen e Sam Gaze per il quinto posto. Un gruppetto che però si stava avvicinando paurosamente al nostro Luca Braidot.
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Nel quinto giro è arrivato l’attacco di Hatherly, proprio su un tratto tecnico che sulla carta avrebbe dovuto avvantaggiare lo svizzero, ma quell’azione ha messo ben 30” tra i due.
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Luca continuava a spingere in terza posizione riuscendo a resistere al rientro del terzetto alle sue spalle, terzetto in cui c’era anche Avondetto. Purtroppo per lui una caduta sulla passerella in legno lo ha rallentato di qualche secondo, ritrovandosi così proprio in compagnia dei sui tre inseguitori e giocarsi il terzo posto.
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A due giri dal termine Hatherly era solo al comando con oltre 1’ di vantaggio su Fluckinger che a sua volta aveva poco più di 50” sul gruppetto inseguitore sempre composto da Avondetto, Andreassen, Gaze e Braidot. I quattro lottavano davvero duramente per il terzo posto, i due più arzilli erano Avondetto e Andreassen, due giovani che si conoscono molto bene tra loro e proprio loro due hanno cercato di alzare il ritmo per staccare Gaze e Luca.
Eppure proprio Gaze, che sembrava quello con meno “benzina” nel serbatoio nel penultimo girò ha lanciato un attacco davvero devastante al gruppetto, andando in terza posizione con 8” di vantaggio su Avondetto e Andreassen, mentre Braidot rimaneva un po’ staccato all’inseguimento.
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L’ultimo giro, l’ottavo, ha regalato una dura lotta per il quarto posto, con Hatherly sempre primo, Fluckinger saldamente al secondo e Gaze terzo, ma proprio sulla prima salita dopo il traguardo, Luca Braidot si è alzato sui pedali ed ha prima raggiunto Andreassen e Avondetto, superandoli e rientrando secco su Gaze, prima di superarlo. Probabilmente si era preso il penultimo giro per "riposarsi" e lanciare l’attacco all’ultimo giro. Un attacco che fa male soprattutto ad Avondetto che non tiene la ruota di Andreassen scivola solitario al sesto posto. Ora a giocarsi il terzo posto erano in tre, ma con Avondetto che non mollava rimanendo a vista dei tre.
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Le posizioni cambiavano in maniera super veloce, ora era Andreassen ad attaccare con Braidot a ruota, dietro di poco Avondetto era rientrato su Gaze e lo aveva staccato di qualche secondo portandosi al 5° posto. Se per il primo e secondo posto era tutto tranquillo, dietro per il terzo erano fuochi d’artificio.
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Hatherly vince la sua prima gara di XCO in Coppa del Mondo, dopo aver vinto anche l’XCC venerdì, dimostrando una stato di forma impressionante proprio alla vigilia di Parigi 2024. Vittoria che inoltre gli regala anche la maglia di leader di Coppa del Mondo 2024.
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Dietro di lui Fluckiger chiude al secondo posto a 1’ che mette il silenzio sulle polemiche della sua chiamata alle Olimpiadi.
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Alla fine il terzo posto va a Simon Andreassen che batte praticamente allo sprint Luca Braidot e dietro di loro Simone Avondetto che sale per la prima volta in carriera sul podio di Coppa del Mondo Elite e forse, per la prima volta ci sono ben 2 italiani sul podio di una gara di Coppa contemporaneamente.
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Non potremmo arrivare alle Olimpiadi di Parigi 2024 con maggiore confidenza di questo magnifico podio con i nostri due alfieri al meglio della loro forma.
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Ottima gara anche per Nadir Colledani, 10°, cosa che porta l'Italia ad essere la nazione più “forte” qui a Les Gets, contando anche il 14° posto di Juri Zanotti. Molto molto bello anche il 28° postoi di Andreas Vittone che interrompe una lunga serire di sfortune per il giovanissimo valdostano.
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Alan Hatherly: “Dopo l’XCC abbiamo parlato della possibilità di fare doppietta e l’ho visualizzato nella mia testa, riuscendo poi a realizzarlo sul campo. Nei primi giri ho saggiato quanto grip c’era sulla pista e per questo non ho voluto seguire le accelerate di Fluckinger, ma mi sono stupito anche io di come non abbia risposto al mio attacco. Non posso essere più contento, per me il weekend perfetto”.
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Mathias Fluckiger: “Oggi Alan era davvero forte, io sono partito bene, ma lui era su un livello differente oggi. Sono davvero molto contento della mia gara, sono sceso dall’altitudine proprio pc prima di questo weekend e risalgo questa sera, sono ancora in piena preparazione per le olimpiadi e un podio è un bel boost per il mio stato d’animo”.
Simon Andreassen: “Oggi ho un po’ giocato di squadra perché c’era Alan davanti e quindi non ho mai spinto per rientrare su di lui, ma quando ho visto che ormai era via da solo ho iniziato a spingere per ottenere il meglio possibile, con l’ultimo giro in all-inn, entrando primo nella discesa e tenendo bene nella parte tecnica. Oggi sono più contento per la vittoria di Alan piuttosto che per il mio terzo posto perchè ci era andato così vicino tantissime volte, non riuscendo mai a conquistare la vittoria che meritava e ora finalmente ha dimostrato tutto il suo valore. Come squadra non potremmo essere più felici”.
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Luca Braidot «Gara tutt'altro che facile dove mi sono reso conto di aver fatto troppi errori. Avevo in testa una gara diversa quindi ho dovuto cambiare più volte in corsa la strategia. Nel finale stavo ancora bene, un po' di crampi che mi hanno impedito il podio, ma nel complesso mi sento ancora in crescita.»
Simone Avondetto «Sono partito abbastanza bene in seconda fila. Eravamo un gruppetto li davanti poi sono riuscito a entrare tra i rider che lottavano per il terzo posto. Io l'ultimo giro mi sono staccato poi Gaze è caduto e così sono riuscito a chiudere al quinto posto.»
Nadir Colledani «Un po' amareggiato perché se avessi osato di più probabilmente sarei potuto salire sul podio con Luca. Sono stato troppo sulla difensiva quando avrei potuto giocare meglio le mie carte. Certo è che una top ten non è affatto da buttare via, soprattutto quando si è in direzione del finale di stagione».
Commovente l'arrivo di Maxime Marotte che proprio nella sua Francia ha dato l'addio alle corse.
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ORDINE D'ARRIVO
1. Alan Hatherly (Cannondale Factory Racing) 1:23:14
2. Mathias Flückiger (Thömus Maxon) +1:31 (1:24:45)
3. Simon Andreassen (Cannondale Factory Racing) +2:02 (1:25:16)
4. Luca Braidot (Santa Cruz Rockshox Pro Team) +2:05 (1:25:19)
5. Simone Avondetto (Wilier-Vittoria Factory Team XCO) +2:19 (1:25:33)
6. Samuel Gaze (Alpecin-Deceuninck) +2:38 (1:25:52)
7. Luca Schwarzbauer (Canyon CLLCTV XCO) +2:48 (1:26:02)
8. Jofre Cullell Estapé (BH Coloma Team) +2:50 (1:26:04)
9. Antoine Philipp (Massi) +2:52 (1:26:06)
10. Nadir Colledani (Santa Cruz Rockshox Pro Team) +2:55 (1:26:09)
11. David List (Lexware Mountainbike Team) +3:20 (1:26:34)
12. Pierre De Froidmont (Orbea Factory Team) +3:26 (1:26:40)
13. Martin Vidaurre Kossmann (Specialized Factory Racing) +3:34 (1:26:48)
14. Juri Zanotti (Team BMC) +3:41 (1:26:55)
15. Thomas Litscher (Lapierre Mavic Unity) +3:50 (1:27:04)
16. Christopher Blevins (Specialized Factory Racing) +3:56 (1:27:10)
17. Julian Schelb (Stop&Go Marderabwehr MTB Team) +4:04 (1:27:18)
18. Charlie Aldridge (Cannondale Factory Racing) +4:08 (1:27:22)
19. Daniele Braidot (CS Carabinieri - Cicli Olympia) +4:18 (1:27:32)
20. Marcel Guerrini (Bixs Performance Race Team) +4:36 (1:27:50)
28. Andreas Emanuele Vittone (KTM Protek Elettrosystem) +5:40 (1:28:54)
35. Filippo Fontana (CS Carabinieri - Cicli Olympia) +7:16 (1:30:30)
37. Gioele Bertolini (KTM Protek Elettrosystem) +8:03 (1:31:17)
48. Emanuele Bocchio Vega 1:09:29
57. Alessio Agostinelli (KTM Protek Elettrosystem) +8:41 (1:10:36)