Gli 8 azzurri ci spiegano il loro mondiale, ma c'è anche il racconto del CT Celestino

Il campionato del mondo marathon si è oramai concluso da tante ore e si conoscono tutti i risultati, noi ne approfittiamo per riepilogarvi il commento degli azzurri e quello di una conoscenza dell'universo italiano delle marathon. Il "mig" russo.

 

Samuele Porro (medaglia di bronzo - Photo ©Michele Mondini): "Mondiale molto agitato. Partenza in stile cross country, ho provato a stare davanti e fortunatamente ci sono riuscito grazie anche all'aiuto degli altri ragazzi. Sulla prima salita lunga sono rimasto con Tony e nel gruppo abbiamo cercato di fare un ritmo regolare. Poi la gara è diventata molto tattica, nessuno prendeva iniziativa. La seconda salita, siccome andavamo piano, ha permesso agli inseguitori di rientrare. Poi io non sono riuscito a prendere davanti l'ultima discesa lunga e sono andati via in quattro. Io sono salito con Tony che mi ha dato una grande mano, poi nella salita ai piedi di Grächen si è staccato.

 

 

Aveva dato tutto sè stesso per aiutarmi. Poi nel muro finale sono rimasto con Valero, noi due vedevamo i primi 4. Ho staccato lo spagnolo e poi in prossimità dell'arrivo Celestino mi ha detto che potevo andare a podio perchè Medvedev era in crisi. Infatti, l'ho poi passato nell'anello finale andando a prendermi il bronzo.

 

Ci tengo a rimarcare che oggi tutta la nazionale, dopo gli ultimi avvenimenti, ci teneva a fare bene, anche per il CT". Si riferisce alla vicenda Fumagalli.

 

Mirko Celestino (CT nazionale): "Finalmente abbiamo interrotto quella che sembrava una maledizione...L'epilogo dei mondiali in Canada di XCO di fine agosto ci ha lasciato con l'amaro in bocca. Volevamo fortemente salire sul podio e devo dire che Samuele e tutta la formazione hanno corso da grande squadra. Ringrazio in particolare il lavoro di Tony Longo e Juri Ragnoli, che ha avuto diversi incidenti meccanici ma è stato bravo a risalire le posizioni e chiudere nei dieci. Sono stati bravi tutti gli azzurri. Oltre ai già citati, vorrei ricordare il 23° posto del giovanissimo Billi e la prova di Rabenstainer, costretto a fermarsi per un problema fisico."

 

 

Juri Ragnoli (6°): "Mi dispiace per come si è svolta la gara. Ho fatto una grande rimonta dopo un inconveniente tecnico che mi è costato qualche minuto, dimostrando che la gamba oggi c'era per fare un grande risultato e realizzare un sogno. Di fatto però torno a casa con un sesto posto, per questo sono deluso e rammaricato. Mi spiace molto, è stata comunque una bella esperienza perchè so di avere dato tutto me stesso per la nazionale."

 

Tony Longo (19°): "Sono soddisfatto della mia prestazione, ho fatto tutta la gara davanti fino all'80esimo km cercando di aiutare Samuele, poi sull'ultima salita ero cotto E con i crampi. Ci tenevamo a fare una medaglia come Nazionale e abbiamo raggiunto l'obiettivo, sono contento per Samuele, se l'è meritata".

 

 

Jacopo Billi (23°): "Partendo con il numero 84 sono stato costretto a partire forte cercando di non prendere troppo indietro la prima discesa... Dopodiché ho cercato di fare una gara regolare, provando a rimontare da metà corsa in poi. Porto a casa una bellissima esperienza al mio primo Mondiale, con la ciliegina sulla torta di Samuele medaglia di bronzo e un team che ha lavorato unito e determinato a partire dai corridori, da tutto lo staff e dal CT".


Michele Casagrande (41°): "Oggi per me è stata una giornata dura perchè ho capito subito che non avevo una buona condizione, nonostante ciò ho cercato di stare il più avanti possibile pronto ad aiutare i miei compagni di squadra in caso di necessità. Nelle prime due ore di gara tutto sommato non andavo poi così male ma poi nella seconda parte del mondiale ho dovuto rallentare perchè facevo fatica a respirare e mi è uscito anche il mal di schiena. Insomma, una giornata no."

 

 

Damiano Ferraro (ritirato): "Sono partito molto bene nelle prime posizioni e ho cercato di essere vicino ai nostri uomini di punta per la prima parte di corsa, che era quella più insidiosa con la lunga discesa resa molto pericolosa dalla fitta polvere che si alzava. Poi al km 60 ho alzato bandiera bianca."

 

Daniele Mensi (ritirato): "C'è poco da dire, nella prima discesa sono stato attardato da una foratura e di fatto il mio mondiale è stato compromesso fin da subito. Poi ho iniziato a recuperare ma al 50° km ho bucato una seconda volta, questa volta mi sono ritrovato con un chiodo nella gomma. A quel punto ho deciso di ritirarmi".

 

Fabian Rabensteiner (ritirato): "Oggi purtroppo non c'è stato niente da fare, non riuscivo a tenere il manubrio. Sono partito lo stesso ma già alla fine della prima discesa sentivo un fortissimo dolore alla mano. Sono riuscito ad arrivare in paese ma poi quando è iniziata la seconda discesa ho deciso di fermarmi". Sabato quasi da fermo, gli è partito l'anteriore ed è caduto picchiando con la mano. Probabilmente si è lussato un dito. Lunedì andrà a fare le lastre per vedere se ha qualche ossa rotta.

 

 

Alexey Medvedev (4° - Russia): "Io al mondiale sono sempre sfortunato. Dopo 5 chilometri sono caduto giù da un burrone. Per fortuna non è successo niente di grave ma ho perso cinque minuti. Ho fatto una grande rimonta, infatti nel finale lottavo per la medaglia. Purtroppo, all'ultimo rifornimento c'era caos e nono sono riuscito a prendere la borraccia. Per questo sono calato nel finale, mi sono venuti i crampi."

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