Che fine ha fatto Jaroslav Khulavy? Ma soprattutto, tornerà mai il campione che conosciamo? Questa è la domanda che tutti coloro che hanno a cuore la Mountain Bike si stanno ponendo in questi mesi.
Ricapitoliamo un po' i fatti: il ceco ha dominato in lungo e in largo nei primi anni del decennio, raggiungendo il picco più alto con il sogno di ogni atleta, la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Londra 2012 - la giornata che noi italiani ricordiamo per il bronzo di Marco Aurelio Fontana - ed ha saputo difendersi anche negli anni seguenti sfruttando le sue doti da biker a 360°. Marathon, Cross Country, gare a tappe - una su tutte le Cape Epic - qualsiasi cosa nel campo Off Road è stato suo terreno di caccia e di successi.
Il 2018 era terminato col divorzio dal team ufficiale Specialized - Jaro corre con una formazione tutta suo, utilizzando sempre la Specy come arma - ed il 2019 non è iniziato sotto i migliori auspici: il segnale l'abbiamo avuto proprio alla Cape Epic, dove è stato costretto al ritiro... ma non per causa sua: in Sud Africa aveva avuto un incidente il suo compagno Sam Gaze - altro di cui abbiamo ampiamente parlato - e l'annata è proseguita con le prove opache in World Cup.
Il momento più basso l'ha però toccato prima della gara di casa, quella di Nove Mesto - come lui stesso aveva dichiarato - col risultato che non si è nemmeno presentato al via.
Uno spiraglio di luce c'è stato lo scorso 20 luglio, quando ha ufficializzato via social la nuova sponsorizzazione da parte di Jaguar - che va a sostituirsi a Maserati - segno che la luce del mito non si è ancora spenta: in Repubblica Ceca è un idolo assoluto - quindi immaginate che peccato non averlo visto tra i primi nemmeno in agli Europei di Brno, dove ha chiuso 31° a 5 minuti da MVDP - e l'attenzione da parte di media e sponsor non si è affatto sopita. In Italia quanti atleti nel mondo della MTB hanno una sponsorizzazione simile?
Kulhavy è comunque tornato nel circus mondiale in Val di Sole: partito col numero 103 è risalito fino alle 63. Una prestazione passata praticamente nell'anonimato - segno anche che il livello in Coppa è molto alto - e per quanto un atleta come Jaro abbia le ruote grasse nel DNA, serva anche altro per andare forte, la testa in primis.
Ora non resta che vedere il futuro: nell'immediato sappiamo essere in direzione Lenzerheide - è nella Entry List, il che non significa automaticamente vederlo al via- il resto sono solo congetture. Uno con la sua fame di vittorie e col suo palmares, può accettare di stare nelle retrovie?