Nell'Oglio Chiese debutta la categoria Single Speed

Marco "joda" Nicoletti, spiega che cos'è il Single Speed. Si partirà il 6 maggio da Gottolengo, solo sette prove, una diversa dall' altra. Epilogo il 16 settembre a Carpenedolo. Coinvolte Brescia, Mantova e Cremona.

Il nuovo Oglio - Chiese Limited Edition sembra piacere davvero. Già numerose le iscrizione pervenute in segreteria. Sarà la nuova formula di 7 gare, una diversa dall'altra, sarà l'omaggio di una maglia personalizzata con il proprio nome e numero, sarà l'aumento del numero di premiati, ma la nuova formula a fatto breccia nel cuore, anzi nelle gambe di molti bikers. Una cosa è certa, con la nuova edizione sarà tolta la monotonia: nei percorsi (tutti diversi in tipologia e lunghezza), nelle gare (serali, medio fondo, cronometro, piatte, su e giù) e forse anche nei risultati (proprio per questa diversità di gare), tutto ciò per rendere molto più stimolante il circuito.

 

Il direttivo dell' Oglio - Chiese sarà presente con il gazebo alla tappa di apertura del River Marathon Cup dove sarà direttamente possibile sottoscrivere l'abbonamento.

 

Tra le novità del circuito la più interessante è sicuramente l'inserimento della categoria Single Speed, un particolare tipo di mountain bike dotata di un solo rapporto che, con l'avvento in massa elle 29", ha avuto una maggior diffusione. Per approfondire meglio questo "mondo", abbiamo chiesto spiegazioni ad un esperto di questo movimento: Marco Nicoletti, meccanico di biciclette in Val d'Aosta, in giro per il web meglio conosciuto con il nickname Yoda. Autore di molte imprese in Single Speed (inimagginabili...), forte atleta con vittorie e piazzamenti alle spalle, ma soprattutto grandissimo praticante ed appassionato di SS.

 

Marco, quali sono le caratteristiche (tecniche) principali di una bici SS?
"La semplicità innanzi tutto. La singlespeed nasce come estrema semplificazione del concetto di mtb, eliminando tutto ciò che non sia strettamente necessario per far avanzare il mezzo. Col tempo si è evoluta e si è arrivati ad un prodotto specifico super prestante, leggero, rigido e che sappia trasmettere a terra tutta la potenza necessaria per avanzare il più in fretta possibile.  Una singlespeed nativa dovrà avere dei sistemi di tensionamento della catena per permettere di avere sempre la giusta tensione e scongiurare cadute di catena (dannose in situazione sotto sforzo estremo). Questi sistemi possono essere applicati sulla scatola del movimento centrale (per mezzo di un eccentrico) o sui forcellini (utilizzando dei forcellini a scorrimento orizzontale). Ovviamente si possono convertire tutti i tipi di bicicletta, con appositi tensionatori da applicare al posto del deragliatore posteriore."

 

Perchè usare una SS quando esistono le bici con ottimi cambi che ti permettono di affrontare salite e discese?  "Il mio motto è "singlespeed is stupid" ed in effetti un pò vero lo è. Può sembrare da masochisti non poter disporre di una vasta serie di rapporti per scalare le montagne, ma una volta assaporata la sensazione di farcela solo ed esclusivamente con la sola forza delle proprie gambe, senza nessunissimo tipo di ausilio, la soddisfazione diventa esagerata!  La singlespeed regala emozioni, questo è indubbio. Inoltre usata come metodo di allenamento aiuta in maniera incredibile a migliorare la tecnica, vi spiego il perchè:


- Condizione 1: salita estrema al limite della praticabilità. Con i cambi si tende a mettere un rapporto molto agile, a frullare con le gambe ma senza in realtà riuscire a sviluppare una velocità necessaria al superamento degli ostacoli più grossi. Inesorabilmente ci si pianterà! Con una singlespeed, invece, salendo "al rallentatore" e con una cadenza molto bassa, si ha l'obbligo di leggere il terreno in maniera molto attenta, studiando ogni millimetro di terreno su cui andremo a posare le ruote, per scongiurare slittamenti e perdite di aderenza. Gli ostacoli più grandi li passeremo con la doti di guida, sfruttando il bagaglio tecnico che ogni vero biker dovrebbe portare con se (e che purtroppo sempre in meno possiedono...) Incredibilmente, per molti, ma non per un singlespeeder convinto, la grossa differenza la si fa infatti in salita! in 3 anni di gare endurance in singlespeed non mi è praticamente mai capitato di essere superato in salita da un biker con bicicletta "cambio dotata".


- Condizione 2: discesa. Ecco lo spauracchio del singlespeeder alle prime armi ... perchè? In discesa una singlespeed non si rilancia! Da ciò l'obbligo affinare la propria tecnica in modo da imparare a lasciar correre la bicicletta il più possibile. Troveremo il coraggio di non usare i freni per quelle inutili "frenate psicologiche" che tempestano abitualmente le nostre discese per poi obbligarci a rilanciare continuamente. un buon singlespeeder è, generalmente un ottimo discesista!.


In linea di massima, quindi, una singlespeed usata in allenamento ci aiuterà a sviluppare un miglior colpo d'occhio, una miglior tecnica, una maggior potenza massimale (pensate alle salite più ripide mediamente affrontate con un rapporto "medio") e allo stesso tempo a sviluppare un sacco di agilità (con lo stesso rapporto dovremo arrivare a cadenze inimmaginabili per sviluppare velocità). Non voglio spaventare nessuno dicendo a che livelli di cadenza di picco si possa arrivare con una singlespeed anche perchè è molto soggettivo, ma posso assicurarvi che, una volta provato e verificato, dando un'occhiata ai valori potreste rimanere impressionati!"

 

Mi sembra di capire che sia la semplicità la caratteristica principale, ma per una circuito di gare come quelle dell'Oglio-Chiese che rapporti all'anteriore e al posteriore consiglieresti ? "Non conosco nello specifico la tipologia di questi percorsi, ma vorrei divagare un attimo: io associo la singlespeed a lunghe salite e ad altrettante lunghe discese. Non amo percorsi con troppe differenze altimetriche come ad esempio salite di media lunghezza seguite da lunghi piattoni, in quanto l'essere sprovvisti dei cambi in questi casi diventa un handicap (a parte sulle distanze superiore alle 8-12 ore, dove l'handicap si riduce fino quasi a diventare un reale vantaggio, aiutando il biker a mantenere una velocità "di crociera pre-impostata" ed evitando errori di passo che potrebbero divenire "fatali" col passare delle ore).


Ritornando al discorso rapporti: su percorsi pianeggianti, con una bici con ruote da 29" (ormai quasi la regola per le singlespeed) un rapporto di partenza di 2:1 (ad esempio 32-16 o 36-18) può essere perfetto per percorrenze lunghe (in genere in una 6h pianeggiante come la 6h Urcis, dove io utilizzo un 36-16 quando sono in forma!) mentre per gare corte si può anche scendere di uno-due denti sul pignone posteriore.


Fondamentale per un singlespeeder che volesse essere competitivo, è di conoscere bene  il percorso per poter scegliere il giusto rapporto da utilizzare. Se si  è in dubbio tra due rapportature, scegliete sempre quella più agile! Alcuni miei amici, alle gare endurance, quando devono scegliere il rapporto per la gara, vengono spesso da me per poi aggiungere uno-due denti al pignone posteriore, consci del fatto che la mia esperienza in merito, e la mia passione per "i rapportoni" siano ormai dati abbastanza sicuri su cui regolarsi!
"

 

Per il circuito Oglio - Chiese Challenge che inizierà domenica 6 maggio a Gottolengo (BS), l'azienda mantovana TITICI metterà a disposizione una bici Single Speed da poter provare.

 

Il sito www.oglio-chiese.it è stato rinnovato e presenta già tutte le principali novità.

 

Il calendario


6/5/2012 Green Bike  Gottolengo BS
27/5/2012 Giro delle Tre Fosse - Cronometro individuale - Casalromano MN
17/6/2012 Memorial Sorriso - Mezzana di Calvisano BS
29/6/2012 Carpen Bike Night . Carpenedolo BS
22/7/2012 Mediofondo - 6ª tappa Oglio Chiese Challenge GF Visano BS ITA
26/8/2012 Tra i boschi del Po  -  Casalmaggiore CR
16/9/2012 Trofeo Magri Gomme - Carpenedolo BS

 

Altre News