A prima vista l'Orbea Oiz sembra praticamente identica alla versione precedente, ma in realtà la Oiz presenta un telaio completamente rivisto. Ha più corsa, 120 millimetri, e la geometria ha ricevuto un aggiornamento significativo.
Nonostante la corsa maggiorata non è una downcountry, tutt’altro, è una MTB da XCO racing progettata per essere una bici da Coppa del Mondo, ma la nuova Oiz sembra aver ampliato le sue capacità per affrontare i moderni percorsi XCO (quelli che qualcuno definisce “enduro”, noi li definiamo “fighissimi”) rendendola allo stesso tempo più attraente anche per i chi non vuole gareggiare, ma cerca un mezzo reattivo e capace per le domeniche a “gas aperto” con i Bro, un po’ come successo in una folle domenica ...
120 E STO!
Orbea è il secondo top brand a definire il suo mezzo da gara cross-country con 120mm di escursione, anteriore e posteriore. Come Scott, con la sua Spark RC, Orbea è fermamente convinta che questa escursione, unita a una geometria racing, rappresenti la formula ideale per le gare, lasciando i 100mm agli altri.
La geometria è cambiata rispetto alla bici della generazione precedente, con 2 gradi di ampliamento dell'angolo di sterzo passando dai 68/69° precedenti ai 67° attuali, circa 25 mm sono stati aggiunti al Reach (450 mm per la taglia M quando prima era 425 mm per la 120mm), l'angolo sella verticalizzato di circa 1,5 gradi (76.5°) e un movimento centrale più basso (333 mm da terra e con un drop di 42mm)
Queste quote non la rendono la bici da cross country più radicale sul mercato, diremmo bilanciata, ma in termini di geometria è sicuramente all'avanguardia.
COSA È CAMBIATO NELL’ORBEA OIZ 2023?
L'Orbea Oiz continua a basarsi su due concetti fondamentali, essere super-leggera e veloce, con una grande attenzione all'efficienza della pedalata.
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PREZZO E SPECIFICHE DELL'ORBEA OIZ M-TEAM 2023
Con tre diversi telai, ci sono ben 11 varianti di Orbea Oiz per il 2023.
Per le specifiche e i prezzi di tutti i modelli, consulta il nostro articolo: ORBEA OIZ 2023: TUTTE LE VERSIONI CON I PREZZI
Noi abbiamo testato la Orbea Oiz M-Team, top di gamma con cambio Shimano XTR, prezzo di 7.999 euro e il peso di 10.5 kg
Telaio: In carbonio OMX
Forcella: Fox 34 Float SC Factory 120 FIT4
Ammortizzatore: Fox i-line DPS Factory 120mm
Cambio: Shimano XTR M9100
Guarnitura: Shimano XTR M9100, 34t
Pacco pignoni: Shimano XTR M9100, 10-51t
Freni: Shimano XTR M9100
Ruote: OQUO Mountain Performance MP30Team Carbon
Copertoni: Maxxis Rekon Race 29x2.40" WT 120 TPI
Manubrio: OC MP10 Mountain Performance Carbon, 760 mm, Sweep 9°
Tubo sella: Telescopico Fox Transfer SL Factory Kashima
Sella: Selle Italia SLR Boost
Prezzo: 7.999 euro
QUANTO PESA LA ORBEA OIZ M-TEAM 2023?
La Orbea Oiz M-Team in taglia M sulla nostra bilancia ha fatto segnare 10.5 kg.
TAGLIA E SET-UP
Con un Reach da 450 mm in taglia M siamo andati piuttosto decisi sulla media, per i 178cm del nostro tester (altezza sella 74.5) è risultata perfetta e non avremmo voluto fare modifiche alla posizione in sella oppure togliere spacers sotto al manubrio.
Se pensate che una forcella da 120mm e un angolo piantone da 76.5° facciano avvertire una posizione in sella alta all’anteriore, non è il caso della Oiz questo perché il Reach abbondante e il movimento centrale basso posizionano il pilota dentro il telaio, inoltre Orbea ha progettato la serie sterzo superiore in modo che sia collocatata all'interno di una rientranza nel tubo sterzo e, insieme all'attacco manubrio da -10° e al manubrio 0 rise, il peso è ben posizionato in avanti e in basso.
Sulla Orbea Oiz M-Team che abbiamo testato, come tutte le Oiz 2023, sia forcella, sia ammortizzatore sono collegati al comando Squidlock che consente di modificare la compressione delle sospensioni su tre posizioni: Aperto, Intermedio e Bloccato.
Orbea consiglia di impostare l'ammortizzatore con un SAG del 20-25% e fornisce anche le pressioni suggerite e impostazioni base di set-up. Abbiamo trovato che le raccomandazioni sulla pressione dell'aria fossero esatte. Per il peso di 70 kg abbiamo messo circa 170 psi nell'ammortizzatore Fox Float DPS, con un SAG corretto, regolando il rebound a 6 click su 14 totali.
Abbiamo settato la forcella Fox 34 Step-Cast con uno spacer interno e circa 75 psi con rebound a metà, 10 click.
Con in Maxxis Rekon Race da 2,4 pollici (che non sono i copertoni preferiti del tester), sui cerchi in carbonio OQUO larghi 30 mm, siamo scesi di pressione per trovare il giusto feeling, 1.2 bar anteriore e 1.4 posteriore, ma abbiamo sempre avuto un po’ l’impressione di avere gomme un po’ troppo gonfie, con gli inserti abbiamo potuto osare un po’ di più, anche perchè abbiamo pedalato in periodo invernale e i Rekon non sono certo l’ideale per il terreno bagnato e viscido.
IN SALITA
Lo schema di sospensione della Orbea Oiz fin da subito è stato davvero efficiente in salita, anche in modalità Open, il bobbing è minimo finché non ti alzi in piedi sui pedali, ma se si spinge da seduti si sente la sospensione che copia il terreno, con poca dispersione di potenza, naturalmente abbiamo utilizzato la modalità intermedia sulla maggior parte delle salite, ma anche nei tratti mangia&bevi dove per spingere forte serve reattività.
Nei tratti stretti e tortuosi l'ammortizzatore più rigido spinge maggiormente sulla forcella per rendere più rapido lo sterzo. Nei singletrack fluidi, in questa impostazione, si può sfruttare appieno la rigidezza del telaio in carbonio per schizzare da una curva all’altra.
La posizione “tutto chiuso” rende la bici davvero molto molto rigida, quasi troppo per i gusti del tester, perfetta per l’asfalto e per eventuali sprint per il risultato, ma per tutto il resto fin troppo granitica, ma forse è proprio ciò che piace agli amatori italiani.
Per impostazione predefinita lo Squidlock è Push-to-open, quindi bisogna spingere tutto in fondo per aprire, non è il funzionamento più intuitivo e avrei preferito un push-to-lock, ma basta prenderci la mano. Come già detto lo Squidlock è uno tra i comandi più comodi da usare e non mi sono mai trovato a colpirlo involontariamente.
Nonostante il reach aumentato anche sulle salite tecniche si riesce a gestire la bici molto facilmente, c'è ampio spazio per muoversi avanti e indietro per regolare i pesi, la trazione e la direzione. Anche sul ripido tecnico si riesce a salire con il posteriore ben attaccato a terra senza dover dare troppo di reni per superare gli ostacoli.
IN DISCESA
Quando poi abbiamo aperto tutte le sospensioni della Orbea Oiz 2023 siamo stati in grado di sfruttare l'intera corsa, ma senza andare bottom out anche negli impatti più importanti (nel limite del XC), il che dimostra quanto Orbea sia riuscita a regolare bene il rapporto di leva e l'ammortizzatore di piccolo volume.
Con 120 mm di escursione a disposizione, l'Oiz offre un margine di errore maggiore che consente di spingere abbastanza forte in discesa. Anche la geometria gioca un ruolo importante nella guida e la Orbea Oiz, con il movimento centrale basso e il passo lungo, ispira. Si capisce però di essere su una bici da XC, non è “rilassata” come la Canyon Lux Trail, è una bici da gara e va guidata come tale, serve spingere bene sull’anteriore per mantenerla ben attaccata al terreno, se ci si rilassa l’anteriore tende un po’ a scappare via, anche per il fatto che la bici è davvero leggera.
Tutto il posteriore fornisce molto assorbimento, anzi crediamo che un amatore nostrano potrebbe trovare quasi fin troppo “morbido” il posteriore. Se confrontato con altre mtb di pari livello, il carattere della Orbea Oiz è più morbido e sensibile, anche se abbiamo notato un po’ di nervosismo al posteriore sui sentieri rocciosi, questo perché il nuovo carro ha una rigidità davvero elevata.
Non è estremamente reattiva come la Epic World Cup o la Trek Supercaliber Gen2, ma più il percorso diventa accidentato, più il vantaggio torna a favore della Oiz. Molto utile fare un bel set-up al posteriore per avere un ammortizzatore aperto sensibile e che segue tanto il terreno per sfruttare al massimo il potenziale del tre posizioni e ottenere il meglio in salita e nei tratti pedalati.
COSA CAMBIEREMMO?
Chi ha provato la Oiz cambierebbe le gomme, nonostante le Maxxis Rekon Race siano davvero scorrevoli, non sono le più apprezzate dal tester, ma questo è un dato puramente personale. Tutto il resto si è rivelato all’altezza delle aspettative.
Sappiamo che qualcuno non trova comodo lo Squidlock, ma noi lo usiamo da tempo anche su altre bici e rimane uno dei migliori comandi remoti, ma soprattutto uno dei pochissimi che riesce a integrare comandi della sospensione e comando del reggisella telescopico. Metteremmo le sospensioni push-to-lock, quindi al contrario di come sono ora.
A CHI LA CONSIGLIAMO
La Orbea Oiz 2023 è quindi davvero la migliore XC bike del mercato? Per noi è tra le prime 5, di sicuro si gioca lo scettro della più equilibrata insieme alla Santa Cruz Blur, e il carattere delle due bici lo abbiamo trovato molto simile, ma con la Blur che è di serie da 100mm.
La Oiz, nonostante gli aggiornamenti alla geometria e al travel, ha un feeling XC piuttosto classico, ma con capacità e versatilità aumentate rispetto al modello precedente.
Questa bici è perfetta per i percorsi XC tecnici e le Granfondo, offrendo una guida più fluida con maggiore controllo. Grazie al passo più lungo e l'angolo di sterzo più aperto, la Oiz dona un notevole grado di sicurezza nelle discese, permettendoti di spingerla senza difficoltà al limite delle tue capacità.
L’Orbea Oiz non è esclusivamente una bici da gara (stile Specialized Epic WC o Trek Supercaliber), si trova anche a suo agio in un utilizzo più rilassato, per chi cerca una mountainbike performante per le lunghe pedalate senza l’assillo del cronometro o degli avversari.
La metteremmo sullo stesso piano della Scott Spark RC, anche se con una posizione di guida molto diversa e più tradizionale, ma una mtb xc pura con un occhio al divertimento lontano dai fettucciati di gara… e con un prezzo leggermente inferiore alle competitor.
