Dici Orbea Alma e pensi a uno dei nomi storici nel mondo delle hardtail da cross country. Una bici che ha contribuito alla crescita del brand basco, ma che negli ultimi anni era rimasta un po' ai margini del mercato, sovrastata dallo strapotere della full suspended Oiz, la 120 mm a cui è difficile trovare difetti e che ha letteralmente spopolato tra gli amanti delle escursioni corte.
In questo 2025 Orbea ha però voluto rilanciare in grande stile la sua hardtail Alma e lo ha fatto prima di tutto con un telaio unico, ed anche divisivo, ma soprattutto lo ha fatto portando l'anima della Oiz su una hardtail.
La nuova Orbea Alma infatti è una hardtail che gioca a fare la full suspended, donando una facilità di guida, soprattutto in discesa che ha davvero pochi, diremmo pochissimi rivali, nel mondo della HT. Completamente all'opposto della Mondraker Podium RR SL, ma chi sale in sella a queste due bici cerca cose completamente diverse e, forse, all'uno non piacerebbe al bici dell'altro.
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EVOLUZIONE TECNICA E NUOVO APPROCCIO PROGETTUALE
Orbea ha scelto di non abbandonare la categoria hardtail, anzi, ci punta con decisione, dimostrando che una bici rigida può ancora avere molto da dire anche nel moderno panorama XC dominato dalle full. Per farlo, però, ha dovuto affrontare sfide ingegneristiche non banali e fare almeno una concessione importante rispetto alla versione precedente della Alma.
Il cuore della nuova Alma è l'innovativo sistema X-Fader, una soluzione strutturale visibile nella zona bassa del tubo sella. Questa particolare forma consente di recuperare la flessibilità verticale che si era persa passando dai vecchi reggisella da 27,2 mm ai più robusti (ma più rigidi) 31,6 mm, oggi necessari per integrare i moderni telescopici. Orbea ha spostato la zona di flessione dal reggisella alla parte inferiore del tubo piantone, mantenendo così una buona capacità di assorbimento delle vibrazioni senza dover sacrificare la compatibilità con i dropper post.
GEOMETRIE AGGIORNATE E SOSPENSIONI MODERNE
Rispetto alla Alma precedente, la versione 2025 guadagna un angolo di sterzo più aperto (67º), uno stack più alto, un reach leggermente allungato (640mm in taglia L) e una forcella da 110 mm di serie, compatibile anche con quelle da 120 mm. Ne risulta una bici più stabile in discesa e confortevole sui percorsi tecnici, pur mantenendo un'anima da scalatrice reattiva. La reattività è data dal carro super corto, 425mm, e dal tubo piantone ben verticale, ma non esagerato, 75.5°.
Dal punto di vista della guida, la Alma 2025 appare più bilanciata e moderna, con una geometria che riesce a essere stabile nei tratti veloci ma anche rapida nei rilanci, senza quella sensazione "piatta" che a volte caratterizza le hardtail troppo racing.
UN SOLO TIPO DI CARBONIO, SEI ALLESTIMENTI
Per semplificare la gamma e renderla più accessibile, Orbea ha deciso di utilizzare un solo tipo di carbonio per tutta la nuova serie Alma, eliminando la distinzione tra OMX e OMR. Il telaio, realizzato in carbonio OMR, pesa 1080 grammi in taglia M: non leggerissimo come l'OMX da 830 g, ma comunque in linea con i competitor. I modelli vanno dalla M50 (2.000 €) fino alla M-LTD (8.590 €), noi abbiamo provato la M-Pro, terzo allestimento a partire dall'alto, da 4.700 euro.
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ORBEA ALMA M-PRO IN TEST
Qui in redazione abbiamo messo in test è la Orbea Alma M-Pro 2025, l'allestimento di medio/alto gamma, nella versione con ruote Oquo Performance MP30 TEAM e reggisella telescopico da 100mm, cosa che alza il prezzo da 3.999 euro della M-pro base a 4.707 euro.
Telaio: Orbea Alma Carbon, Boost 12x148, Internal cable routing
Forcella: RockShox SID SL Select 110 DebonAir+ RL 2-Position 15X110
Blocco remoto: Rock Shox OneLoc
Cambio: Sram GX Eagle AXS
Guarnitura: Sram GX Eagle DUB 32t
Cassetta: Sram GX-1275 Eagle 10-52t
Freni: Shimano M6100
Manubrio: OC Mountain Performance MP10 Carbon, 760mm
Ruote: Oquo Mountain Performance MP30TEAM
Pneumatico: Pirelli Scorpion XC RC 2.40" 120TPI ProWall/TLR
Reggisella: OC Mountain Control MP10, 31.6mm, Dropper, Travel 100mm
Sella: Prologo Nago R4 Tirox rails size 137mm
Prezzo: 4.707 euro
Peso: 10.17 kg in taglia L
PRIMO CONTATTO
La prima cosa da dire è che dal vivo l'X-Fader è meno invasivo che in fotografia, la Alma risulta nel suo complesso piuttosto armoniosa, anche se è un design molto divisivo e che più di qualcuno fatica a digerire. Quello che invece si digerisce molto bene è fin da subito la posizione in sella, non particolarmente racing, ma comunque ben avanzata.
Da sottolineare come noi abbiamo provato una taglia L, che all'inizio ci sembrava un po' grande per i nostri 178 cm di altezza, ed infatti è un po' al limite visto che Orbea consiglia la large da 178 a 190 cm, ma con il passare del tempo ci siamo invece abituati al Reach da 460mm e attacco manubrio da 90mm, trovandoci molto bene in sella soprattutto molto stabili in discesa. Salendo di taglia sicuramente la bici ha un carattere un po' più rilassato, ideale per chi vuole fare giri lunghi senza l'assillo del cronometro, mentre per chi vuole gareggiare meglio stare su una taglia leggermente più piccola, in modo da aggiungere reattività e togliere peso.
QUANTO PESA?
Parlando di peso la Orbea Alma M-Pro 2025 nella sua configurazione standard ha fatto segnare un peso di circa 10.15 kg, in taglia L, non un peso record per una hardtail, ma il progetto Alma ha abbandonato il concetto di "iper-light" per concentrarsi sulla guida.
Come avrete sicuramente visto abbiamo scelto la Alma come laboratorio per testare alcuni componenti, andando a cambiare il reparto freni, anche perchè gli Shimano M6100 sono un po' debolucci, con i nuovi Sram Motive e così anche il reggisella OC sostituito con il nuovo RockShox Reverb AXS.
Cambio sella dove alla Prologo Nago R4 abbiamo preferito una Prologo Dimension AGX, più adatta al fondoschiena del nostro tester. Così montata il peso è rimasto praticamente invariato, ma guardando la componentistica non si fatica a pensare di poter arrivare senza troppa difficoltà sotto i 9 kg.
Come tutte le biciclette XC e gravel qui a PianetaMTB.it abbiamo testato questo modello sfruttando le informazioni sulla potenza grazie ai pedali SRM X-Power. Questi pedali ci danno la possibilità di essere spostati facilmente da una bicicletta all'altra in modo da avere sempre lo stesso dato relativo alla potenza, un dato costante che non cambia al cambiare delle biciclette, cosa che non potremmo fare con un powermeter classico allo spider.
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SENSAZIONI DI GUIDA: RIGIDITÀ E CONTROLLO, MA CON UN'ANIMA PIÙ GENTILE
Una volta presa confidenza con la bici si sente il cuore della Alma 2025 che conserva quella reattività tipica delle hardtail pure, ma lo fa con una grande compostezza. Quando si spinge sui pedali si percepisce la trasmissione della potenza: il triangolo anteriore e quello posteriore sono un blocco unico, che restituisce ogni watt alle ruote, non c'è nessun affondamento dato dall'X-Fader. In salita la bici "scatta" sotto le gambe, è viva, pronta, ma per nulla nervosa, sembra sempre su un binario, attaccata al terreno e molto molto predittiva.
Tuttavia, è nelle situazioni più tecniche che l'anima nascosta si fa sentire. Il lavoro dell'X-Fader non è appariscente, ma si percepisce chiaramente su fondi smossi, radici e tratti sconnessi. Non è una sospensione, ovviamente, ma riduce quella sensazione di rigidità estrema che in passato poteva rendere faticose le lunghe uscite su terreni meno levigati. La bici "fluttua" sotto il biker, smorza le vibrazioni senza penalizzare il trasferimento di energia. In parole semplici: la Alma 2025 è più confortevole.
In discesa, la nuova Alma dà il meglio di sé se condotta con decisione. La geometria più aperta rende la guida più sicura, la ruota anteriore sembra sempre piantata al suolo e la sensazione di stabilità aumenta con la velocità. Non è una full, ovviamente, ma nel suo essere una hardtail la Alma 2025 offre un comportamento che strizza l'occhio a chi vuole guidare da full. Se avete mai guidato una Oiz in discesa troverete tanta similarità di comportamento, anche senza la presenza della sospensione.
Per chi cerca una bici agile, precisa e pronta a danzare tra curve strette e cambi di direzione veloci. È una mountain bike hardtail che premia le traiettorie pulite, ma allo stesso tempo perdona qualche imprecisione grazie all'equilibrio complessivo del progetto.
Su trail lunghi, con fondo vario e dislivelli importanti, la nuova Alma si comporta con una sorprendente maturità. La bici ha una capacità quasi camaleontica di adattarsi al ritmo del rider: se si vuole spingere, risponde con prontezza e precisione; se si vuole andare in chill, si lascia guidare con morbidezza e controllo. Nei passaggi stretti tra le rocce o nelle curve in contropendenza, il telaio segue la linea con obbedienza, mentre nei rilanci la spinta è diretta, anche se non brutale.
L'avanzamento del carro posteriore e la posizione centrale del biker facilitano un ottimo bilanciamento, riducendo la sensazione di incertezza che a volte accompagna le hardtail in discesa. Non serve guidarla troppo in avanti, anche se quando si mette la modalità "aggressive" la risposta è molto convincente. Il grip è costante anche su fondi instabili, e la ruota posteriore sembra restare bene a contatto col terreno, non slitta troppo, ma serve comunque la capacità di gestire bene i pesi perchè non c'è la sospensione che fa il lavoro al posto nostro.
Sui singletrack più tecnici, il telaio risponde sempre in modo coerente, senza incertezze, e la sensazione è quella di avere sotto le mani uno strumento ben tarato per l'XC moderno. La rigidità del carro aiuta a pompare nei tratti flow, mentre in appoggio la bici tiene la linea con solidità. In curva l'anteriore resta incollato e preciso, merito anche della forcella da 110 mm e delle gomme Pirelli Scorpion XC, ben calibrate per questo tipo di utilizzo.
Chi proviene da una full si accorgerà subito della differenza, ma non sentirà più così forte la mancanza della sospensione posteriore. In breve, è una bici che restituisce molto più di quanto prometta su carta.
COMPONENTISTICA OC: FATTA IN CASA, FATTA BENE
Orbea monta sulla Alma molti componenti realizzati direttamente e marchiati OC, primo fra tutto il comando remoto Squidlock che ora con sole due leve comanda sia sospensioni sia dropper post. Il design è decisamente migliore rispetto alla maggior parte dei remoti in commercio. La cosa che abbiamo trovato non ideale è la forza che serve per sbloccare le sospensioni. Bisogna spingere davvero tanto col pollice, cosa che può causare fastidio e affaticamento, un rilascio più fluido e leggero sarebbe meglio.
Parlando di estetica anche il manubrio integrato in carbonio OC è davvero bello, molto semplice, ma efficace ha un backsweep particolare che porta a doversi abituare nelle prime pedalate, ma dal punto di vista della posizione è molto buono e anche l'assorbimento delle vibrazioni, fondamentale su una ht, non è niente male. Non è il più leggero sul mercato, ma abbiamo capito che la nuova Alma non guarda troppo a quel dato. Ottima la gestione dei cavi e a noi è piaciuto molto il fatto che sia già predisposta di serie per supporti GPS.
A CHI LA CONSIGLIAMO
Se con la Mondraker Podium RR SL avevamo detto che era una front pensata per chi non cerca mezze misure, la Orbea Alma è invece proprio quello, una front per chi non vuole una front.
È una bici pensata per chi cerca prestazioni concrete in salita, ma non vuole sentirsi limitato nei tratti più tecnici in discesa, dove spesso le front pagano pegno rispetto alle sorelle full. Non si ha mai quella fastidiosa sensazione di alleggerimento dell'avantreno tipica di alcune front leggere, e questo si traduce in una maneggevolezza sorprendente alle basse velocità: indirizzare la bici verso la linea più pulita diventa facile anche nei passaggi più tecnici.
L'Orbea Alma M-Pro potremmo definirla una hardtail per il rider moderno che non cerca la leggerezza a tutti i costi, ma piuttosto un pacchetto equilibrato, efficace in salita e sorprendentemente permissivo in discesa. Una front adatta a chi affronta percorsi tecnici ma vuole comunque pedalare con efficacia sui tratti pedalati.
Non è pensata per chi cerca l'ultimo grammo risparmiato, ma per chi vuole una hardtail che si comporti bene in ogni situazione, anche quando il gioco si fa duro. Orbea ha fatto l'inverso di Trek che con la nuova Procaliber è andata un po' più verso il mondo racing, qui con la Alma Orbea ha invece salutato una delle hardtail più hardcore per trasformarla in una bici molto più accomodante e facile, diremmo anche divertente.
Una bici da considerare se si cerca una rigida capace, tecnica e con una forte personalità, dentro e fuori dai sentieri. Bella per gareggiare su tracciati anche tecnici, per le GranFondo e, perchè no, qualche Marathon, se non si fa troppo caso a quel chiletto in più, ma si preferisce sverniciare, a patto di avere manico, qualche full suspended in discesa.
Per informazioni: orbea.com