SHORT TEST TREK TOP FUEL 9.9 XX1 2020. L’ABBIAMO GIÀ PROVATA

Pochi giorni prima del Bike Festival siamo stati tra i pochi che hanno potuto fare una breve ride in sella alla nuova full suspended da 120mm. Vi raccontiamo le nostre prime impressioni.

Pochi giorni prima del FSA Bike Festival Garda Trentino, Trek Italia ci ha invitato nella zona delle Terme di Comano, poco sopra il Lago di Garda, per un breve test ride della nuova Trek Top Fuel 9.9 XX1 2020Insieme a noi c'erano due donne che hanno fatto e stanno facendo la storia della mountain bike: Paola Pezzo e Jolanda Neff.

 

 

Di tutte le caratteristiche della nuova Trek Top Fuel 2020 vi abbiamo già ampiamente parlato ieri nell'articolo di presentazione che potete leggere qui.

 

 

Per nostra fortuna avevamo effettuato un test della "vecchia" Top Fuel 9.8 SL ad inizio anno (qui potete leggere l'articolo) avevamo quindi nelle gambe ancora ben chiaro il feeling che quella bicicletta ci aveva donato e lo abbiamo potuto mettere a confronto direttamente durante la short ride fatta in sella alla Top Fuel 2020.

 

PRIME SENSAZIONI: COMPATTEZZA

Trek a nostra disposizione ha messo una Top Fuel 9.9 XX1 nell'interessante taglia intermedia, proposta già sulla Procaliber, M/L, perfetta per chi come il nostro tester da sempre è a metà strada tra la Media e la Large (177cm di statura con sella a 75cm). Regolata la sella, fatta la pressione alle coperture (da 2.4") e regolata la posizione di manubrio e freni eccoci pronti ad attaccare le tacchette e fare le prime pedalate sulla Trek Top Fuel 2020.

 


Ci aspettavamo di ritrovare una posizione piuttosto simile alla Fuel 9.8 SL, invece nonostante la taglia leggermente più grande e il reach allungato ci sembra di essere su un telaio molto più compatto e piccolo. L'attacco manubrio Bontrager Kovee Pro è da 60mm con angolo di -13º mentre il manubrio Bontrager Line Pro è da 750mm, la posizione delle braccia è molto aperta, ma allo stesso tempo piuttosto ravvicinata al corpo, per chi ha dimestichezza con le biciclette da enduro, la sensazione del busto è simile a quella.

 

Al contrario non ci si sente buttati all'indietro, ma anzi ben sostenuti ed avanzati. La posizione non è la stessa del modello passato, ma non è neanche troppo votata al trail riding come pensavamo guardando la geometria rinnovata.

 

PRIME PEDALATE: SALE FLUIDA E POTENTE

Partiamo con il gruppone dei giornalisti e ci mettiamo subito nelle prime posizioni a ruota di Paola e Jolanda. La prima parte del giro è un lungo trasferimento su asfalto.

 

 

Si sale con pendenze attorno al 5% e il ritmo si alza leggermente, tanto basta a capire che nonostante i cambiamenti e l'escursione maggiorata a 120 mm la nuova Trek Top Fuel ha mantenuto delle ottime doti da scalatrice. Se lasciamo le sospensioni aperte la nuova geometria con punto d'infulcro avanzato ci permette una pedalata fluida e senza troppo bobbing. La piattaforma è piuttosto stabile, si avverte un leggero ondeggiamento, ma quel giusto che nelle salite off-road si trasforma in trazione ottimale.

 

 

Azioniamo con la mano sinistra il TwistLoc per bloccare forcella e ammortizzatore e la bicicletta si trasforma in una vera e propria rigida, quasi senza nessun gioco sull'ammortizzatore. In questa configurazione la Trek Top Fuel sale fluida e veloce e ogni colpo di pedale si trasforma in metri avanzati.

 

 

Se eravamo un po' spaventati dalla posizione in sella piuttosto alta con il busto ci troviamo comodi e con un buon allineamento, le gambe spingono bene sui pedali e scaricano i watt. Un attacco più lungo, diciamo un 90 mm, abbasserebbe un po' le spalle e si tornerebbe ad avere una posizione leggermente più racing, ma con tutto il vantaggio dei 20 mm in più di escursione.

 

DISCESA: FUN FUN FUN

Pedalando e chiacchierando la salita passa piuttosto in fretta, ci scambiamo le prime opinioni con altri colleghi e siamo tutti piuttosto sorpresi di come la Top Fuel si sia comportata in salita, ma ecco che davanti a noi un sentiero parte deciso verso il basso sulla nostra destra.

 

 

Le guide lo imboccano senza esitare e noi dietro. Col pollice sinistro pigiamo il tasto del TwistLoc per sbloccare le sospensioni e con lo stesso dito azioniamo il comodo comando del Dropper Post Bontrager Line Elite per abbassarlo leggermente, quel tanto che basta per ottenere quel poco di confidenza in più in discesa. Bastano due curve secche, un breve rock garden e un veloce sentiero con qualche curva spondata per farci capire che se la nuova Trek Top Fuel si comportava ancora piuttosto bene in salita è in discesa che ha guadagnato davvero molti punti.

 


Già il vecchio modello era una vera schiacciasassi, ora con la nuova geometria con angolo di sterzo più aperto e travel maggiorato sembra di essere in sella a una 160mm. Niente fa paura, le braccia lavorano in sintonia con la forcella per andare ad aggredire in entrata di curva e dare sostegno alla sospensione nel tecnico.

 

L'anima da trail bike si sente tutta e viene naturale divertirsi, mettere la bici di traverso in curva e cercare di staccare le ruote da terra. Tutta la bicicletta è molto facile da gestire con il corpo, giocosa e divertente, ci si trova a fare bunny hop con estrema facilità quando bisogna superare un ostacolo.

 


Nei tratti particolarmente rocciosi le gomme da 2.4" e i cerchi Bontrager Konvee Pro con canale interno da 30 mm aiutano non poco facendo sembrare anche i passaggi più difficili dei facili gradini. Al termine della discesa il sorriso è stampato in faccia ed è difficile ricordarsi di essere in sella a una 120 mm.

 

 

SUL PASSO SERVE POTENZA

Siamo arrivati sulla piana di Sarche, immersi nello scenario di un meraviglioso canyon simbolo dell'Alto Garda. Davanti a noi si snoda una ciclabile ben battuta tutta in pianura. All'inizio del giro tutti avevano scherzato dicendo di andare piano e non tirarsi il collo, ma quando si è in gruppo lo spirito da "Ciclismo Ignorante" esce sempre allo scoperto ed allora ecco che l'andatura sale e le gambe iniziano a spingere forte sui pedali.

 

 

Dire che sul passo la nuova Trek Top Fuel sia particolarmente performante sarebbe un po' troppo pretenzioso, anche perchè i copertoni Bontrager XR3 Team Issue 29x2.4'', benché piuttosto scorrevoli, non sono stati creati per andare a 40 all'ora in pianura. La Trek Top Fuel esce bene dai rilanci, è scattante nello stretto e quando serve quel colpo di pedale al momento giusto per spostare l'anteriore e uscire con buona velocità da un tornante, ma servono davvero molti watt per tenere alta l'andatura, almeno in questa configurazione con copertoni generosi.

 

 

A CHI LA CONSIGLIAMO

Un giro di 30 km non è mai sufficiente per comprendere a fondo una bicicletta, soprattutto se radicalmente cambiata rispetto a quello cui si era abituati, ma da questa prima escursione nell'Alto Garda in sella alla Trek Top Fuel 2020 una cosa possiamo già dirla: se siete quella tipologia di biker che esce la domenica mattina, pedala per tantissime ore tra salite lunghe e discese tecniche e veloci single track allora siete di fronte alla vostra prossima bicicletta ideale.

 


Per quanto riguarda un utilizzo orientato al racing, magari nelle Marathon più lunghe o più tecniche oppure nelle gare a tappe ci riserviamo il beneficio del dubbio, crediamo che con qualche modifica di montaggio (attacco più lungo, copertoni leggeri da 2.2" e cerchi meno aggressivi, magari anche un reggisella fisso) potrebbe essere un ottimo mezzo, ma per esserne sicuri dovremmo metterla alla prova più a lungo e speriamo davvero di farlo a breve.

 

Piccola parentesi finale sulle grafiche presentate da Trek. Per noi di PianetaMTB, senza dover ricorrere al ProjectOne, già le colorazioni della gamma 2020 sono tra le migliori viste quest'anno. Inoltre il giallo della scritta Trek sulla Top Fuel 9.9 XX1 provata era in perfetta sintonia con il nostro Bontrager WaveCell Specter, sarà un caso?

 

 

 

Photo ©MDelorme /Michele Mondini

 

SCHEDA TECNICA TREK TOP FUEL 9.9 XX1 2020

 

- Telaio: OCLV Mountain Carbon, full carbon

- Forcella: Fox Factory 34 Step-Cast, Float EVOL air spring, FIT4 2-position damper, TwistLoc remote, 44mm offset , Kashima Coat, Boost110, 15mm Kabolt axle, 120mm travel

- Ammortizzatore: Fox Factory Float, 2-position DPS damper, TwistLoc remote, Kashima Coat, tuned by Trek Suspension Lab, 190x45mm

- Trasmissione: SRAM XX1 Eagle

- Guarnitura: SRAM XX1 Eagle DUB, 32t

- Freni: SRAM Level Ultimate con dischi da 180mm (ant) e 160mm (post)

- Attacco manubrio: Bontrager Kovee Pro, 35mm, Knock Block, Blendr compatible, 13°

- Manubrio: Bontrager Line Pro, OCLV Carbon, 35mm, 15mm rise, 750mm width

- Ruote: Bontrager Kovee Pro 30 carbon

- Gomme: Bontrager XR3 Team Issue, aramid bead, 120tpi, 29x2.40"

- Reggisella telescopico: Bontrager Line Elite Dropper, internal routing, 31.6mm

- Sella: Bontrager Montrose Pro, 7x10mm carbon rails

- Colori: Oltre che con la grafiche dell'esemplare da noi testato è disponbile anche in una classica colorazione carbonio

- Taglie: S, M, ML, L, XL, XXL

- Peso dichiarato: 11,05 kg

- Prezzo: 8.999 euro

 

INFO E DETTAGLI SU TUTTA LA GAMMA

www.trekbikes.com

 

 

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