Questa estate, prima che arrivasse sul mercato, abbiamo avuto l'opportunità di provare la nuova full suspended di Centurion, la Numinis Carbon, nella versione top di gamma, la XC Team 29. Il nome è rimasto lo stesso ma la bici tedesca è stata completamente riprogettata e che full, ancora prima di essere inserita nel catalogo aveva già dimostrato sui campi di gara di essere un mezzo di altissimo pregio. Con il team Centurion Vaude (Mathias Pfrommer - Nicola Rohrbach) in marzo aveva chiuso al secondo posto la Cape Epic.
Centurion Numinis Carbon XC Team 2017 - Componentistica sull'esemplare test
- Telaio: In carbonio con ruote da 29'' e perno passante Boost 12x148
- Forcella: Fox Factory 32 Float SC, 100 mm, 15x110, Remote
- Ammortizzatore: Fox Float Factory Remote 165x38 mm
- Freni: Magura MT8 con rotori da 180/180 mm
- Trasmissione: SRAM XX1 Eagle 12 velocità 34t e con cassetta 10/50
- Ruote: Con cerchi in alluminio DT Swiss XR 1501 Spline One 22.5
- Copertoni: Schwalbe Rocket Ron / Racing Ralph Evolution 2.25
- Manubrio: PRC Top Flat Carbon, 740 mm
- Attacco manubrio: PRC 7°, 80mm
- Tubo sella: PRC Carbon, 31.6 mm
- Sella: PRC Race con carrello in carbonio
- Taglia: 48
- Made in: Taiwan
- Peso: Dichiarato senza specificarne però la taglia, 9,50 kg; riscontrato 9,713 kg
- Prezzo: 7.139,00 euro (Kit telaio 3.359,00 euro)
Sul nostro esemplare test, che una taglia 48, abbiamo rilevato un peso di 9,713 kg, pari alla pesata di 10,09 meno i nostri pedali che pesano 377 grammi.
Curioso il montaggio del comando remoto DT Swiss Two in One, considerando che forcella e ammortizzatori montati sono entrambi Fox.
Il test
Come per gli altri test delle durata di circa 1 ora e mezza, effettuati agli Eurobike Media Days, il terreno nel sottobosco di Kirchberg era umido ed allentato ma non fangoso mentre gli sterrati più larghi e compatti erano completamente asciutti.
Set up
La pressione di forcella ed ammortizzatore è stata settata in base ai valori standard indicati dal produttore per il peso del tester. Una volta portata la sella alla corretta altezza e regolata la sua posizione in senso longitudinale, ci siamo sentiti subito bene in assetto ed a nostro agio, pronti ad iniziare il test e a provare a spremere il più possibile questa Numinis Carbon XC Team.
Salita
E' bastato davvero molto poco per apprezzare la leggerezza e reattività della Numinis Carbon Team in salita. Fattori ancora più apprezzabili dato il fondo compatto e regolare della prima ascesa affrontata. In questo la progettazione di un carro posteriore single pivot (senza snodo fra foderi orizzontali ed obliqui) e compatto (435 mm) ha probabilmente dato un contributo importante.
Nell'andatura da seduto, è possibile pedalare in maniera decisamente efficace anche mantenendo il comando di blocco delle sospensioni in posizione intermedia: anche quando il fondo è liscio e non ci sono sollecitazioni a mascherare eventuali fenomeni di bobbing, infatti, non si ha la percezione di disperdere energie in movimenti oscillatori di forcella o ammortizzatore. Il blocco totale di questi ultimi è invece quasi obbligatorio se ci si alza sui pedali, per evitare in particolare fastidiosi ondeggiamenti della forcella.
Alcuni numeri sull'affondamento dell'ammortizzatore.
Posizione di blocco totale sospensioni:
- da seduto 2 mm (di cui 1 mm di sag), non avvertibili durante la pedalata
- in piedi sui pedali 1 mm, non avvertibili durante la pedalata.
Posizione di blocco intermedio sospensioni:
- da seduto 6 mm (di cui 5 mm di sag), appena avvertibili
- in piedi 2.5 mm ma ciò che da noia è l'oscillazione della forcella.
Nei tratti tortuosi in salita il comportamento è piuttosto diretto e consente, anche in presenza di radici, di condurre il mezzo senza rimanere in impasse anche quando i tornanti si fanno stretti (l'head angle da 70.5° fa sentire "vicina" la ruota anteriore senza che si evidenzino tendenze dello sterzo a chiudersi).
Come detto, al posteriore le oscillazioni sono decisamente ridotte e nei tratti più dissestati, se si vuole andare via lisci, è addirittura consigliabile aprire del tutto le sospensioni piuttosto che andare in posizione intermedia. Questo ha fatto pensare inizialmente alla possibilità che l'ammortizzatore fosse gonfiato a una pressione troppo elevata, cosa che avrebbe potuto rivelarsi una volta imboccata la discesa ma.....
In discesa
....in realtà non era così, infatti con il setting impostato le sospensioni in discesa lavoravano a dovere e si sentiva distintamente il piacevole lavoro dell'ammortizzatore posteriore.
La bici va bene nelle discese tecniche e lente, non teme le radici e solo nei tratti più ripidi si avverte una leggera tendenza a subire un po' gli ostacoli più pronunciati, per via dell'angolo sterzo più chiuso (70.5°) di altre concorrenti. Siamo comunque riusciti a superare il tratto di discesa più impegnativo in maniera lineare e senza particolari difficoltà.
Nelle sezioni più veloci con curve in rapida successione il mezzo è sembrato pagare un po' in termini di stabilità rispetto ad altre concorrenti, con un comportamento un po' più scorbutico e nervoso, pur non facendo mancare il divertimento.
Dettagli tecnici
Tra le caratteristiche della nuova Numinis XC riportiamo l'adozione dello standard Boost 148 al posteriore, la possibilità di montare una doppia anteriore con deragliatore side swing, la predisposizione per gruppi elettronici Di2 e per l'utilizzo di un reggisella telescopico, il tutto con passaggio interno dei cavi.
Da notare inoltre la possibilità di montare un secondo porta-borraccia, cosa non scontata per una full ed ulteriore elemento che la rende particolarmente indicata per le competizioni long distance.
Interessante il fatto che Centurion, al di là degli allestimenti, abbia previsto due versioni per la Numinis: la prima XC/Marathon oriented, con geometrie più adatte ad un uso agonistico, e la seconda più indicata per un uso Marathon/Trail. A livello di geometria, la seconda versione si differenzia principalmente per:
Destinazione d'uso
La Centurion Numinis XC carbon team è senza ombra di dubbio un mezzo da gara. L'ambito di utilizzo ideale sono a nostro avviso granfondo, marathon e gare a tappe (non per niente ha vinto la Bike Transalp ed è arrivata seconda alla Cape Epic 2016): qui un peso ridotto ed il confort offerto dalla sospensione posteriore la rendono veramente una valida opzione e, non essendoci in genere discese eccessivamente difficili, non è indispensabile avere un mezzo schiacciasassi o con geometrie più aperte all'anteriore.
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