"Grip shift o Trigger?"

SRAM ci ha messo ben 2 anni a progettare questa nuova versione di Grip Shift a 10 velocità. Sono tecnologicamente all'avanguardia e sono stati testati per durare talmente tanto da non aver bisogno di manutenzione. Sono disponibili sia nella versione XX che XO. Noi li testeremo e vi faremo sapere come vanno.

Finalmente, come i migliori top biker da Coppa del Mondo, vedi Marco Aurelio Fontana, abbiamo tra le mani i nuovi rotanti (grip shift) di Sram in versione XO, che la multinazionale americana ha passato ai giornalisti al Bike Festival di Riva del Garda.  



Adesso il nostro tester Riccardo li ha montati sulla sua mountain bike e li testerà sugli sterrati della bassa Toscana e in diverse granfondo, per farvi sapere, in dettaglio come vanno, pregi e difetti anche rispetto ai precedenti gripshift a 9 velocità che avevano fatto breccia nel cuore degli appassionati e che lanciati nel 1990 avevano fatto la fortuna di SRAM che era comparsa sulla scena del mercato, come unica azienda in grado di contrastare il monopolio di Shimano, proprio grazie ai "comandi rotanti". Erano scomparsi con l'arrivo delle 10 velocità e anche campioni famosi come Julien Absalon o Josè Antonio Hermida, non avevano avuto poi problemi nel passare ai trigger, che sono attualmente usati da tutti.

Pensate che Sram, dall'inizio della progettazione, ci ha messo due anni (dalla primavera del 2009), prima di presentarli ufficialmente alla stampa. Il motivo è che non sono stati completamente riprogettati (quindi non una semplice ri-edizione del vecchio grip shift) con l'obietivo di creare un comando cambio avanzato a 10 velocità.

Gli XX sono 2x10 mentre gli XO sia 2x10 che 3x10 e pesano entrambi 287 grammi (compresi di manopole 207+80). I primi hanno la copertura in carbonio e sono venduti con i cavi Gore Ride-on mentre i secondi hanno la copertura in alluminio.

Ora  l'indicizzazione della marce non è più in plastica ma in metallo. L'indicizzazione non scorre sulle boccole in platica ma scorre su dei cuscinetti (120) a sfera in acciaio,  garantendo una cambiata fluida e precisa, grande durata nel tempo e quindi affidabilità.  E' nuova anche la tecnologia della manopola, adesso con la diffusione del lock on, Sram ha studiato questa manopola divisa in due parti ed unite con un sistema ad incastro chiamato Jaws (pesa 80 grammi - vedere in basso nella tabella grigia descrittiva).

Il maschio comunque, si può tranquillamente togliere e sostituire con qualsiasi grip. Al momento SRAM è partita con una lunghezza standard di manopole ma sicuramente ne introdurrà di altre dimensioni. Quì i produttori dell'after market potranno sbizzarrirsi con colori, lunghezze e pesi.



I comandi cambio grip shift XX e XO sono stati testati con 10.000 cicli, per rendere l'idea vorrebbe dire andare in bicicletta per 1 anno, 10 ore ogni giorno. Quindi è difficile che durante il corso della loro vita abbiano poi bisogno di manutenzione.

Una curiosità quando l'anno scorso all'inizio di settembre si sono viste le prime foto con Jaroslav Kuhlhavy, pensate che il corridore ceco della Specialized aveva in mano proprio i primi prototipi. Ovviamente non aveva voluto rischiare ad usarli, visto che in palio c'era il mondiale.

Attualmente li hanno in dotazione solo i top rider dei team di Coppa del Mondo e l'unico italiano ad averli è Marco Aurelio Fontana. Li hanno tutti, ma li hanno avuti da poco perchè la prima produzione è iniziata solo all'inizio di marzo. Citiamo alcuni nomi dei top biker : Kuhlhavy, Hermida, Absalon, Sauser, Stander, Fumic e tra le donne la Kalentieva, Emily Batty.


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