La stagione di Coppa del Mondo è finita, i Mondiali sono alle spalle, ma noi siamo tornati, sempre qui, a parlare di cross country. In questo long test lo abbiamo fatto con una serie che forse non tantissimi conoscono, quella 232 di DT Swiss.
Forcella DT Swiss F232, ammortizzatore R232 One, reggisella D232. Una serie oscurata dall'aggressività delle incalzante crescita del formato 34 delle forcelle nel cross country che ha relegato un ruolo marginale la 32.
Fortunatamente possiamo dire che non sia così, ma che il formato da 32 ha ancora senso non solo nelle prove marathon, ma anche nel riding di tutti i giorni e perché no, anche nelle gare di cross country. Ma come in Coppa non si usa solo 34? No! E per quel che abbiamo visto quest'anno oseremmo dire che forse torneremo a vedere anche più 32.
DT SWISS 232 LA SERIE
L'ecosistema DT Swiss per il cross country da gara e non solo si compone di una forcella F232 One, che ha steli da 32 mm un travel che può essere da 100, 110 o 120 mm, una cartuccia idraulica Incontrol e quella ad aria denominata Lineair.
La forcella in questione ha una struttura diversa dalle solite note, i piedini dei foderi risultano un po' più strutturati, più massicci e sono progettati per offrire più solidità.
L'archetto ha una lavorazione superficiale nella parte anteriore (come una rete) per levare materiale e peso ma ottenere rigidità torsionale. La F232 One ha una tecnologia chiamata APT (Adaptable Progression Technology) che varia la curva di progressione con spacer interni estraibili.
L'ammortizzatore DT Swiss R232, progettato per il cross country, è l'abbinamento perfetto per la forcella F232, creando un sistema sospensivo armonioso e altamente performante.
Con un'escursione di 100 mm, l'R232 è pensato per offrire una guida fluida e precisa, anche sui percorsi più impegnativi. Il sistema ha tre posizioni regolabili (Lock-Drive-Open) che grazie al comando L3 segue esattamente l'adattamento dell'idraulica della forcella. Anche per il mono la tecnologia sfruttata è la Lineair.
Il DT Swiss D232 One è un reggisella telescopico che si distingue per la sua leggerezza e il funzionamento meccanico estremamente semplice.
Con 60 mm di escursione, il D232 One è progettato per il cross country, dove l'obiettivo è velocità e leggerezza. Il fodero in carbonio contribuisce a mantenere il peso basso, mentre la molla elicoidale in acciaio assicura una risalita rapida della sella.
Inoltre, il D232 One è compatibile con il comando L3 di DT Swiss, che integra la regolazione della forcella e del reggisella in un unico comando, rendendo ancora più semplice l'azionamento e la gestione delle sospensioni in gara.
IL LONG TEST
Abbiamo deciso di montare e provare per un lungo periodo il trittico di DT Swiss sulla nostra Lapierre XR, su cui in precedenza avevamo montati una forcella Ohlins RXF 34 e un RockShox SidLuxe, con escursioni rispettivamente da 120 e 100 mm.
Abbiamo cercato in questo test lo stesso setup, stessi travel delle sospensioni per non andare a cambiare le geometrie ultra moderne della nostra bici. In questo long test abbiamo cercato di capire differenza di comportamenti, usura, utilizzo delle 3 posizioni e se realmente il 32 può essere un limite.
Per il montaggio dobbiamo ringraziare Technical Bike Shop che ci ha allestito la bici e tirato tutti i cavi alla perfezione, perché a distanza di 4 mesi se il comando e il telescopico lavorano ancora in maniera perfetta è grazie alle mani di Yuri.
PRIME PROVE
I primi passi dopo aver montato il set sono stati quelli mossi per trovare il setup giusto. Partendo dalle pressioni usate nelle sospensioni precedentemente usate siamo partiti con 72 Psi all'anteriore e 125 Psi al posteriore, per un rider di 68 kg.
Valori che ben presto abbiamo abbandonato perché passavamo da una sospensione a 2 posizioni a un gruppo sospensivo a 3 posizioni, quindi tutta quell'aria non ci serviva. La F232 ci ha dato buon feeling scendendo di qualche Psi, arrivando poi a quota 65. Per il mono siamo scesi fino addirittura a 90 Psi, cifra mai usata.
SENSIBILITÀ E LINEARITÀ
L'affondamento della F232 One è secondo noi molto lineare ma ben ripartito. Le tre posizioni consentono di ottenere una bici super rigida con il Lock (tutto chiuso), l'intermedio ha un bel sostegno e una bella trazione quando si sale, mentre l'Open ha una bella divisione delle varie fasi di affondamento con un utilizzo completo del travel nei tratti davvero tecnici.
Addio sbacchettamento oserei dire, perché rispetto a come mi aspettavo una 32, la F232 si comporta in maniera ben più precisa e stabile. Sul ripido si riesce ad accumulare bene velocità e avere una frenata non influenzata da vibrazioni. Soprattutto si tratta di una forcella che non va a scatti ma offre in ogni millimetro di travel un supporto ben calibrato.
Anche in curva e sullo scassato più aspro si percepisce una stabilità suprema che consente di guidare in maniera bella pulita in ogni tratto senza il contrasto delle forze torsionali.
Molto bello anche poter sfruttare la posizione intermedia sui trail un po' più flow e da "leggere", in quelle situazioni si sfrutta circa un 35-40% del travel e si può giocare davvero tanto, è però un registro ben limitato quindi non consiglierei di usarlo nelle discese più tecniche. L'opzione Drive (intermedia) è quella che ho usato maggiormente anche in salita.
Infine l'opzione 120 mm mi ha permesso tanto affondamento sulle discese più scassate ma neanche in quei frangenti ho sentito flessioni che facessero perdere efficienza. Nella regolazione della compressione ho aggiunto 4 clic per portare un po' più di progressività della curva e sostenere maggiormente la forcella contro il finecorsa.
DT SWISS R232
L'R232 fa il paio con la F232 One di DT Swiss e come comportamento mi ha veramente sorpreso. Con tre modalità che permettono di adattare il comportamento dell'ammortizzatore alle condizioni del terreno si ha un'infinità di possibilità.
La differenza principale rispetto al mio precedente RockShox SIDLuxe è la linearità: il R232 offre un supporto più fluido, che garantisce una guida estremamente stabile anche su terreni più tecnici ma che non scalcia. La risposta è molto più dinamica e permette di mantenere alta la velocità anche sui tratti più dissestati anche sulle discese più lunghe.
Dopo quasi 5 mesi di utilizzo il mono è rimasto stabile nel comportamento, non ha assunto un funzionamento spugnoso, non ha ceduto nella chiusura e non ha avuto perdita di olio. Nei tratti scassati lo si sente lavorare senza sosta, ma sempre con precisione. Il "problema non problema" è che in tutte le condizioni ho sentito un posteriore bello morbido che attutisce senza rumore ma di cui non ho ancora trovato una fine.
Vale a dire che non ho mai raggiunto realmente il finecorsa, anche se a fine discesa non avrei mai pensato di aver bisogno di più di ciò che mi aveva fornito. Vale a dire che si può usare ancora e molto. Probabilmente con il prossimo paragrafo capirete perché.
DT SWISS D232
A completare il set, non poteva mancare il reggisella telescopico DT Swiss D232 One, un altro componente di alta qualità che si distingue per il suo peso contenuto e il funzionamento preciso.
Grazie al suo sistema meccanico, è estremamente rapido nell'azionamento, anche se, rispetto ad altri modelli idraulici, offre un funzionamento più "on-off", senza le possibilità di regolazione intermedia. Tuttavia, il travel ridotto di 60 mm lo rende perfetto per il cross country, dove velocità e rapidità di azionamento sono fondamentali.
Dal passaggio precedente ho perso però un paio di centimetri di affondamento e questo nella mia posizione in sella si è fatto sentire, se con il mono e la forcella non ho avuto nessun tipo di limite in ciò che ho fatto. Con il dropper con questo travel è necessario guidare in altro modo, più sdraiati e meno abbassati, cioè meno centrali. Condizione che ha un po' limitato i miei approcci alle curve strette e ai trail un po' più tecnici. Ma pensato in ottica XC, fa paura l'immediatezza con cui risale.
IL COMANDO L3
Il generale dell'armata DT Swiss 232 è il comando L3, quello che integra i due comandi delle sospensioni insieme al comando del telescopico posizionato in basso.
L'ingombro non è limitatissimo ma bisogna dire che tutto il lavoro si gestisce con un solo dito.
Il comando centrale è l'azionatore delle sospensioni, con un clic a metà per la posizione Drive e un doppio clic anche sonoro per il tutto chiuso. La leva superiore ha la funzione di levare tensione, riportare dal tutto chiuso all'intermedio e poi fino al tutto aperto. La leva in fondo che si estende leggermente verso l'estremità del manubrio è quella del telescopico e si raggiunge molto più facilmente di quelle a funzionamento verticale.
QUANTO PESANO
Il gruppo DT Swiss 232 ha pesi di 1.545 grammi per la F232 One senza canotto tagliato, il dropper D232 ha un peso di 366 grammi sulla nostra bilancia.
Il mono R232 invece pesa 273 grammi. Da citare anche i pesi dei comandi: 31 grammi per L2 vale a dire le due leve per sospensioni e 32 per la sola L3, quella del dropper.
QUANTO COSTANO
I prezzi sono secondo noi interessanti, l'ammortizzatore R232 One ha un costo di 408 euro, 979 euro è il prezzo della F232 One e il dropper ha un prezzo di 449 euro.
PERCHÉ CONSIDERARLO
Le sospensioni DT Swiss della serie 232 sono da considerare come ottime alternative per upgrade, dalla loro hanno anzitutto una grande affidabilità, a tal punto da avere un service alle 200 ore. In secondo luogo perché ognuno dei componenti ha caratteristiche molto votate al racing e alla performance ma non disdegnano anche utilizzi più versatili, eccezion fatta per il dropper.
Il look è una componente che questo set porta, nel caso della Lapierre XR matcha in maniera perfetta ma anche sospensioni opache su altri telai permettono di esaltare tutte le altre finiture. Infine upgrade ottimo per chi cerca di serie una buona linearità delle sospensioni e non vuole combattere con comportamenti ultra mega progressivi.
IL 32 MERITA!
La domanda che ci poniamo spesso è: è ancora valido un setup con forcella da 32 mm per il cross country? La risposta, dopo aver testato la DT Swiss F232, è un chiaro sì. Non servono forcelloni per fare performance, ma sospensioni ben progettate e ben calibrate. La DT Swiss ha dimostrato che una forcella da 32 mm può essere altrettanto competitiva, offrendo una guida reattiva, progressiva e incredibilmente sensibile.
La combinazione di questa struttura con il travel da 120 ci ha fatto dimenticare della necessità di uno stelo da 34, abbiamo ottenuto tutto ciò che era necessario per il nostro quotidiano riding con una dose elevata di reattività, rigidità e affondamento. Per rider come noi, che facciamo trail comuni a ritmi ordinari basta e avanza.
COSA CAMBIEREMMO
Un paio di note sul set le abbiamo prese, il guida cavo della F232 a incastro ci ha dato non pochi problemi, è un cuneo in plastica che si inserisce nell'apposita fessura ma non riesce a tenere saldamente sempre la guaina, non sappiamo se i team di coppa hanno un sistema diverso ma a noi si è sganciato non poche volte.
Il secondo aspetto riguarda il dropper, i 60 mm sono molto molto racing ma anche con 2 cm in più lo sarebbero lo stesso e il peso non crescerebbe in maniera esagerata. Aspetto che tutti i produttori stanno combattendo è quello dell'oscillazione del dropper, anche con il D232 si percepisce leggermente a mano, non mentre si guida.
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