Bike fitting idmatch di Selle Italia: i risultati dello studio su potenza, comfort e dolori in sella

Un ricerca dell’Università del Wisconsin–River Falls, pubblicata sull’International Journal of Exercise Science, mostra che un bike fitting completo con il sistema idmatch di Selle Italia può aumentare potenza di picco e FTP, migliorare comfort e ridurre i dolori in sella nei ciclisti non agonisti, a parità di fatica fisiologica.

Per molti weekend warriors il bike fitting è ancora qualcosa “da pro”, mentre la realtà è che la posizione in sella decide quanti watt riusciamo davvero a mettere giù sul trail e quanto torniamo a casa indolenziti. Un nuovo studio pilota condotto all’Università del Wisconsin–River Falls e pubblicato sull’International Journal of Exercise Science mette sotto la lente il sistema di bike fitting idmatch, la piattaforma sviluppata da Selle Italia per ottimizzare postura e appoggi.

 

Selle Italia IDmatch


I risultati sono interessanti: dopo il fitting con idmatch, i ciclisti coinvolti hanno fatto registrare più potenza sia nello sprint sia negli sforzi prolungati, con meno fatica percepita e meno dolore in sella. Tutto questo senza aumentare la richiesta cardiometabolica: in pratica, più watt a parità di fatica fisiologica.

 

Lo studio: 12 ciclisti amatoriali, due test e un bike fitting completo

Il progetto ha coinvolto 12 ciclisti non agonisti, 10 uomini e 2 donne, con età media di 37 anni e la propria bici personale. Nessun laboratorio ultra-sterile: si parte da uno scenario molto vicino a quello dei nostri lettori, tra uscite serali e weekend.

 

Ogni partecipante è stato sottoposto a due test prima e dopo un bike fitting completo eseguito con il sistema idmatch, basato su:

 

  • rilevamento 3D del movimento (motion capture);
  • analisi antropometrica;
  • algoritmi proprietari di ottimizzazione della posizione.

 

I test utilizzati sono stati

 

  • PPT6 (Peak Power Test 6 secondi): uno sprint massimale per stimare la potenza di picco, ovvero il valore massimo di watt esprimibile in un breve sforzo esplosivo;
  • FTP di 20 minuti (Functional Threshold Power): un test di potenza di soglia funzionale della durata di 20 minuti, pensato per stimare la potenza media sostenibile per circa 60 minuti.

 

Selle Italia IDmatch

 

Più potenza in sprint e a soglia dopo il bike fitting idmatch

Dopo aver regolato la posizione con idmatch, i ricercatori hanno osservato incrementi misurabili in termini di output sui pedali:

 

  • la potenza di picco durante lo sprint di 6 secondi è aumentata in media di 81,5 ± 96,6 watt;
  • la potenza media del test FTP di 20 minuti è cresciuta di 9,7 ± 14,9 watt.

 

Non parliamo di miracoli istantanei, ma di un guadagno reale e misurato su ciclisti amatoriali, ottenuto solo intervenendo sulla posizione in sella. Il dato interessante è che questi miglioramenti sono stati accompagnati da un incremento della coppia media sui pedali, segno che la nuova postura permette di sfruttare meglio la leva delle gambe lungo tutta la pedalata.

 

Idmatch

 

Meno fatica percepita, meno dolori: più watt senza pagare il conto

Un altro aspetto che interessa molto ai biker è la sensazione di fatica. Lo studio mostra che, dopo il bike fitting con idmatch, il livello di RPE (fatica percepita) durante i test è diminuito, nonostante la potenza erogata fosse superiore.

 

Allo stesso tempo, i ricercatori hanno registrato una riduzione del discomfort in sella e nei principali punti di appoggio monitorati: mani, polsi, schiena, bacino, zona del tendine del ginocchio e muscoli posteriori della coscia, piedi. In quasi tutte queste regioni la frequenza e l’intensità dei fastidi sono calate dopo l’intervento di bike fitting.

 

Gli autori riassumono il messaggio chiave in una frase che farà gola a molti: un bike fitting oggettivo può generare benefici immediati sia nella performance anaerobica sia nella capacità di sostenere sforzi prolungati, senza aumentare la richiesta cardiometabolica. Tradotto in linguaggio da trail: più watt, meno sbattimento.

 

IDMatch misurazione

 

Cosa cambia nella pratica: distanza sella–manubrio e tacchette

Lo studio non si limita a dire che “funziona”, ma prova a capire cosa è cambiato davvero nella posizione dei ciclisti dopo il fitting con idmatch. Due parametri emergono come particolarmente importanti:

 

  • aumento della distanza sella–manubrio;
  • posizionamento più avanzato delle tacchette.

 

L’aumento della distanza sella–manubrio è stato uno degli interventi più ricorrenti. In molti partecipanti questa distanza era inizialmente troppo ridotta: una postura più “eretta” che spesso viene percepita come più comoda, ma che può portare a una distribuzione non ottimale dei carichi su colonna vertebrale e parte superiore del corpo.

 

Il fitting idmatch ha tendenzialmente allungato il cockpit, portando i ciclisti in una posizione più distesa e “pronta a spingere”, più trail ready e meno da passeggiata chill. Proprio questo aggiustamento, insieme allo spostamento più avanzato delle tacchette, è risultato strettamente associato all’aumento di potenza e coppia rilevato nei test.

 

 

Perché interessa a chi fa mtb e gravel (non solo ai maniaci del fitting)

Cosa ci dice tutto questo se siamo biker che girano tra trail, marathon e giri gravel con zaino e panino? Che un posizionamento oggettivo, basato su dati e non solo sul “mi sembra comoda così”, può fare una differenza concreta:

 

  • più efficienza nelle sezioni pedalate, dove ogni watt risparmiato si sente a fine uscita;
  • meno dolori ricorrenti a schiena, mani e piedi dopo le uscite lunghe;
  • una posizione più equilibrata tra comfort e performance, utile sia in ottica XC/marathon sia per chi macina ore su sterrato in modalità gravel o bikepacking.

 

Per i classici weekend warriors che arrivano da anni di “auto-fitting” casalingo, tra attacchi cambiati a sensazione e sella regolata a occhio, questo tipo di approccio strutturato può rappresentare un upgrade immediato della propria bici senza cambiare né telaio né componenti. La bici resta la stessa, ma è il modo in cui ci stiamo sopra a diventare più croccante.

 

Studio pilota: risultati interessanti, ma non verità assoluta

Lo studio non è la parola definitiva sul bike fitting, ma è un tassello importante che va nella direzione che molti biker hanno già sperimentato sulla propria pelle (e sulla propria schiena): una posizione studiata bene può regalare watt gratis e togliere fastidi inutili. E in tempi in cui upgrade e componenti sono sempre più cari, non è poco.


Che cos’è idmatch e dove trovarlo

idmatch è il sistema di bike fitting sviluppato da Selle Italia, basato su tecnologia markerless e scansione 3D per analizzare in modo oggettivo il movimento del ciclista. L’idea è offrire un percorso standardizzato per:

 

  • ottimizzare la posizione in sella;
  • migliorare comfort e performance;
  • aiutare a prevenire infortuni legati a setup poco corretti;
  • scegliere bici, sella e componenti più adatti alle proprie caratteristiche.

 

Il sistema è già presente in oltre 260 Bike Lab nel mondo, con un database globale in cloud che viene costantemente aggiornato. Per chi vuole approfondire i dettagli tecnici o cercare il centro più vicino, il riferimenti è il sito ufficiale idmatch.cc.

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