La Roc d'Azur ha confermato anche quest'anno la sua fama di classica iconica della mountain bike internazionale, cinque giorni di gare, migliaia di partecipanti, e un'atmosfera che ogni anno trasforma Fréjus nel centro del mondo off-road.
Per Soudal-Lee Cougan International Team la trasferta francese è stata un fine settimana di risultati di prestigio: Leonardo Paez e Chiara Gualandi hanno conquistato due splendidi terzi posti, salendo sul podio delle due prove più prestigiose del grande festival di Frèjus - la Škoda Roc Marathon e la Roc d'Azur CIC - in un weekend che ha unito esperienza, talento e la solidità di un gruppo sempre più protagonista nel panorama internazionale.
Due giornate intense, due storie diverse ma unite dallo stesso filo conduttore: la determinazione. Paez, veterano di classe mondiale, è tornato sul podio della Roc dopo oltre un decennio, mentre Gualandi, al suo debutto assoluto, ha vissuto l'emozione di una prima volta da incorniciare.
Paez, doppio podio. La classe non invecchia mai
Due gare, du podi. A 43 anni Leonardo Paez, già due volte Campione del Mondo Marathon, ha mostrato ancora una volta che il talento non ha età. Terzo venerdì nella Škoda Roc Marathon (104 km e 2.900 metri di dislivello) e di nuovo terzo domenica nella Roc d'Azur CIC, Paez è tornato sul podio delle due prove simbolo della manifestazione dopo anni di assenza: dal 2023 per la Marathon e, due giorni dopo ha ripetuto il risultato nella Roc d'Azur che non lo vedeva tra i primi addirittura dal 2009.
"La Marathon è stata durissima, forse più degli altri anni. Hanno allungato il percorso e tolto un rifornimento: con due borracce non bastava. Ho sofferto per l'idratazione nella parte centrale, ma quando ho ritrovato ritmo sono riuscito a rientrare sul gruppo di testa. Quando è andato via Alleman, sono rimasto con Stauffer che poi ho staccato al Col de Bougnon, peccato che ero un po' in crisi e mi ha ripreso De Cosmo dopo l'ultima feed zone e sono arrivato in volata. Mi sono gestito bene e ho corso con lucidità, penso di aver fatto una gara intelligente", ha raccontato il colombiano al termine della gara, chiusa alle spalle di Wout Alleman e Gioele De Cosmo.
Due giorni dopo, nella Roc d'Azur CIC, Paez ha confermato la sua straordinaria costanza: "Gara veloce, tecnica e tosta. Ho perso qualche secondo in partenza dove ho faticato ad agganciare un pedale, ma poi ho recuperato. Purtroppo i primi due sono riusciti ad andare via e sono rimasto a inseguire per arrivare ancora terzo, ma sono comunque felice: la bici era perfetta, e il lavoro del team è stato impeccabile".
Parole che riassumono la sua filosofia agonistica: rispetto per la fatica, gratitudine per la squadra e la serenità di chi continua a competere ai massimi livelli con la passione di un debuttante.
Chiara Gualandi, debutto da incorniciare
Alla sua prima esperienza alla Roc d'Azur, Chiara Gualandi ha vissuto un week end in costante crescendo, chiuso con il primo podio nella gara di domenica. Dopo la sfortuna della Marathon, dove un errore di percorso le è costato venti minuti e dieci chilometri aggiuntivi, la giovane modenese ha reagito con grande determinazione.
"Venerdì ero molto delusa, sentivo di stare bene, peccato che a -20 Km dalla fine ho sbagliato percorso, sono arrivata al traguardo con dieci Km in più sul mio Bryton. Quando ho capito di aver sbagliato percorso ormai avevo buttato via la gara, però ci tenevo lo stesso ad arrivare al traguardo, molto delusa perchè sapevo di poter far meglio. Oggi ho cercato di dimostrarlo: nonostante la stanchezza, ho trovato il ritmo giusto e ci ho creduto fino in fondo di poter salire sul podio. È stata un'emozione fortissima, la prima Roc non si dimentica", ha raccontato con entusiasmo.
Una prestazione che racconta non solo il talento, ma anche la maturità agonistica della 23enne di Pavullo nel Frignano, capace di ribaltare l'amarezza del giorno prima in una prova di orgoglio e convinzione.
Due giornate di una squadra solida e compatta
Dietro ai riflettori dei podi, l'intero team ha offerto un contributo concreto e coraggioso.
Nella Škoda Roc Marathon, Dario Cherchi (15°) e Alessio Trabalza (19°) hanno chiuso tra i migliori venti, confermando la solidità della squadra sulle lunghe distanze, mentre Chiara Gualandi ha centrato la top ten (10ª), seguita da Adelheid Morath (11ª), rallentata da un errore di percorso e problemi di idratazione.
Sfortunato Alessio Agostinelli, competitivo fino ai tre quarti di gara, ha pagato un errore di tracciato che gli è costato minuti preziosi, ma ha poi saputo riscattarsi nella Roc d'Azur e con una prova di carattere ha sfiorato la Top Ten.
Domenica, nella Roc d'Azur CIC, oltre al podio di Paez e Gualandi, Agostinelli ha centrato l'11°, Trabalza il 16° e Cherchi il 33°, mentre Morath, debilitata, ha rinunciato alla partenza per motivi di salute.
Un quadro complessivo che testimonia la compattezza del gruppo e la costante presenza del team su scenari internazionali di altissimo livello.
"Oggi mi sentivo meglio di venerdì e ho preso un buon gruppetto che ho tenuto per la maggior parte della corsa. Poi, sul finale tecnico, prima della lunga pianura conclusiva, ho perso contatto per una noia meccanica e sono rimasto da solo finchè mi ha preso Rabensteiner, con cui ho fatto la volata per la decima posizione, purtroppo persa. Peccato per l'inconveniente, perché il gruppetto con cui ero si è poi giocato la quarta posizione in volata. Però molto contento delle prestazioni nel complesso", racconta Agostinelli soddisfatto per il livello espresso e la solidità mostrata in entrambe le prove.
Week end d'orgoglio per Soudal-Lee Cougan International Team
Per la squadra diretta da Stefano Gonzi, la doppietta di podi in una manifestazione dal prestigio della Roc d'Azur rappresenta l'avvicinarsi della conclusione di una stagione di grande valore. Due atleti simbolo in evidenza, risultati corali di spessore e la conferma di un'identità di squadra che sa unire esperienza e nuovi talenti.
"È stato un weekend che ci lascia soddisfatti e orgogliosi" - il commento dallo staff tecnico - "Leo e Chiara hanno espresso al meglio il valore e lo spirito di questo team: determinazione, professionalità e passione autentica per la mountain bike."
Photo Credits - Ivan Corridori - Soudal-Lee Cougan