CLAUDIA PERETTI, LA CAMPIONESSA ITALIANA ALLA CORTE DI MARZIO DEHO

La stagione agonistica di Claudia Peretti è stata un crescendo, molte vittorie, il terzo posto al campionato europeo e la vittoria al campionato italiano marathon di Casella. Scopriamo l’atleta del Olympia Factory Team, cresciuta sotto l’ala di Marzio Deho…

Claudia Peretti si è laureata campionessa italiana marathon proprio domenica scorsa, il coronamento di una stagione che era iniziata con una serie di successi e risultati di spicco che l'hanno portata alla conquista della maglia tricolore.

 

 

Claudia Peretti, classe 1998, nata a Borgomanero (NO), arriva da un altro mondo, ossia quello dell'equitazione. Ha sempre nutrito un grande interesse però per la mountain bike, trasmessa dal padre e dal fratello, poi l'incontro con Marzio Deho e il contratto con Olympia Factory Team. Scopriamo chi è Claudia Peretti.

Ciao Claudia, complimenti per quello che stai riuscendo a fare in questa stagione, forse qualcuno non ti conosce ancora bene, raccontaci quando hai iniziato ad andare in bici?
Ciao a tutti, ho iniziato ad andare in bici ormai sei, sette anni fa. Io arrivo dall'equitazione e dopo 10 anni ho smesso, non riuscivo più a permettermi un cavallo, non potevo più progredire nel salto a ostacoli che era la mia disciplina, così ho iniziato ad andare in bicicletta.

 

Photo ©Alberto Pizzo

 

Ricordi il tuo primo giro?
Ho iniziato veramente per scherzo perché nel frattempo mio fratello che aveva iniziato da piccolino ad andare in bici, stava smettendo. Un giorno prendo la sua bici e mi avventuro dietro casa, io abito sul Lago d'Orta dove ci sono un sacco di sentieri. Così mi sono innamorata.

 

Qual è stata la chiave di volta nella crescita di Claudia?
Ci ho messo tanto a capire come arrivare a un certo livello agonistico. Con un passato in uno sport in cui non avevo mai fatto competizioni, forse mi mancava un po' di rabbia agonistica, facevo equitazione per divertimento in fondo. Pian piano ho cominciato ad avere sempre più voglia di migliorarsi e raggiungere risultati, è stato un processo lungo.

 

 

Tre anni fa l'incontro poi con Marzio Deho...
Mi ricordo quando Marzio mi ha chiamata, io ero a casa e in quel periodo stavo cercando squadra dopo che la mia aveva annunciato a novembre che avrebbe chiuso. Durante quella chiamata facevo i salti di gioia all'idea di correre nell'Olympia Factory Team. all'inizio ero molto timida, in qualsiasi situazione la gente mi diceva: ma ti rendi conto che sei in squadra con una leggenda della mountain bike, e anche nei primi allenamenti guardavo la maglia esaltata pensando al percorso che avevo fatto per arrivare lì.

 

Photo ©Newspower.it

 

Come interpreti questa stagione?
La stagione sta andando molto bene, fortunatamente sto avendo un trend molto positivo, sto cercando di crescere di anno in anno, ma vedo che ogni stagione riesco a raggiungere risultati che neanche credevo possibili.

 

Non solo le vittorie a Ortler Bike Marathon, 100 km dei Forti, Dolomiti Superbike (abbiamo citato le più importanti), ma anche un bronzo europeo...
Per il campionato europeo mi ha aiutata molto la partecipazione alle corse a tappe, un format che mi piace molto, quest'anno ho già deciso che parteciperò alla prima corsa a tappe individuale...

 

Photo ©UEC

 

Il 2022 rappresenta la tua affermazione in ambito nazionale e non solo, ti sei posta altri obiettivi a livello internazionale?
Mi piace correre in ambito internazionale ma non mi sono posta ancora nessun obiettivo, sono rimasta onorata e sorpresa dal risultato del campionato europeo e se c'è qualcosa a cui mi piacerebbe puntare anche perché solo a pensarci mi riempie di emozioni e ricordi, è la Roc d'Azur. Non l'ho ancora mai corsa, ma ricordo una volta, circa 10 anni fa, quando andai a vedere mio padre e mio fratello farla e io fare il tifo per loro. Per me è una gara ricca di emozioni e per questo mi piacerebbe cogliere un risultato lì.

 

Photo ©Newspower.it

 

Che tipo di atleta è Claudia Peretti?
Mi piace la distanza, ma so di non essere una scalatrice perfetta, penso di andare forte in entrambi i frangenti, sia dove bisogna spingere che in salita e questo credo sia la mia forza più grande.

 

L'ultima vittoria è stata quella del tricolore, ci tenevi tanto...
Pensavo potesse essere l'anno buono, mi sono preparata al meglio e sapevo di essere in grande forma, con la maglia tricolore sulle spalle adesso cercherò di onorarla al meglio in tutti gli appuntamenti della seconda parte di stagione.

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